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Bersani: Quirinale? Larghissima maggioranza. No a elezioni anticipate

Il segretario del Pd in conferenza stampa: “No al Pdl nel governo” – “Sull’elezione del Presidente della Repubblica cercheremo una larghissima maggioranza” – “Resto solo fino al prossimo congresso del partito – “Se sono un ostacolo, sono a disposizione”.

Bersani: Quirinale? Larghissima maggioranza. No a elezioni anticipate

“Prendetemi in parola: sull’elezione del nuovo Presidente della Repubblica noi siamo fedeli alla Costituzione, che chiama tutti noi a lavorare onestamente per una soluzione di larga o larghissima convergenza parlamentare nelle prime tre votazioni. Noi fino a prova contraria lavoriamo così, almeno finché sarà possibile”. Lo ha detto oggi pomeriggio il segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani, nel corso di una conferenza stampa nella sede del Pd.  

Quanto alla possibilità di formare un nuovo Governo, “noi a differenza di tanti partiamo dall’esigenza di una corresponsabilità delle forze parlamentari – ha proseguito Bersani –. Il problema è come realizzarla: chiudendo la politica in un fortino? Facendo un cosiddetto governissimo noi, Pdl e forse Scelta civica? Sarebbe a nostro avviso una risposta sbagliata, perché configurerebbe una politica che si auto-protegge, un governo paralizzato davanti alle esigenze di cambiamento. Quindi abbiamo avanzato un’altra proposta e il mio appello è: guardatela meglio. È una proposta che tiene insieme le esigenze di un governo di cambiamento e l’avvio di un pecorso di riforme costituzionali”. E un Esecutivo tecnico? Bersani non crede “che un governo Monti senza Monti possa essere una soluzione”.  

L’idea di base non cambia: “Chi ha il maggior ruolo in questo governo si deve caricare della responsabilità di avviare la legislatura e dichiarare quello che si può fare per migliorare il fronte economico e sociale, parallelamente all’avvio di un meccanismo che consegni a un tempo certo la riforma della seconda parte della Costituzione. Abbiamo proposto questo schema a tutte le forze parlamentari: le forze più vicine a noi possono partecipare al governo, mentre alle altre abbiamo chiesto di non impedire la partenza della legislatura”.

Quanto alle risposte degli altri partiti, “ci siamo trovati di fronte a un disimpegno conclamato dei 5 Stelle, che hanno avuto 8 milioni di elettori e a quanto pare intendono metterli in frigorifero. Non si preserva così una legislatura, perché senza governo la legislatura e il Parlamento non possono andare avanti. E non c’è insulto che cancelli questa verità. Dal lato del Pdl, abbiamo registrato una posizione che accetta il nostro schema, purché sia bilanciato dalla scelta del Presidente della Repubblica. E non nel senso di una ricerca di una soluzione condivisa dalle forze parlamentari, ma nel senso che la destra dovrebbe designare il Presidente e noi votarlo. Un atteggiamento per noi improponibile e inaccettabile”.

Infine, un commento sulle ultime decisioni di Napolitano: “Ha fatto quello che doveva e poteva fare – ha detto ancora Bersani –, cioè garantire all’Europa e all’Italia una continuità istituzionale e di governo, cui ha ritenuto di aggiungere un meccanismo di facilitazione dell’esame dei punti che possono marcare il consenso e il dissenso fra le forze politiche. Tra l’altro si tratta di un gruppo per l’economia e di uno per le istituzioni”, ha aggiunto poi il segretario alludendo a una consonanza con la bipartizione del suo programma. 

“Secondo noi l’unica pista possibile è lavorare insieme su questo doppio registro – ha concluso Bersani –. Il nostro problema non può essere risolto on nuove elezioni. Se Bersani serve per aiutare a imboccare questa strada, Bersani c’è, ma se fosse un ostacolo si metterebbe a disposizione, perché prima di tutto viene l’Italia. Appena ci sarà il congresso del partito girerà la ruota: toccherà a un altro. Io porterò il partito fin lì”. 

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