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Borsa 15 novembre chiusura: i mercati scommettono sul taglio dei tassi e corrono. Spread sotto 180

Tutte in rialzo le piazze azionarie mentre i rendimenti dei bond calano – Milano tra le Borse migliori in Europa trainata da Stm, Iveco e Saipem

Borsa 15 novembre chiusura: i mercati scommettono sul taglio dei tassi e corrono. Spread sotto 180

Borse positive anche oggi, con la propensione al rischio che trova supporto nei nuovi dati sull’inflazione nel Vecchio e nel Nuovo continente. Si raffreddano i prezzi al consumo in Gran Bretagna e in Italia nel mese di ottobre, mentre negli Stati Uniti stupiscono positivamente i prezzi alla produzione, rafforzando l’idea che il ciclo di rialzi dei tassi si sia esaurito.

Piazza Affari chiude con un guadagno dello 0,42% a 29.466 punti base, in scia a Francoforte +0,86%, Londra +0,64%, Amsterdam +0,62%, Parigi +0,37%, Madrid +0,19%.

Wall Street, già positive in avvio, si sta muovendo in frazionale progresso dopo il rally di ieri, con i grandi rivenditori all’attenzione dei mercati per i conti del terzo trimestre. Si spera inoltre nella riapertura di un dialogo proficuo tra Usa e Cina, grazie all’incontro tra i presidenti delle due superpotenze oggi a San Francisco.

Frena l’inflazione

La corsa dei prezzi comincia ad ansimare anche in Europa. Nel Regno Unito, nel mese di ottobre, il tasso annuo è sceso al 4,6% dal 6,7% e contro attese di +4,8%. È il tasso più basso in due anni, dovuto in parte alla recente riduzione dei prezzi dell’energia. Anche l’inflazione di fondo però arretra al 5,7%, che è il tasso più ridotto da marzo 2022.

In Italia, secondo le stime dell’Istat, il clima inflazionistico di ottobre si è raggelato: -0,2% su base mensile, +1,7% su base annua contro +5,3% di settembre e attese di +1,8%. Ad aiutare è stata anche la frenata dei prezzi del carrello della spesa.

Sempre sul fronte macroeconomico si registra però la stima al ribasso della crescita 2023 del Belpaese da parte della Commissione Europea: +0,7% (contro +0,9% della stima precedente). Il prossimo anno le cose dovrebbero andare un po’ meglio (+0,9%) e nel 2025 potrebbe esserci un’accelerazione all’1,25%.  

Le attese di Bruxelles per la crescita media della zona euro sono di +0,6% per il 2023, 1,2% per il 2024 e 1,6% per il 2025.

Per l’Italia la Commissione sottolinea anche che il percorso di riduzione del debito è destinato ad arrestarsi nel biennio 2024-2025 e proprio oggi la Banca d’Italia informa che il debito delle amministrazioni pubbliche a settembre è cresciuto di 3,8 miliardi rispetto ad agosto, risultando pari a 2.844,2 miliardi.

Euro in leggera discesa; salgono i tassi dei T-Bond

Sul mercato valutario l’euro si sgonfia leggermente contro dollaro, dopo i guadagni della vigilia, ma tratta ancora oltre quota 1,085. Il biglietto verde è d’altra parte in recupero contro le principali valute a fronte di vendite al dettaglio del mese scorso meno deboli di quanto ipotizzato (-0,1%, tanto più che i dati di settembre sono stati rivisti al rialzo).

Arretra la sterlina, stimando la possibilità che anche la BoE non alzi nuovamente il costo del denaro nelle prossime riunioni. La divisa britannica, al momento, cede lo 0,7% e cambia a 1,2419 dollari.

Tra le materie prime il petrolio si muove in rosso, con perdite intorno all’1,3% e un prezzo di 81,4 dollari al barile per il future Brent gennaio 2024. Il greggio texano, consegna dicembre, perde l’1,65%, a 77 dollari al barile.

I titoli di Stato Usa mostrano prezzi in calo e rendimenti in rialzo, dopo la giornata sugli scudi di ieri, dovuta alla convinzione che le strette monetarie siano ormai finite. Bloomberg riferisce infatti che, secondo i cosiddetti contratti swap, le scommesse su un ulteriore rialzo sono praticamente azzerate e la prospettiva è di un taglio del costo del denaro di 50 punti entro luglio.

Oggi, intanto, i prezzi Usa alla produzione di ottobre portano nuova acqua a questa prospettiva: -0,5% rispetto a settembre, contro attese per un rialzo dello 0,1%. È il calo mensile maggiore dall’aprile 2020. Rispetto a un anno fa i prezzi sono saliti dell’1,3%, contro attese di +1,9%.

In Piazza Affari brilla Stmicroelectronics

Banche, ma non solo nella prima pagina dei rialzi del Ftse Mib di Piazza Affari.

Il titolo migliore del giorno è Stmicroelectronics, +5,37%, che beneficia dei risultati oltre le attese della rivale Infineon (+8,46% a Francoforte), grazie alla domanda di semiconduttori.

Nell’automotive ritrovano sprint Iveco +2,77%, Cnh +0,87%, Stellantis +1,1%. Il settore è in luce anche a Parigi con Renault (+1,88%), tra le migliori blue chip del giorno, dopo aver annunciato i conti e la prossima quotazione in borsa della controllata Ampere, dedicata all’elettrico.

Tornando in Piazza Affari risultano bene comprate anche oggi alcune banche, soprattutto Mps +1,93%. Bene Bper +1,57%.

Le vendite si sono fatte sentire forte e chiaro da Amplifon -2,97%, Recordati -1,9%, Diasorin -1,75%, Inwit -1,66%.

Fuori dal paniere principale cambia segno in chiusura Fincantieri, -0,93%, esuberante in mattinata dopo i conti dei primi nove mesi dell’anno in linea con le previsioni di mercato.

Spread stabile

La giornata risulta infine incolore per il secondario italiano. Lo spread tra Btp 10 anni e Bund 10 anni chiude a 179 punti base, ma i tassi salgono. A fine giornata il rendimento del Btp è indicato a 4,42% (da 4,36 di ieri) e il Bund a 2,63% (da 2,6%).

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