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Borsa 11 marzo: tutti gli occhi dei mercati sull’inflazione Usa, ultimo ostacolo per il taglio dei tassi. Oro e Bitcoin sempre super

Mercati con il fiato sospeso per la rilevazione dell’inflazione americana da cui dipenderanno le mosse della Fed sui tassi. Oro e Bitcoin volano. A Piazza Affari corrono Enel e Saipem

Borsa 11 marzo: tutti gli occhi dei mercati sull’inflazione Usa, ultimo ostacolo per il taglio dei tassi. Oro e Bitcoin sempre super

Frenano i mercati asiatici in attesa dei dati sull’inflazione americana. Tokyo è in calo del 2,3% sotto la pressione dei grandi esportator come Toyota in calo del 4,3%. A dominare la scena è la ripresa dello yen ormai maturo per la svolta della politica monetaria dopo gli anni degli interessi sotto zero. Vola lo yen. Il cambio sul dollaro si porta a 146,9 ai minimi da cinque settimane. La seconda lettura del pil nel quarto trimestre cancella il rischio recessione: l’economia giapponese è in espansione dello 0,4%.

Positive invece le piazze cinesi. L’indice Hang Seng di Hong Kong guadagna l’1,2%, l’Hang Seng Tech il 2,3%. Da segnalare BiliBili che sale del 12% nel giorno della promozione di JP Morgan.

Cina, la deflazione non fa più paura

Conforta il dato sui prezzi che ridimensiona il rischio deflazione: in Cina i prezzi al consumo sono aumentati per la prima volta da agosto (+0,7%) il dato di febbraio diffuso venerdì notte (+0,7% anno su anno) interrompe una striscia di contrazioni che ha contribuito a frenare la seconda economia mondiale. L’aumento è stato superiore al +0,3% atteso dagli analisti. Il rimbalzo dei prezzi è stato anche favorito dalle festività del Capodanno lunare che hanno temporaneamente portato su la domanda. Un boom di viaggi durante le vacanze ha guidato la maggior parte della crescita dei prezzi al consumo. Deboli le altre piazze asiatiche. L’indice Kospi di Seul perde lo 0,7%, Sidney ha chiuso in ribasso dell’1,8%. Taiex di Taipei -0,5% dopo una settimana di rialzi e di record.

L’Europa attende il calo dei tassi

Sui mercati dell’occidente incombe l’atteso cambio di rotta della politica monetaria. Cresce in Europa la pressione per il calo dei tassi. Una serie di interventi ha consolidato l’aspettativa che la banca centrale abbia spazio per tagliare i tassi a partire dall’estate. Il rischio che la Banca centrale tagli i tassi troppo presto è diminuito, ha detto il banchiere centrale finlandese Olli Rehn, aggiungendo che il consiglio direttivo ha iniziato a discutere una tempistica adeguata per l’allentamento della politica monetaria. Nell’ambito del board della Banca centrale europea c’è un ampio consenso sul fatto che i tassi di interesse saranno tagliati in primavera stagione che “va da aprile al 21 giugno”, ha detto il consigliere Bce Francois Villeroy de Galhau a radio Bfm Business. Villeroy ha spiegato che pur essendoci un ampio consenso sulla valutazione complessiva dei rischi, che indica un primo taglio dei tassi, la tempistica resta una “questione secondaria”.

Apertura in ribasso, in evidenza le utility

Le borse dell’Europa aprono oggi in ribasso. FtseMib, -0,71%. Il future EuroStoxx 50 -0,6%. Venerdì l’indice (+1,8%) ha terminato sui massimi dal 2000, mentre il nostro FtseMib di Milano (+1,7%) è arrivato alla settima settimana positiva di seguito, chiudendo su nuovi top da quindici anni. Grazie anche alla rivalutazione delle utility sostenute dall’attesa della prossima riduzione del costo del denaro: non è un caso che l’indice Stoxx Utility sia stato il migliore della scorsa settimana in Eurozona con un +3,30%.

In Usa la previsione stima un aumento dei prezzi a febbraio dello 0,4% (su base annua 3,1%). Il dato core dovrebbe segnalare un calo al 3,7%. Il Nasdaq ha toccato un nuovo record nell’avvio della seduta di venerdì, ma ha chiuso in ribasso dell’1,2%, soprattutto per effetto delle vendite sulle società esposte al tema dell’intelligenza artificiale. Nvidia -5,5%. S&P500 -0,7%, dopo aver toccato il diciassettesimo record da inizio anno. Oggi Wall Street apre alle 14.30 per l’ora legale.

