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Borsa 2 novembre: partenza sprint dopo lo stop ai rialzi dei tassi della Fed. Bond e Btp in forte ripresa

Powell in versione colomba piace ai mercati – Il costo del denaro potrebbe scendere a metà del 2024

Borsa 2 novembre: partenza sprint dopo lo stop ai rialzi dei tassi della Fed. Bond e Btp in forte ripresa

“La vera domanda che dobbiamo farci a questo punto è: dobbiamo aumentare ancora i tassi?”. Il presidente della Fed Jerome Powell si congeda con questa domanda dopo la riunione con i colleghi della baca centrale. Vista dal mercato la battuta si può interpretare così: a) non è ancora l’ora di ridurre i tassi; b) l’andamento dei mercati però giustifica una pausa di qui a fine anno; c) anzi, qualcosa di più. Il tetto è ormai vicino, la svolta, salvo nuovi cigni neri, avverrà entro giugno 2024. L’atteggiamento più morbido del previsto ha messo già ieri le ali al Toro che ha chiuso la seduta di Wall Street in robusto rialzo. Lo stesso si è ripetuto sui listini asiatici.

Il rally prosegue nelle Borse europee che aprono tutte in rialzo. In terreno positivo anche il listino di Londra in attesa delle decisioni sui tassi della Bank of England. Anche Andrew Bailey dovrebbe evitare nuovi aumenti.

Unicredit e Leonardo, nuovi record

Ieri il Ftse Mib di Milano ha guadagnato lo 0,9% tornando a sfiorare i 28 mila punti in una seduta dai toni vacanzieri vista la giornata festiva. Da segnalare che Unicredit ha segnato nuovi top dal 2016, Leonardo ha segnato nuovi top dal 2017, Eni e Bpm sono a meno di due punti percentuali dai massimi pluriennali.

La spinta positiva in arrivo dagli Usa è destinata a coinvolgere il mercato delle obbligazioni. In scia alla frenata dell’inflazione. Ieri, prima delle dichiarazioni di Powell, i prezzi si erano mossi, ma non troppo: lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata è scesa a 189 punti base (-1,15). I tassi arretrano rispettivamente a +4,64% e +2,76%.

Sale l’attesa per l’intervento di oggi di Philipp Lane, il capo economista “colomba” della Bce. Tra gli altri elementi “price sensitive” della giornata gli indici Pmi dell’Eurozona.

Sul fronte societario grande attesa per i conti di Novo Nordisk, la società pharma spinta alle stelle dai trattamenti antiobesità. In programma anche lr trimestrali di Shell e della banca olandese Ing.

Asia positiva, pioggia di sostegni per Tokyo

La carica del Toro, partita ieri da Wall Street, ha investito nella notte i listini asiatici. L’indice Asia Pacific è salito dell’1,6%. 

Su anche Tokyo +1,1%. Mentre il cross dollaro yen arretra per il secondo giorno a 150.4. Il Giappone ha annunciato stanotte un piano di sostegno all’ecoomia da 106 miliardi di euro. Il provvedimento prevede un taglio fiscale di 40.000 yen (250 euro) a contribuente, mentre ulteriori 1.000 miliardi di yen saranno stanziati per restituire 70.000 yen alle famiglie a basso reddito.

Indice Kospi di Seul +1,7%. Il tasso d’inflazione della Corea del Sud è aumentato per il terzo mese consecutivo in ottobre, con un incremento dell’indice dei prezzi al consumo del 3,8% su base annua.

Più deboli le Borse della Cina. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -0,1%. Hang Seng di Hong Kong d+0,9%.

Riflettori su Apple: possibile l’asse con Walt Disney nello sport

Listini azionari in ripresa, T-bond decennali in calo di 18 punti. Questa la prima reazione ieri dei mercati Usa alle parole di Powell. Una risposta che pecca di entusiasmo, secondo alcuni analisti ma che crea la giusta atmosfera a poche ore dall’appuntamento clou: conti di Apple, primo riferimento della tecnologia Usa.

