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Borsa 29 gennaio chiusura: Piazza Affari è la peggiore per il calo del risparmio gestito. Ma quota 30 mila resiste

Fineco, Interpump, Telecom Italia e Campari trascinano giù il Ftse Mib che difende con i denti la soglia psicologica dei 30 mila punti base – Wall Street aspetta con ansia la riunione della Fed prevista in settimana ma non si fa più illusioni sul taglio a breve dei tassi

Borsa 29 gennaio chiusura: Piazza Affari è la peggiore per il calo del risparmio gestito. Ma quota 30 mila resiste

Piazza Affari inaugura la settimana con una seduta in frazionale ribasso e chiude con una perdita dello 0,48%, a 30.233 punti base, a causa delle vendite sui titoli finanziari (Finecobank -4,33%), in un contesto europeo contrastato e con Wall Street poco mossa dopo le prime ore di scambi. La borsa di New York galleggia in attesa di importanti eventi nei prossimi giorni, in particolare la riunione della Federal Reserve e le trimestrali delle mega tech.

Nel resto d’Europa arretrato Madrid -0,47% e Francoforte -0,12, è piatta Londra, mentre sono in timido progresso Parigi +0,09% e Amsterdam +0,27%. 

La cautela domina i mercati in questo inizio di settimana, anche perché il tribunale di Hong Kong ha chiesto la messa in liquidazione del colosso immobiliare Evergrande, un evento che pure non ha travolto i listini asiatici grazie agli stimoli cinesi all’economia. La notizia si è fatta sentire però sul petrolio, i cui prezzi si sono raffreddati dopo la fiammata dovuta all’attacco con droni alle forze statunitensi in Giordania che facevano presagire una carenza di materia prima. Al momento il Brent cede l’1% e tratta intorno a 82,73 dollari al barile; il greggio texano arretra dell’1,18% a 77,09 dollari al barile. Si rafforza moderatamente il gas ad Amsterdam, +0,97%, 28,350 euro al Mwh.

Focus su banche centrali… 

Oggi su entrambe le sponde dell’Atlantico si può parlare di navigazione a vista, ma nei prossimi giorni l’agenda s’infittisce di eventi interessanti a partire dalla riunione della Federal Reserve, che mercoledì comunicherà le sue decisioni di politica monetaria. Non si prevedono sorprese, ma si cercheranno indicazioni sui tempi di un taglio dei tassi, dopo che la scorsa ottava l’economia Usa ha dato ulteriore prova di forza con il pil del quarto trimestre 2023, mentre la traiettoria dell’inflazione è apparsa in frenata.

In tema di banche centrali si attendono a giorni anche le scelte della Bank of England, mentre la Bce la settimana scorsa non ha toccato i tassi, ma ha fatto da apripista a una serie di dichiarazioni dei banchieri sulle politiche future. Ieri il francese Francois Villeroy de Galhau ha detto che la riduzione del costo del denaro dell’Eurozona potrebbe arrivare in “qualsiasi momento”; il falco olandese Klaas Knot però vuole vedere prima una frenata della crescita dei salari. Per Peter Kazimir la prossima mossa di Francoforte sarà sicuramente un taglio, ma non è chiaro quando questo avverrà. Secondo Mario Centeno agire prima consentirebbe di muoversi in modo più graduale. Nell’attesa di capire il percorso il dollaro si rafforza contro le principali valute e l’euro tratta in ribasso in area 1,08.

Salgono i prezzi dei T-Bond, mentre i tassi si abbassano. Il Treasury decennale resta in ogni caso oltre il 4,1%.

…e risultati trimestrali 

Nei prossimi giorni usciranno anche le trimestrali dei giganti tecnologici, Microsoft e Alphabet comunicheranno i loro utili domani, mentre giovedì toccherà ad Apple, Meta, Amazon, il tutto a mercati chiusi. L’allerta sale dopo che Intel e Tesla hanno deluso il mercato, nella scorsa ottava, con le loro previsioni. 

In Europa i titoli che più hanno pesato sull’umore generale oggi sono stati i petroliferi, in generale rialzo, a fronte di finanziari trascinati al ribasso da Schroders (-3,72% a Londra), declassato da Exane e con Jefferies che ha sollevato preoccupazioni sul premio tra prezzo e utili della società.   

Registrano perdite massicce Philips (-4,1%) e Bayer (-4,62%), per guai negli Stati Uniti. La multinazionale olandese ha dovuto fare un accordo con la Food and Drug Administration per un richiamo su larga scala di ventilatori per l’apnea notturna; il colosso farmaceutico tedesco è stato invece condannato a un risarcimento di 2,25 miliardi di dollari a un uomo della Pennsylvania che ha detto di aver sviluppato un cancro a causa dell’esposizione al diserbante Roundup.

Sale Holcim (+4,77%) spinta dallo scorporo della filiale nordamericana e la relativa quotazione.

Piazza Affari, in calo Fineco, Poste, Telecom

In Piazza Affari la maglia nera del giorno va a Finecobank, appesantita dal taglio del prezzo obiettivo a 13,40 da 14,50 euro per azione da parte di JP Morgan, secondo cui a causa dei conti di fine anno l’istituto potrebbe tagliare la guidance del 2024 sul margine di interesse.

Nel risparmio gestito arretrano inoltre Poste (-2,47%) e Banca Generali (-2,38%) e le banche sono deboli.

Tra le blue chip peggiori del giorno ci sono anche Telecom -2,55% Interpump -2,47%, Campari -2,32%.

La parte più alta del listino è occupata da Iveco +1,5%. Nell’automotive è in luce anche Ferrari +0,86%. Tra i petroliferi svetta Eni +1,11%, che ha confermato la decisione di realizzare a Livorno la terza bioraffineria. Per il progetto è stata presentata istanza di valutazione di impatto ambientale nel novembre 2022 e il cane a sei zampe attende il completamento delle autorizzazioni. Nel settore è positiva anche Saipem +0,63%. Bene Moncler +0,74% e Generali Assicurazioni, +0,44%, alla vigilia dell’Investor Day.

Spread e tassi in discesa

Il profumo di un allentamento monetario non troppo lontano nel tempo sostiene l’umore della carta italiana, che chiude una seduta positiva in cui lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata scende a 154 punti base (-0,97%). Calano leggermente anche i rendimenti al 3,74% e 2,2%.

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