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Berlusconi e la vendita del Milan: tre dossier di Banca d’Italia

Sulla vendita del Milan da Berlusconi ai cinesi ci sono ben tre report della Banca d’Italia ma, “al momento”, il procuratore capo di Milano, Francesco Greco, nega che ci siano inchieste giudiziarie aperte – La Stampa però insiste: il caso non è chiuso

Berlusconi e la vendita del Milan: tre dossier di Banca d’Italia

Il Procuratore Capo di Milano, Francesco Greco, ha chiarito ieri che “al momento non c’è nessuna inchiesta aperta e non c’è un fascicolo per sospetto riciclaggio” sulla vendita del Milan da parte di Silvio Berlusconi ai cinesi, come aveva invece sostenuto La Stampa riferendo che la magistratura stava indagando su ipotesi di presunto riciclaggio in relazione a flussi sospetti di denaro provenienti da Hong Kong e all’enormità (740 milioni) della cifra sborsata da Yonghong Li per comprare il club rossonero.

Ma il quotidiano torinese insiste nel dire che il caso non è chiuso e che sulla vendita del Milan ci sono ben tre report dell’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia che sono al vaglio dei magistrati, che effettueranno ulteriori approfondimenti investigativi, soprattutto “sul versamento inziale da cui è partita la cessione della società rossonera dalle mani di Silvio Berlusconi a quelle del finanziere cinese Yonghong Li  e alle modalità di pagamento delle prime tre caparre di complessivi 300 milioni.attraverso una società creata ad Hong Kong.

“Quando ci sono vicende di questo tipo, così fumose e complicate, dove non si sa quali siano le parti in causa – ha precisato ancora Greco – non si procede subito alle iscrizioni”, ma prima si studiano le carte. Insomma il caso resta aperto e può procedere in due direzioni: o verso la completa archiviazione o verso l’apertura di una vera e proria inchiesta giudiziaria.

Durissima la replica alle anticipazioni de “La Stampa” della presidente della Fininvest, Marina Berlusconi, che rivendica la correttezza della finanziaria della famiglia nella vendita del Milan, e dell’avvocato Niccolò Ghedini che parla di “aggressione mediatica” a Berlusconi allo scopo di “danneggiare una parte poloitica durante una delicata campagna elettorale”.

Nei prossimi giorni si capirà meglio se il caso è destinato a sgonfiarsi o ingigantirsi, con evidenti riflessi sulla campagna elettorale del centrodestra ma anche sulla gestione del Milan.

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