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Big tech, continua la carica in Borsa. L’IA allarga la platea dei titoli d’oro: dominano Asml e Sap

Lo sprint dei “Magnifici sette” promette nuovi rialzi: ecco perché. E alla vigilia della Bce, due casi dimostrano che la crescita non è solo dipendente dalla dinamica dei tassi

Big tech, continua la carica in Borsa. L’IA allarga la platea dei titoli d’oro: dominano Asml e Sap

La carica del tech continua. Anzi, lo sprint dei “Magnifici sette”, dopo aver trascinato l’indice S&P 500 ad un nuovo massimo dopo due anni, promette nuovi rialzi. L’ottimismo è giustificato dal fatto che, secondo Bank of America, nelle ultime due settimane, circa 4 miliardi di dollari sono finiti nei titoli d’oro, ovvero: Alphabet (casa madre di Google), Amazon, Apple, Meta Platform, Microsoft, Nvidia e Tesla, l’unico ritardatario del gruppo. Una pattuglia che da inizio anno guadagna il 4,4%, due punti in più dell’indice, in attesa della spinta in arrivo dai risultati che, a giudicare dal rally di Netflix (+8% nel dopo Borsa) promettono un nuovo balzo in avanti dopo lo sprint di fine anno. Nel 2023 la pattuglia del tech è più che raddoppiata di valore, con una sbalorditiva crescita di 5.100 miliardi di dollari. La conseguenza è che la pattuglia del tech oggi rappresenta il 28% circa dell’intera capitalizzazione della borsa Usa. Un segnale negativo, dicono alcuni, perché espone il mercato al rischio bolla. Non è vero, replicano i più, perché il rally è figlio della “corsa alla qualità: questi titoli vantano fondamentali solidi a fronte di un basso livello di indebitamento. Oltre a prospettive eccellenti grazie al boom dell’Intelligenza artificiale che promette di allargare la platea dei titoli d’oro.

Tra questi figura senz’altro Tsmc, il colosso di Taiwan fornitore di Nvidia che ha appena annunciato l’aumento del giro d’affari a doppia cifra per soddisfare le richieste del settore.

L’onda lunga investe anche l’Europa. L’indice Stoxx Tech, che riunisce le principali aziende tecnologiche, è in rialzo del +3,6%, ed ha raggiunto il massimo da oltre 2 anni. A guidare il rally è Asml, il “gioiello” olandese leader mondiale nei macchinari per la produzione di chips che da ieri è la società Europea più capitalizzata davanti a Novo Nordisk, la ditta danese attiva nei farmaci anti obesità e Lvmh, la capitale del lusso francese.

Asml: ordini record nel quarto trimestre

La società ha rilasciato i dati del quarto trimestre, che presentano ordini record pari a 9,19 miliardi. La cifra si presenta in sensibile rialzo rispetto ai 2,6 miliardi del trimestre precedente, ed ha superato le stime degli analisti, pari a 3,6 miliardi. “Asml prevede costi di ricerca e sviluppo di circa 1.070 milioni di euro e costi Sg&A di circa 300 milioni di euro. Nonostante i segnali positivi sopra descritti, manteniamo la nostra visione conservativa per l’intero anno e prevediamo che i ricavi per il 2024 saranno simili a simili a quelli del 2023. “Prevediamo inoltre che il 2024 sarà un anno importante per prepararci alla crescita significativa che ci aspettiamo per il 2025”, sono le parole del presidente e ceo Peter Weennink. Nonostante il veto Usa alle esportazioni dei macchinari più avanzati, la Cina resta il cliente principale dell’azienda di Eindhoven, creata da ex dipendenti Philips.

Sap in ristrutturazione: nuovo focus sull’Ia per la crescita

In grande evidenza anche Sap il gruppo tedesco leader europeo nel software, ha messo in agenda un piano di ristrutturazione, che coinvolgerà circa 8.000 posti di lavoro, per concentrarsi maggiormente sull’intelligenza artificiale a conferma che, al di là dei problemi di transizione, la Germania sta cambiando. Il profondo cambio di strategia di Sap dovrebbe portare ad un aumento dell’utile operativo di circa 10 miliardi di euro nel prossimo anno. L’azienda vuole aumentare l’attenzione sulle aree di crescita strategica, in particolare l’Ai nel business, e individuare “efficienze guidate dall’Ia” nelle sue operazioni.

La ristrutturazione garantirà che le risorse dell’azienda “continuino a soddisfare le future esigenze aziendali”, ha detto Sap. La maggior parte delle posizioni interessate saranno coperte da programmi di uscita volontaria e “misure di riqualificazione” interne. Il numero totali dei dipendenti a tempo pieno nell’azienda era di 107.602 al 31 dicembre.

Alla vigilia della Bce ecco due casi che dimostrano che la crescita non è solo dipendente dalla dinamica dei tassi.

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