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Bollette: 3 miliardi per congelare gli aumenti. Ecco le novità approvate dal Governo

In conferenza stampa il Premier rassicura: “Il governo non rischia e continua con il 5 Stelle” – Ok alle nuove misure per calmierare gli aumenti dei prezzi di gas ed energia previsti per il terzo trimestre.

Bollette: 3 miliardi per congelare gli aumenti. Ecco le novità approvate dal Governo

Tre miliardi di euro per congelare gli aumenti delle bollette di luce e gas previsti per il terzo trimestre del 2022. È quanto prevede il nuovo decreto Energia approvato dal consiglio dei ministri insieme ai disegni di legge sul rendiconto e l’assestamento di bilancio. Dopo la riunione il Premier ha tenuto una conferenza stampa in cui ha cercato di spegnere le polemiche sul M5S, rassicurando tutti: “Il Governo non rischia”.

Decreto Bollette: tutte le novità

Il premierha definito “urgenti”, le misure approvate dal cdm, spiegando che “dovevano necessariamente essere approvate entro oggi: il terzo trimestre delle bollette inizia da domani”. Senza il decreto, i cittadini avrebbero ricevuto bollette con rincari fino al 45%”, ha detto. Per questo, ha sottolineato, “sono rientrato ieri velocemente dal vertice Nato di Madrid”.

Il provvedimento approvato nel pomeriggio stabilisce il congelamento degli oneri di sistema applicati a famiglie e attività non domestiche con potenza disponibile fino a 16,5 kW, ma anche per le bollette elettriche delle imprese con utenze superiori ai 16,5 kW. Un intervento che vale 1,9 miliardi. 480 miliono di euro saranno invece utilizzati per confermare anche nel terzo trimestre del 2022 la riduzione al 5% dell’Iva sulle tariffe del gas naturale. Per quanto riguarda le bollette del metano, in base a quanto stabilito Arera dovrà mantenere inalterate le aliquote relative agli oneri generali di sistema per il settore del gas naturale in vigore nel secondo trimestre del 2022. Una misura, quest’ultima, che richiede coperture per 292 milioni a cui si aggiungono ulteriori 240 milioni per gli scaglioni di consumo fino a 5.000 metri cubi all’anno.

Tra le misure contenute nel provvedimento figura anche un intervento volto ad accelerare il riempimento degli stoccaggi del gas in vista dell’inverno: per arrivare al 90% servono infatti ancora 6 miliardi di metri cubi. A Gse (Gestore servizi energetici) spetterà il compito di acquistare gas naturale fino a 4 miliardi di euro. I fondi saranno prelevati da un fondo istituito presso Cassa Depositi e Prestiti con il Dl Rilancio del 2020, che prevedeva una dotazione iniziale di 44 miliardi. Il gas dovrà essere stoccato e poi venduto entro il 31 dicembre 2022.

Contributo di solidarietà per gli operatori 

Il decreto introduce infine un contributo di solidarietà del 10% per gli operatori del gas sulla differenza, se positiva, tra il “costo medio efficiente del mercato” come determinato dall’Autorità e il “prezzo medio di importazione” risultante dai contratti dei singoli operatori. Il contributo sarà in vigore nel periodo compreso tra il 1° ottobre 2022 e il 31 dicembre 2022. Ai soggetti in perdita “sono restituiti gli importi precedentemente versati nei limiti del valore della perdita”.

Il provvedimento stanzia infine 116 milioni per il bonus sociale per l’energia elettrica valido per i cittadini economicamente svantaggiati o in gravi condizioni di salute, ai quali il beneficio sarà riconosciuto anche per il primo trimestre 2022. Le soglie di reddito per accedere ai bonus sono 8mila euro per il primo trimestre 2022, 12 mila per il secondo e terzo trimestre 2022.

Draghi spegne le polemiche: “Il Governo non rischia e continua con i 5 Stelle”

“Sono ottimista, il governo non rischia perché l’interesse nazionale e degli italiani è preminente per i legislatori e per le forze che sostengono la maggioranza”, ha rassicurato Draghi nel corso della conferenza stampa successiva al consiglio dei ministri che ha approvato il nuovo decreto Bollette. Il premier ha provato a spegnere le polemiche degli ultimi giorni: “Ho sempre detto che il governo non si fa senza i Cinque Stelle e lo confermo ancora oggi”. 

“Nessuno ha chiesto l’appoggio esterno, anzi hanno escluso tutti questa possibilità”, ha continuato, sottolineando che: “il M5S ha dato un contributo importante e sono convinto che continuerà a farlo nei prossimi mesi. Il presidente Conte ha confermato che non è interesse dei 5 Stelle dare un appoggio esterno. Il Governo è nato con loro e non si accontenta di un appoggio esterno”. 

Rispondendo alla domanda sulla smentita di Palazzo Chigi relativa alla presunta richiesta del Premier a Beppe Grillo di rimuovere Conte, Draghi ha affermato:“Ho sentito Conte ieri e ci sentiremo di nuovo domani. Io non ho mai pensato di entrare nelle questioni interne di un partito e credo che anche Grillo abbia smentito. Non ho mai chiesto di mandare via Conte e francamente non capisco perché mi si voglia tirar dentro in questa faccenda. In ogni caso ribadisco: sono in contatto con Conte”. 

L’ex numero uno della Bce ha infine ribadito: “Questo è l’ultimo governo della legislatura del quale sono Premier”.

(Ultimo aggiornamento: ore 18.50 del 30 giugno).

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