Condividi

Biden apre il cantiere Usa e sfata il tabù delle tasse

2.250 miliardi di dollari per rifare le infrastrutture americane: è il piano lanciato ieri dal presidente Biden, che per finanziarlo aumenterà le tasse sulle imprese – Si ferma la corsa dei rendimenti dei T-Bond e il Nasdaq rimbalza – Piazza Affari chiude un trimestre da record

Biden apre il cantiere Usa e sfata il tabù delle tasse

BBB, ovvero Build Back Better. È la scommessa del presidente Biden, che ieri ha lanciato il suo piano per rifare l’America: 2.250 miliardi di dollari che serviranno, tra l’altro, a rifare 20 mila chilometri di strade, riparare 10 mila punti di ricarica per auto elettriche e installarne altri 500mila. L’annuncio, già scontato, non eccita Wall Street, che accoglie con filosofia l’idea che, per finanziare il piano, oltre che a far deficit, Biden intende ricorrere all’aumento delle tasse sulle società al 28% per quindici anni. Anzi, le tasse, comunque basse (saltano solo gli sgravi per i ricchi decisi da Trump) fanno assai meno paura del debito. La buona notizia è che i bond hanno accolto il piano senza nuovi sussulti.

Il Treasury Note a dieci anni se ne sta buono a 1,73% di rendimento dopo aver fatto correre più di un brivido. Nei primi tre mesi, il future del decennale ha perso poco più del 5%, il peggior trimestre dal 2004. Per l’indice Bloomberg Barclays, che ha come riferimento il complesso dei bond governativi degli Stati Uniti, il -4,2% del primo trimestre 2021 è il risultato più negativo da quarant’anni.

LA MANCANAZA DI CHIP FRENA L’AUTO GIALLA

La tranquillità sul fronte delle obbligazioni, assieme alla prospettiva degli investimenti Usa, ha favorito l’avvio con il segno più del secondo trimestre delle Borse. L’indice Asia Pacific guadagna lo 0,6%; avanza il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen, così come il Nikkei di Tokyo, guadagnano lo 0,5%. La mancanza di chip frena l’industria di Tokyo: a febbraio, la produzione industriale giapponese è diminuita del 2,1% rispetto al mese precedente. Il calo è stato influenzato del terremoto che ha colpito l’area nordorientale e che ha interrotto le forniture delle componenti destinate alle principali compagnie automobilistiche.

Hong Kong (+1,2%) non subisce contraccolpi dalla decisione Usa di cancellare la legislazione favorevole per l’ex colonia inglese, ormai sotto il controllo di Pechino.

VOLA APPLE: +21% IL GIRO D’AFFARI DEL TRIMESTRE

Il future del Nasdaq è in rialzo stamane dello 0,3% dopo il forte rimbalzo del listino tecnologico di ieri: +1,54%, un guadagno che ha permesso al listino di chiudere marzo con un lieve rialzo dello 0,4%, contro il +6,6% del Dow e il +4,2% di S&P.

Apple ha messo a segno un rialzo dell’1,0% dopo la promozione di Ubs. Nel primo trimestre il fatturato della Mela è stato di 111,4 miliardi di dollari (+21%).

ALL’ASTA LE MEMORIE DELL’EX TOSHIBA: 30 MILIARDI

Nel dopo borsa, Micron Technology ha presentato indicazioni sul trimestre in corso superiori alle aspettative: il più grande produttore di chip di memoria degli Stati Uniti stima ricavi intorno a 7,1 miliardi di dollari. Il Wall Street Journal scrive stamattina che la stessa Micron avrebbe messo gli occhi su Kioxa Holding, produttore giapponese di chip. In lizza per rilevare la ex Toshiba Memory, ad una valutazione nell’ordine dei 30 miliardi di dollari, ci sarebbe anche Western Digital.

OPEC+, NON C’È L’ACCORDO. STASERA INIZIA IL VERTICE

Il petrolio Wti, sceso di oltre il 2% sia ieri che il giorno prima, è tornato sotto i 60 dollari il barile. Gli incontri preliminari tra i delegati dell’Opec+ non hanno portato alla redazione di un documento unitario da fornire alla discussione della fase plenaria che inizia nel tardo pomeriggio di oggi. Le dichiarazioni del segretario generale del cartello, Mohammad Barkindo, molto caute sull’andamento della domanda, non lasciano presagire un cambio di atteggiamento sul regime dei tagli in vigore.  

