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Bce, Draghi: tassi fermi, ripresa a fine anno

Per il 2013 la Bce si attende un calo del Pil pari allo 0,6%, mentre sul 2014 prevede un +1,1% – La Bce “dovrebbe contribuire a supportare prospettive di ripresa più avanti nell’anno” – Tassi negativi sui depositi “avrebbero effetti collaterali”.

Bce, Draghi: tassi fermi, ripresa a fine anno

Il 2013 dell’Eurozona andrà peggio del previsto, ma negli ultimi mesi inizierà la ripresa, al punto che le stime sul Pil dell’anno prossimo sono addirittura migliorate. Lo ha detto Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo che oggi ha lasciato invariati i tassi d’interesse nell’area euro

PIL EUROZONA: LE NUOVE PREVISIONI

Ora sul 2013 la Bce si attende un calo del Pil pari allo 0,6% (tre mesi fa le stime di Francoforte oscillavano fra il -0,9 e il -0,1%), mentre sul 2014 prevede un +1,1% (la forbice era tra zero e +2%). Draghi ha comunque ribadito che su queste previsioni continuano a prevalere rischi di ribasso.

RIPRESA ENTRO FINE ANNO

I recenti dati sulle indagini “hanno mostrato alcuni miglioramenti” rispetto ai bassi livelli toccati dall’economia dell’area euro e la linea accomodante della Bce “dovrebbe contribuire a supportare le prospettive di ripresa più avanti nell’anno“, ha detto Draghi, precisando tuttavia che la dinamica del credito bancario verso le imprese (e non solo) resta “debole”.  

Le pressioni sui prezzi appaiono limitate nel medio termine – ha proseguito Draghi – e gli ultimi dati “hanno confermato la validità del taglio dei tassi deciso a inizio maggio”. La politica monetaria della Bce “resterà accomodante per tutto il tempo necessario”. Il primo motore della ripresa sarà comunque l’export, che è già cresciuto “in Germania, in Spagna e in Italia”. 

TASSI NEGATIVI SUI DEPOSITI, EFFETTI COLLATERALI

Quanto ai tassi d’interesse sui depositi che la Bce custodisce per conto delle banche, la Bce è “tecnicamente pronta” a portarli in territorio negativo, ma secondo Draghi una manovra simile avrebbe effetti collaterali “non desiderati”. 

CONTI PUBBLICI, NON VANIFICARE GLI SFORZI

Sul fronte dei conti pubblici, invece, il numero uno dell’Eurotower ha ribadito quanto sia “essenziale” che i governi dell’area euro non “smontino” gli sforzi fatti in materia di risanamento. Eventuali concessioni di tempo supplementare per il raggiungimento degli obiettivi, inoltre, dovrebbero restare “casi eccezionali”, ha aggiunto Draghi.

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