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Borsa 13 novembre: il vertice Xi-Biden spinge i tech ma il debito USA spaventa le agenzie di Rating

Apertura positiva per l’Europa, frena il petrolio. Banche in evidenza a Piazza Affari

Borsa 13 novembre: il vertice Xi-Biden spinge i tech ma il debito USA spaventa le agenzie di Rating

Apertura prudente ma con il segno più sull’onda dei guadagni del Nasdaq di venerdì. A rincuorare i mercati cinesi contribuisce il bilancio positivo del Single’s Day, la festa dell’orgoglio dei singoli che, comunica Xiaomi ha fatto registrare il record storico delle vendite di smartphone. Una buona premessa per l’appuntamento più importante della settimana: l’incontro tra Joe Biden ed il presidente Xi, fissato per mercoledì a San Francisco. Non è prevista una svolta nelle relazioni politiche assai difficili tra le due superpotenze, ma si potrebbe riaprire una finestra per la ripresa dei rapporti sul fronte tecnologico, specie nei chips. È la nota più positivo in un quadro piatto.

I mercati sposano la tesi di Goldman Sachs: l’inflazione e i tassi d’interesse “sembrano aver raggiunto il massimo”, mentre le possibilità di recessione economica si sono quasi azzerate. Il mercato sta già prezzando un atterraggio morbido dell’economia. Si spiega così anche la risposta “soft “del mercato al downgrade delle prospettive di crescita dell’economia Usa.

Le banche danno la carica a Milano

I mercati europei sono avviati ad aprire in lieve rialzo, future EuroStoxx50 +0,2%. Venerdì l’indice Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,5%.

La scorsa settimana gli indici Ftse STAR (+1%) e Ftse Mid Caps (+0,75%) sono riusciti a sovraperformare il FTSEMIB (-0,6%). I titoli di “seconda fascia” potrebbero aver toccato il fondo e ricominciare a recuperare almeno in parte l’ampio ritardo accumulato da inizio anno. Ad oggi: Ftse STAR -7,8%, Ftse Mid Caps +3,3%, FTSEMIB +20%. Da monitorare.

L’indice Ftse delle Banche Italiane ha messo a segno la terza settimana positiva di seguito (+1,3%), facendo molto meglio delle banche europee (Stoxx Banks -0,4%) e dell’indice Stoxx 600 (-0,2%). L’indice ha toccato venerdì il livello più alto da febbraio 2016, a dimostrazione del formidabile interesse di cui godono le nostre banche. Stamattina Deutsche Bank ha promosso MPS a Buy, con target price 4,10 euro; JP Morgan ha alzato il target price di BANCO BPM da 5,10 a 6,40 euro.

Il tesoro si prepara al test più difficile

Il Tesoro ha superato venerdì l’esame di Fitch. Ora si profila l’esame più difficile: Venerdì 17 novembre (una data che è un programma…) Moody’s annuncerà il rating dell’Italia, Si parte da un outlook negativo e l’attuale valutazione Baa3 è appena sopra la soglia del cosiddetto investment grade. Sotto questo livello il debito diventa “junk” … spazzatura.

Sempre mercoledì la Commissione europea presenterà le sue previsioni economiche d’autunno a Bruxelles.

Il Bund tedesco riparte da 2,71%. BTP decennale a 4,56%.

Il giudizio di Moody’s pesa anche su Wall Street

La settimana appena conclusa ha consolidato con un altro piccolo balzo in avanti il brillante risultato di quella precedente, grazie soprattutto alla spinta dei tech di Wall Street (Nasdaq +2,90%). L’indice MSCI World è cresciuto nel complesso del +0,6% da +5,56% della prima settimana di novembre, chiudendo sopra 2.900 punti per la prima volta da settembre. Da inizio anno il bilancio si amplia a +11,50%.

Il giudizio negativo di Moody’s sulla congiuntura Usa è destinato a condizionare l’apertura di Wall Street. I trader stanno ora prezzando una probabilità di circa il 68% di un taglio dei tassi da parte della Fed nel meeting di giugno, rispetto alle scommesse di un taglio a maggio prima del discorso di Powell, secondo lo strumento FedWatch del CME Group.