L’oro invece ha guadagnato ieri oltre l’1% e stamattina è a 1.711 dollari l’oncia

BORSE EUROPEE PIATTE, L’INFLAZIONE NON FA PAURA

Le Borse europee si sono congedate dal primo trimestre con una seduta piatta, registrando senza particolari emozioni il previsto rimbalzo dell’inflazione (+1,35% da +0,9% di febbraio), spinta momentaneamente sopra il target Ue dall’aumento dei prezzi dell’energia. Non preoccupa nemmeno il rialzo dei rendimenti dei decennali di Italia e Germania in scia all’obbligazionario Usa. “La speculazione può metterci alla prova quanto vuole – ha dichiarato Christine Lagarde ai microfoni di Bloomberg tv – Abbiamo strumenti eccezionali da utilizzare al momento. Li useremo ove necessario”. Preoccupa di più la curva dei contagi. Ammonisce l’istituto di ricerca tedesco Diw: “Solo quando i contagi saranno sotto controllo, in particolare grazie ai progressi nelle vaccinazioni, i settori legati ai consumi mostreranno uno slancio significativo e sostenibile”.

TENARIS (+46%) REGINA DEL TRIMESTRE A MILANO

Piazza Affari chiude la seduta piatta: +0,05%, a quota 24.646 punti, consolidando i massimi da 13 mesi.

Il titolo leader del listino da inizio anno è Tenaris (+46%). Il leader mondiale dei tubi senza saldatura è favorito dall’avvio di importanti progetti infrastrutturali in tutto il mondo.

Anche Francoforte (+0,02%) si conferma sui massimi raggiunti a fine trimestre.

PARIGI -0,34%, MACRON CHIUDE LA FRANCIA

Parigi -0,34% in attesa del messaggio del presidente Macron, che ieri sera ha annunciato misure più severe contro la pandemia: le scuole resteranno chiuse fino al 26 aprile. Tre i titoli che hanno registrato un rialzo oltre il 30% da gennaio: Société Générale, Saint Gobain e Arcelor Mittal.

DEBUTTO AMARO PER DELIVEROO (-26%)

La maglia nera tocca a Londra (-0,83%). È crollata al debutto Deliveroo (-26,30%) dopo il collocamento al minimo della forchetta (271 pence contro 390 iniziali). “Il maggior timore è la regolamentazione dei diritti dei lavoratori. Il modello d’impiego flessibile dei rider di Deliveroo è un importante pilastro dei piani per il successo del gruppo”, scrive Sophie Lund-Yates, analista equity di Hargreaves.

Prosegue il calo di Zurigo (-0,61%): il Credit Swiss resta ko (-4,93%) a causa dei timori per le perdite legate ad Archegos, il fondo Usa che è andato in default mandando in tilt una parte del settore bancario.

SPREAD A 96 PUNTI, DECENNALE 0,66%

Chiusura positiva per i Btp. Il tasso del decennale si attesta a 0,66%, in calo rispetto a 0,69% della vigilia. In lieve ribasso anche lo spread a 96 punti.

Forte interesse da parte degli specialisti nelle riaperture delle aste di Btp: la richiesta è stata oltre tre volte superiore all’offerta supplementare sia per il titolo a 5 anni che per il decennale, riaperti rispettivamente per 800 e 600 milioni.

BIDEN DÀ LA CARICA A BUZZI, ACCORDO PRYSMIAN-RWE

Ancora in evidenza i titoli industriali. Si conferma Buzzi Unicem (+1,88%), sostenuta dalla prospettiva delle commesse Usa per le infrastrutture. Si mette in luce Prysmian (+1,99%), che ha siglato un contratto con Rwe Renewables, uno dei più grandi sviluppatori di parchi eolici offshore al mondo, per la realizzazione di un sistema in cavo ad alta tensione sottomarino e terrestre “chiavi in mano” del valore di oltre 200 milioni di euro per il parco eolico offshore Sofia di 1.4 gigawatt. Equita sim ha confermato la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 28 euro.

