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Borsa 21 dicembre: prese di beneficio in Europa ma Wall Street riprende a correre dopo lo scivolone di ieri

Decoupling tra le Borse europee e quelle americane: l’Europa prende fiato con prese di beneficio generalizzate mentre negli States il rally di Natale riprende quota dopo l’improvvisa caduta di ieri

Borsa 21 dicembre: prese di beneficio in Europa ma Wall Street riprende a correre dopo lo scivolone di ieri

I titoli del calcio archiviano una seduta da incorniciare, dopo la sentenza che potrebbe riaprire le porte alla Superlega, ma questa euforia non è bastatfia oggi a portare il buon umore sulle borse europee. Così  Piazza Affari chiude in perdita dello 0,29% (a 30.274 punti base), in linea con Francoforte -0,3%, Parigi -0,16%, Amsterdam -0,48%, Londra -0,29%.

Neppure Wall Street, intonata nelle prime ore di scambi (Dj +0,6%, S&P500 +0,68%, Nasdaq +0,92%), è riuscita a contagiare positivamente nel pomeriggio l’azionario del Vecchio Continente. A New York la propensione al rischio è favorita dai dati macroeconomici di giornata – l’inflazione scende, il pil delude e le richieste alla disoccupazione restano stabili – che rafforzano l’idea di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve nei primi mesi del 2024.

Dollaro in calo 

La probabilità di politiche monetarie più accomodanti nell’anno che verrà si fanno sentire sul dollaro, in calo contro le principali valute. L’euro scambia a 1,09.

A pesare sul biglietto verde sono gli ultimi dati:  nel terzo trimestre l’inflazione negli Stati Uniti è salita del 2,6% in base alla terza e ultima lettura, contro attese per una conferma al 2,8%.

Il pil continua a crescere forte, (+4,9% nel terzo trimestre), eppure meno di quanto stimato (+5,2%) soprattutto a causa di una revisione al ribasso della spesa dei consumatori. È stabile il numero dei lavoratori che per la prima volta hanno richiesto i sussidi di disoccupazione (+2.000 a 205.000) nella settimana che si è conclusa il 16 dicembre. Infine, le condizioni del settore manifatturiero nell’area di Philadelphia restano in contrazione, a dicembre, scendendo da -5,9 a -10,5 punti, contro attese per -4 punti.

Il quadro favorisce anche i T-Bond, che vedono prezzi in rialzo e tassi in calo.

Tra le materie prime tornano le vendite sul petrolio, dopo la fiammata delle ultime sedute: Brent -0,4%, 79,4 dollari al barile; Wti -0,45% 73,88 dollari al barile.  

Piazza Affari al palo, ma Juventus e Lazio festeggiano

Per trovare un’atmosfera scoppiettante oggi bisogna uscire dal Ftse Mib e guardare i titoli dei club calcistici: Juventus e Lazio segnano rialzi rispettivamente del 5,44% e del 4,49%, dopo aver toccato incrementi a due cifre. A far scattare gli acquisti è stata la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea contro il monopolio di Fifa e Uefa sui tornei internazionali tra i club. I giudici hanno stabilito che le norme sull’approvazione preventiva delle competizioni calcistiche, come la SuperLeague, sono “contrarie al diritto dell’Ue” e ledono “il diritto della concorrenza e alla libera prestazione di servizi”. 

Il principale listino milanese appare invece poco mosso. Al vertice delle blue chip c’è oggi Erg, +2,29%, a seguito dell’annunciata partnership con Apex Clean Energy Holdings che rappresenta il primo passo del gruppo nel mercato delle rinnovabili in Usa.

Resta in denaro Telecom +1,66%, in un settore particolarmente vivace in questo periodo. Salgono due titoli della salute come Diasorin +1,27%. Recordati, +1,14%. Bene il lusso con Moncler +0,93% e Cucinelli +0,86%. 

La fase resta negativa invece per Ferrari -2,45%, in un settore auto in panne a livello europeo. Stellantis (+0,02%) argina l’emorragia, con S&P Global Ratings che alza la valutazione sulla casa d’auto a “BBB+” da “BBB” (outlook stabile) sull’aspettativa di una forte redditività e conversione di cassa.  

Arretrano Banca Mediolanum -0,87% e Stm -0,71%. Si confermano deboli le banche che più hanno guadagnato ultimamente come Monte Paschi -0,59% e Banco Bpm -0,7%.

Il miglior titolo di tutta la borsa milanese oggi è Openjobmetis che registra un rialzo teorico del 25,1% a seguito dell’accordo con la francese Crit che acquisterà una partecipazione di maggioranza nella società.

Spread stabile, dopo patto di stabilità e no al Mes

La carta italiana appare indifferente alle notizie più recenti, in particolare l’accordo sul patto di stabilità siglato ieri a livello europeo e il no di Montecitorio oggi alla ratifica del Mes. Sono due temi caldi, idonei a far traballare la maggioranza, che infatti sul meccanismo europeo di stabilità si è divisa, con Fratelli d’Italia e Lega che hanno votato contro la ratifica e Forza Italia che si è astenuta.

Guardando ai titoli di Stato: lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata sale a 163 punti base e i tassi sono sui livelli di ieri rispettivamente a +3,58% e +1,95%.

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