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Bettini, la banderuola del Pd: pro o contro Calenda a giorni alterni

Nel giro di poche ore il presunto guru del Pd, Goffredo Bettini, ma anche i suoi compagni di partito Orlando e Boccia, sono passati dalla denigrazione di Carlo Calenda al suo corteggiamento in vista del ballottaggio di domenica per il Campidoglio ma è molto dubbio che gli elettori apprezzino questi acrobatici voltafaccia.

Bettini, la banderuola del Pd: pro o contro Calenda a giorni alterni

Troppo comodo per il Pd romano celebrare oggi Carlo Calenda per calamitarne il voto dopo averlo denigrato come esponente della destra quando il ministro Giorgetti, disperato per l’insostenibilità dei candidati del centrodestra di Roma e Milano, ne fece a sorpresa l’endorsement alla vigilia del primo turno delle elezioni amministrative. In questa operazione di dabbenaggine, che ha tutte le sembianze di un poco decoroso voltafaccia politico, si è distinto ancora una volta Goffredo Bettini, che alcuni si ostinano a definire il guru del Pd anche se non ne ha mai azzeccata una nemmeno per sbaglio, ma che sarebbe molto meglio classificare come la banderuola del Pd, visto che i suoi orientamenti oscillano vistosamente a seconda delle convenienze più contingenti. L’altalena del suo pensiero è stata messa l’altro giorno alla berlina da un acuto lettore del Foglio, l’ex sindacalista della Cgil Michele Magno, che si è limitato a mettere a confronto le opposte dichiarazioni di Bettini a distanza di una sola settimana. Che dire: volatilità del pensiero.

Il 29 settembre l’ineffabile Bettini, in una dichiarazione al Festival delle Città, affermava: ” Per tutta la campagna elettorale Calenda ha cercato di attaccare briga con me. Non gli ho mai risposto. Per non fargli pubblicità. Oggi ritorna ad offendere con un video. Sono i suoi ultimi rantoli. Però invito le mie amiche e i miei amici, che mi hanno seguito nelle mie battaglie su Roma e che mi stimano, a non votarlo. Anche perchè domenica per lui sarà tutto finito”. Ma, con una capriola degna di una medaglia olimpica se non ne rivelasse tutta la pochezza politica, ecco che cosa ha invece dichiarato Bettini il 7 ottobre al Corriere della Sera: “Per Calenda c’è stato un successo importante e chiarissimo. Calenda sta interloquendo. C’è un clima potenzialmente positivo”. Insomma, arriva il ballottaggio per il Campidoglio e allora viva Calenda.

Ci vuole una bella faccia tosta, ma Calenda è uomo di mondo e di personaggi come Bettini – ma anche come Orlando e Boccia che in poche ore sono spudoratamente passati dalla denigrazione al corteggiamento del leader di Azione – fa bene a non curarsi. E infatti non ha avuto difficoltà a manifestare il suo apprezzamento personale per il candidato sindaco del Pd a Roma, Roberto Gualtieri. Un bel colpo per l’ex ministro dell’Economia, che nelle ultime ore ha ricevuto l’endorsement anche di Matteo Renzi e di Emma Bonino e che vede sempre più vicino il traguardo del Campidoglio ma attenzione: se davvero vuole incamerare i voti di tutta l’area liberaldemocratica di Roma – dove si sono distinti Calenda in primis ma anche i candidati di Italia Viva, che sono stati tra i più votati nella sua lista – non ascolti le litanie di Bettini e compagni: oltre ad essere assai poco dignitose, di solito portano fuori strada.

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