Condividi

Borsa 11 settembre pomeriggio: meno crescita per l’Italia ma la recessione non c’è e Piazza Affari rimbalza

Malgrado il peggioramento macroeconomico, la Borsa di Milano ritrova smalto grazie ai rialzi dei petroliferi, delle banche e dell’industria – Juve in altalena

Borsa 11 settembre pomeriggio: meno crescita per l’Italia ma la recessione non c’è e Piazza Affari rimbalza

Le borse europee chiudono positive oggi, concentrandosi più sulla possibile prudenza delle banche centrali nelle prossime riunioni, che sulla crescita economica della zona euro, rivista al ribasso dalla Commissione Ue, con la Germania che passa in negativo.

Piazza Affari è la migliore e guadagna l’1,03%, portandosi a 28.525 punti base, grazie alle banche. Salgono in ogni caso anche Francoforte +0,4%, Parigi +0,52%, Madrid +0,74%, Londra +0,27%. È piatta Amsterdam -0,03%.

Oltreoceano Wall Street ha aperto in progresso, con Tesla (+6%) migliore titolo sullo S&P 500 (+0,36%), dopo la promozione di Morgan Stanley a “buy” da “hold” e prezzo obiettivo a 400 dollari da 250 dollari. L’analista Adam Jonas ha scritto che “l’auto a guida autonoma è stata descritta come la madre di tutti i progetti dell’intelligenza artificiale”. 

Torna la propensione al rischio in attesa delle riunioni di Bce e Fed

A incoraggiata la propensione al rischio delle borse contribuisce quanto ha scritto ieri il Wall Street Journal, vale a dire che c’è un generale consenso tra i membri della Federal Reserve sulla necessità di tenere fermi i tassi d’interesse alla riunione della prossima settimana, mentre per novembre sarà necessario attendere i dati. Intanto la febbre dell’inflazione Usa di agosto verrà misurata dai prezzi al consumo e alla produzione che usciranno giovedì e venerdì.

Cosa farà invece la Bce nella riunione di giovedì è più difficile da stimare, anche se la frenata dell’economia prevista da Bruxelles potrebbe indurre maggiore prudenza in Christine Lagarde. Il pil 2023 è visto ora a +0,8% (da +1,1% stimato a maggio) e quello del 2024 è +1,3% (da +1,6%). Le nuove previsioni per l’Italia sono +0,09% e +0,8% (da +1,2% e +1,1%). Le prospettive peggiori quest’anno sono quelle della Germania, a -0,4% (da +0,2% previsto a maggio).

L’inflazione però è stimata ancora molto alta: +5,6% nel 2023 e +2,9% nel 2024.

Il dollaro si sgonfia, sale lo yen

Nell’attesa delle importanti riunioni di Bce e Fed gli investitori vanno all’incasso sul dollaro, che arretra contro le principali valute, mentre l’euro riporta il cambio oltre quota 1,074.

Il biglietto verde perde quota anche sullo yen a 146,35 (-1%), galvanizzato dal fatto che il governatore della banca centrale nipponica potrebbe porre fine ai tassi negativi in caso di aumento dei prezzi e salari. La dichiarazione ha pesato invece sui titoli orientati all’export e il Nikkei ha chiuso con una perdita dello 0,43%.

Tra le materie prime è poco mosso il petrolio, ma il Brent si conferma saldamente oltre i 90 dollari al barile. Continua intanto a correre il gas ad Amsterdam tra gli scioperi in Australia e i lavori di manutenzione in Norvegia. Così il future di ottobre si porta a 36,5 euro al Mwh (+5,77%).

Piazza Affari, Juventus effervescente su ipotesi di vendita

Piazza Affari conquista così un rimbalzo, dopo le perdite della scorsa settimana e la top ten del listino principale è animata dai titoli finanziari, mentre hanno frenato in chiusura i titoli petroliferi.

In cima al paniere svetta Banca Mps +3,3%. Nel comparto si sale anche pensando al ridimensionamento della tassa extraprofitti e si apprezzano così Intesa +2,26%, Bper +2,38%, Banco Bpm +2,24%, Unicredit +2,15%, Mediobanca +1,2%, Banca Mediolanum +1,33%.

Tra i finanziari si inseriscono due titoli delle quattro ruote come Pirelli +2,47% e Stellantis +1,54%, mentre nella sanità si rianima Diasorin +1,68%.

Le perdite sono modeste e circoscritte a due blue chip: Ferrari -0,14% e Inwit -0,04%.

La notizia del giorno è però quella pubblicata dal Giornale e riguarda un titolo minore: la Juventus (+2,03%), che secondo il quotidiano sarebbe in vendita per fronteggiare il bilancio in rosso. Exor (+0,54% ad Amsterdam) ha seccamente smentito questa ipotesi, calmando, ma non spegnendo le speculazioni sul titolo del club bianconero.

Fuori dal paniere principale brillano anche i titoli della galassia Berlusconi, su notizie in bilico tra gossip e finanza. Il mercato apprezza infatti l’accordo e l’accettazione dell’eredità da parte dei figli del patron Silvio e la stabilità che la maggioranza nelle mani di Marina e Pier Silvio conferisce al gruppo.

I titoli Mfe A salgono del 2,37% e quelli Mfe B dell’1,65%.

Spread e rendimenti in rialzo

Sul secondario si chiude una seduta debole per la carta italiana. Lo spread tra Btp decennale e omologo tedesco sale a 175 punti base (+1,11%) e aumentano i rendimenti. Il titolo italiano è indicato in chiusura a +4,38%, il Bund a +2,63%.

Commenta