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Bce, Draghi: “L’aquisto di bond non sia dato per scontato”

Per il governatore di Bankitalia e prossimo successore di Trichet all’Eurotower l’intervento della Banca centrale europea non può sostituire i Governi nazionali, che “devono assumersi le loro responsabilità” – Servono “pacchetti credibili e coerenti” di “riforme strutturali”.

Bce, Draghi: “L’aquisto di bond non sia dato per scontato”

I Paesi dell’area euro “non devono dare per scontato” l’aiuto della Bce sul mercato dei bond. Un avvertimento importante quello lanciato oggi dal governatore di Bankitalia, Mario Draghi, prossimo successore di Jean Claude Trichet alla guida dell’Eurotower. Il supporto di Francoforte “non può essere utilizzato per eludere i principi di disciplina di bilancio”, ha aggiunto Draghi rincarando la dose, con evidente riferimento al caso italiano.

Quello di cui l’Europa ha bisogno sono “pacchetti credibili e coerenti, che comportano un impegno politico ampio per rafforzare la competitività e l’occupazione sulla base di strategie condivise, per rafforzare il mercato unico e aumentare l’efficienza della pubblica amministrazioni”.

Anche se “tali riforme strutturali potrebbero richiedere del tempo per dispiegare il loro pieno effetto – ha proseguito ancora il governatore italiano -, non dobbiamo sottovalutare l’impatto che un programma ben studiato potrebbe avere sulla fiducia e sulle aspettative, creando così le condizioni per un incremento immediato della domanda e dell’attività”. Draghi ha poi sottolineato che “la solvibilità degli Stati sovrani non è più un concetto acquisito” e che “i governi devono assumersi le loro responsabilità e agire velocemente per risolvere la crisi dei debiti sovrani”.

Ricordando il vertice dello scorso luglio in cui i Paesi dell’area euro hanno concordato un’estensione delle capacità operative del fondo anti crisi (Efsf), il governatore ha definito “cruciale” la rapida attuazione dell’intesa. Tuttavia, ancora una volta, “sarebbe un errore dipendere eccessivamente da questo meccanismo. Per quanto in una situazione di emergenza sia importante garantire un sostegno temporaneo, di per sé questo non può risolvere la crisi dei debiti pubblici, perché non interviene sulle sue cause: la mancanza di disciplina di bilancio e le deboli prospettive di crescita”.

Per questo “gli impegni assunti dai governi di ripristino della disciplina sui conti devono ora essere attuati rigorosamente e rapidamente. In un nuovo contesto in cui sta prevalendo un clima di mercato molto negativo, qualunque segnale di mancanza di determinazione potrebbe dar vita a spirali pericolose, anche in assenza di cambiamenti nei fondamentali economici”.

Per risolvere la situazione “non esiste una bacchetta magica”, ma “nell’area dell’euro e in particolare in alcuni paesi in cui le performance di crescita sono state particolarmente basse, è molto ampio il potenziale per l’attuazione delle riforme strutturali invocate per anni”, ha concluso Draghi.

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