TONFO DI PIRELLI, UN FURGONE AD IDROGENO PER STELLANTIS

Delude Pirelli nel giorno della presentazione del business plan. Il titolo è prima salito di oltre l’1,5% per poi cedere il 3%: il piano industriale prevede di tornare ai livelli preCovid solo nel 2022.

Stellantis (-0,11%) ha annunciato che inizierà le consegne in Europa dei primi furgoni di medie dimensioni alimentati a idrogeno entro fine 2021. Saranno lanciati con i marchi Peugeot, Citroen e Opel. Una versione a idrogeno per i veicoli passeggeri sarà lanciata successivamente.

Acquisti su Ferrari (+1,8%), prese di beneficio su Cnh Industrial (-2%).

GOLDMAN SACHS PREMIA ENI TRA LE TOP PICKS

In movimento il settore oil. Goldman Sachs ha alzato il prezzo obiettivo su Eni +0,9%, titolo inserito tra le top picks della banca d’investimento americana nel comparto petrolifero, ipotizzando un’annata robusta per l’intero settore. Nel dettaglio, gli analisti aumentano il target price del Cane a sei zampe da 12,5 a 13,5 euro. Morgan Stanley ha portato la raccomandazione a “overweight” da “underweight” con un prezzo obiettivo che sale a 12,3 euro da 8,2 precedente.

In profondo rosso invece Saras, il peggiore del listino con un calo del 7,4% dopo i risultati del 2020 con l’Ebitda che nel quarto trimestre ha evidenziato una perdita di 31 milioni di euro su base comparabile. Il broker Kepler Cheuvreux ha tagliato il prezzo obiettivo sulle azioni a 0,48 euro e ridotto il rating a “reduce” da “hold”.

CORRE AUTOGRILL, CDP PRESENTA L’OFFERTA SU ASPI

Sempre tonica Autogrill, con un balzo di oltre il 5% circa. Il titolo è in un canale rialzista da sei sedute in cui ha guadagnato oltre il 17% con il mercato che si sta riposizionando sulla società di ristorazione in vista delle riaperture.

Atlantia -0,19%. Il consorzio formato da Cdp Equity, Blackstone e Macquarie ha inviato l’offerta per l’acquisto della partecipazione, pari all’88,06%, in Aspi.

Tim, MAGGIORANZA BULGARA PER GUBITOSI. DE MEO IN CDA

Tim +0,15%. L’assemblea ha confermato a larga maggioranza l’attuale management e ribadisce la centralità di Vivendi, che con il suo 23,9% ieri rappresentava il 41% dell’assise, quanto basta per eleggere la maggioranza del collegio sindacale, ossia 3 su 5 sindaci. La lista del management promossa dal presidente Salvatore Rossi e dall’ad Luigi Gubitosi ha fatto l’en plein. E così, oltre al presidente di Cdp Gorno Tempini, al presidente Rossi e all’ad Gubitosi, ieri sono stati nominati l’ad di Vivendi Arnaud de Puyfontaine, il suo braccio destro Frank Cadoret e cinque indipendenti tra cui l’ad di Renault Luca De Meo.

Banche poco mosse: Unicredit e Intesa perdono attorno al mezzo punto, Bper -1,1%. Peggio Mediobanca (-1,9%) e Banca Bpm (-2,5%).

MOODY’S PROMUOVE PIAGGIO +4,7%

Spunti su Piaggio (+4,7%) e sulla controllante Immsi (+2,8%): Moody’s ha rivisto l’outlook della società a stabile da negativo, confermando il rating Ba3.

Sull’Aim, Esi, attiva nelle energie rinnovabili, ha segnato un +5,11%, a 3,5 euro. Integrae Sim ha incrementato il suo prezzo obiettivo sul titolo a 7,5 euro da 7 euro, confermando il buy. In rally Marzocchi Pompe (+10,06%), azienda attiva nella progettazione, produzione e commercializzazione di pompe e motori ad ingranaggi ad elevate prestazioni.

Commenta