Ad alzare l’attenzione contribuisce una voce clamorosa, riferita anche da Reuters: Walt Disney potrebbe cede alla Mela il 20% del network Espn, la tv leader dello sporto. L’obiettivo sarebbe la trasformazione del canale tv in una tv digitale basata sullo streaming.

T-Bond in rally

Nell’attesa, il mercato si scrolla di dosso le difficoltà di ottobre. A Wall Street è arrivato il terzo rialzo consecutivo: S&P 500 +1,05% a 4.237 punti, Nasdaq +1,64% a 13.061 punti, miglior seduta da due mesi.

I segnali di raffreddamento del mercato del lavoro emersi ieri e la decisione della Fed hanno favorito il ritorno degli acquisti sui Treasury. Il decennale Usa ha guadagnato lo 0,65%, con il rendimento sceso a 4,73%, livello più basso da due settimane; il biennale (4,96%) è sceso sotto la soglia chiave del 5%, sui minimi da inizio settembre.

Il Tesoro ha comunicato il calendario delle aste di bond: la prossima settimana saranno collocati titoli a 3-10-30 anni, per 114 miliardi di dollari, leggermente sotto le previsioni degli operatori di mercato.

Occhi puntati oggi a una serie di dati macro Usa per verificare se davvero l’economia sta lanciando segnali di raffreddamento: nuove richieste settimanali sussidi disoccupazione, stima costo lavoro e produttività terzo trimestre; revisione ordini beni durevoli settembre.

La guerra non scalda il petrolio

Brent a 85,40 dollari, Wti a 81,20. I prezzi, in rialzo dell’1% in avvio di seduta, tornano sui livelli di ieri mattina. Malgrado i rulli di tamburo dei paesi nemici di Israele, il conflitto resta circoscritto alla striscia di Gaza. Gli analisti di J.P. Morgan hanno stimato che la domanda globale di petrolio è stata in media di 102,1 milioni di barili al giorno (bpd) nel mese di ottobre, circa 100.000 bpd al di sotto della loro precedente proiezione. Intanto, le scorte di petrolio sono salite di 0,8 milioni di barili a 421 milioni, leggermente meno delle aspettative degli analisti.

Leonardo al top, ultimatum di Vivendi su Tim

Test in Borsa per Tenaris dopo i conti approvati ieri sera. La società ha chiuso il terzo trimestre con un miliardo di dollari di Ebitda, circa cinquanta milioni in più delle aspettative del consensus. Le vendite sono salite dell’8% a 3,24 miliardi di dollari, in linea con le stime degli analisti. L’utile netto è circa 100 milioni di dollari sotto le aspettative, a 545 milioni. La società ha varato il riacquisto di azioni proprie fino a 1,2 miliardi, per un importo pari al 6,4% delle azioni Tenaris in circolazione.

Eni. L’amministratore delegato Claudio Descalzi ha detto che sono in corso colloqui con l’asset manager svizzero Energy Infrastructure Partners per la vendita di parte di Plenitude.

Leonardo. Il trattato per il Gcap (Global Combat Air Programme) verrà siglato a Tokyo entro la fine dell’anno, ha reso noto il ministero della Difesa in un comunicato. Si tratta di un progetto che coinvolge Leonardo, BAE Systems e Mitsubishi Heavy Industries.

Ferrari. Non ha intenzione al momento di trasferire la propria sede legale dai Paesi Bassi, ha detto un portavoce dopo che ieri il Corriere della Sera ha scritto che la società e controllante Exor stanno valutando la possibilità di riportare la sede legale dell’azienda in Italia. Oggi la trimestrale della Rossa.

Tim. Vivendi ha recapitato una lettera al board, firmata dal general counsel Frédéric Crépin, in cui chiede che la vendita della rete fissa di telecomunicazione riceva l’ok del comitato parti correlate e un passaggio in assemblea ordinaria degli azionisti. “In mancanza, Vivendi si vedrà costretta a ricorrere all’autorità giudiziaria”.

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