Il dollaro apre piatto a 1,969 sull’euro a valle di un guadagno di circa mezzo punto accumulato la scorsa settimana quando il numero uno della FED, Jerome Powell, ha fatto capire senza mezzi termini che è pronto ad alzare ancora i tassi se ciò servirà per domare l’inflazione.

Tokyo, frena l’inflazione

Borse della Cina in lieve rialzo. Hang Seng di Hong Kong +0,2%, Shanghai Composite +0,1%. Nikkei di Tokyo +0,1%.

L’inflazione all’ingrosso in Giappone ha subito un brusco rallentamento il mese scorso, segno che le pressioni sui costi si stanno gradualmente raffreddando, secondo i dati pubblicati dalla Banca del Giappone.

Petrolio e gas in frenata. Soffrono le materie prime

Il petrolio apre la giornata in lieve ribasso a 80,90 dollari nella versione brent, dal +2% di venerdì a seguito dell’intensificarsi delle tensioni a Gaza: l’Iraq ha chiesto all’Opec di tagliare la produzione. La scorsa settimana è stata la terza negativa di seguito con una perdita intorno al -4%.

Continua la flessione delle materie prime. l’indice Bloomberg da inizio anno è in perdita del -10% e se il 2023 chiudesse su questi livelli si tratterebbe dell’anno peggiore dal 2019 per le materie di base.

Il Gas Naturale Gas UE (Amsterdam) ha chiuso la quarta settimana negativa di seguito (-3,5%) a 46,6 euro/mwh: un anno fa il prezzo era di 148 euro.

Rete Tim, Labriola si spiega al FT. Vodafone in uscita?

Continua la stagione d’oro delle banche: JP Morgan alza il target price a 6,40 euro. Fitch ha alzato il rating di Banca Mps a ‘BB’, outlook stabile. Secondo l’agenzia, l’upgrade riflette l’evidenza che la banca ha riconquistato la fiducia dei clienti.

BPER Banca “è assolutamente impegnata in altro e non penso possa essere un interlocutore” per un’eventuale fusione con MPS, ha detto il presidente del gruppo Unipol Carlo Cimbri in un’intervista al Il Sole 24 Ore pubblicata sabato.

Banca Popolare di Sondrio: l’ipotesi di un’aggregazione con Bper Banca “è una questione che non si pone”, ha detto il presidente del gruppo Unipol Carlo Cimbri in un’intervista al Il Sole 24 Ore pubblicata sabato.

Stellantis ha inviato una mail a circa 15 mila dipendenti italiani chiedendo loro se fossero interessati a un esodo agevolato dall’azienda. Lo riferisce il Corriere della Sera di sabato, indicando che l’offerta è valida fino al 31 dicembre.

Tim: l’amministratore delegato Pietro Labriola, ha difeso in un colloquio con il Financial Times la scelta del Cda di procedere con la vendita della rete a Kkr. Diverse le ipotesi valutate per ridurre il debito, tema che era centrale per Tim, tra cui la cessione del Brasile, «ma non erano percorribili», perché «da quel mercato arriva il 30% degli utili». E anche la strada di tenere la rete e vendere la società dei servizi «non avrebbe risolto il problema Fitch ha messo la società in rating watch positivo a seguito della cessione della rete fissa. Secondo l’agenzia di rating, la revisione del rating riflette le attese di un rischio finanziario significativamente più basso per Tim dopo il completamento della vendita e il rimborso del debito.

Vodafone sta valutando la possibile vendita dei suoi asset in Italia o l’unione con gli asset di un altro operatore tramite una partnership, e i candidati sarebbero Swisscom presente in Italia con Fastweb, o Iliad. Lo riferisce Il Sole 24 Ore di sabato.

Eni: alcune banche d’investimento hanno proposto al Tesoro di cedere una parte della quota dello stato nella major petrolifera, sostenendo che il buyback azionario permetterebbe a Roma di ridurre la partecipazione senza perdere il pieno controllo della società. È quanto riferito da tre fonti a conoscenza della vicenda.

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