Dollaro debole, il mercato del lavoro non convince

Il dollaro ha terminato la terza settimana negativa di seguito, scivolando sui minimi da metà gennaio. Il “raffreddamento” del mercato del lavoro statunitense ha rafforzato l’aspettativa di un taglio dei tassi USA prima dell’estate. A febbraio il tasso di disoccupazione è salito al 3,9% da 3,7% di gennaio, il consensus si aspettava 3,7%. È anche il dato peggiore dal gennaio 2022. È invece di più difficile interpretazione il dato sulla variazione dei salariati non agricoli, passati da 229.000 di gennaio, cifra rivista nettamente al ribasso dal precedente 353.000, a 275.000 in febbraio: il consensus si aspettava +200.000. Queste contraddizioni giustificano la ripetuta prudenza di alcuni esponenti della Fed, che in diverse occasioni hanno chiesto di aspettare dati più trasparenti prima di decidere.

Oro e Bitcoin, continua il volo

Bitcoin (68.590 usd). Nel week-end (ricordiamo infatti che le cripto sono regolarmente scambiate), il prezzo ha toccato a 70.085 usd il nuovo record storico. Dopo l’inverno crittografico scaturito a seguito del maxi-fallimento di FTX, è tornata l’euforia. Sarebbe stato investito oltre 1 miliardo in potenza di calcolo per minare nuovi Bitcoin, ma in vista dell’halving, il dimezzamento della ricompensa per chi “conia” nuove monete, gli esperti si aspettano una nuova selezione naturale.

L’oro ha toccato venerdì ha toccato il nuovo record storico a 2.195 usd. Il metallo prezioso è reduce da otto rialzi consecutivi e dalla miglior settimana da ottobre (+4,6%), sostenuto dalle aspettative di imminente taglio dei tassi e protezione dai rischi geostrategici. Ad essi si aggiunge anche la debolezza del dollaro. Il record è arrivato paradossalmente proprio mentre alcuni importanti investitori istituzionali continuano a vendere.

Tim prove di riscossa. Enel/A2A danno la scossa

Sotto i riflettori stamane il tentativo di riscossa di Tim dopo il tracollo da incubo seguito agli annunci della scorsa settimana. La società ha tenuto ieri un consiglio straordinario. Dopo il crollo del 23% di giovedì e il timido rimbalzo di venerdì, il numero uno Labriola ha riunito un cda domenicale per fare il punto della situazione. Il piano strategico “free to run” va avanti dopo l’informativa presentato dall’ad Pietro Labriola. Il crollo di giovedì (-23%) è stato attribuito ad errori di comunicazione: l’ondata di vendite sarebbe stata provocato dal Panic selling e dagli ordini automatici degli algoritmi scattati quando il prezzo è scivolato sotto una determinato soglia.

Enel, A2A: E-distribuzione, controllata Enel attiva nella distribuzione di energia elettrica, ha firmato un accordo con A2A per la cessione, per circa 1.2 miliardi di euro, del 90% di una nuova società alla quale saranno conferite le sue attività di distribuzione elettrica di alcuni comuni e province di Milano e Brescia. Lo hanno annunciato le società sabato. Per finanziare l’operazione il gruppo valuterà “tutte le opzioni che ci permetteranno di mantenere il rating attuale, senza ridurre investimenti su altri comparti, altrettanto cruciali,” ha detto il Ceo di A2a Renato Mazzoncini in un’intervista a Il Sole 24 Ore di domenica. Goldman Sachs calcola che la transazione sia avvenuta a 15 volte l’Ev/Ebitda, a fronte di una sua valutazione delle attività regolate di Enel a 11 volte l’Ebitda.

Safilo, Kering ed EssilorLuxottica sono tra i pretendenti per il produttore italiano di occhiali Marcolin, scrive il Financial Times sabato, citando persone a conoscenza del dossier. Anche Safilo ha esaminato l’azienda, ma la considera “un’aggiunta opportunistica” ed è l’acquirente meno probabile, ha aggiunto l’Ft.

Juventus ha fissato a 1,58 euro il prezzo dell’aumento di capitale, con uno sconto del 32% sul prezzo teorico al netto del diritto. L’incasso lordo è 200 milioni di euro. L’operazione parte oggi.

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