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BASKET – Bilancio amaro per Milano e Cantù nell’Eurolega: solo Siena nelle Top 16

BASKET – Solo Monte Paschi Siena nelle Top 16 – Milano e Cantù hanno già salutato – Per Armani e tutta la dirigenza milanese si prospettano settimane di riflessione e scelte – Il 23 big match contro Varese – Ai brianzoli non è riuscita l’impresa contro i turchi

Si è conclusa la prima fase di Eurolega e, purtroppo, ma c’era da aspettarselo, nell’ultimo turno non si è verificato nessun miracolo per Milano e Cantù, che lasciano Siena come unica italiana ad approdare alle Top 16.

La partita dell’EA7 sul campo dell’Olympiakos era del tutto ininfluente, perché tutta l’attenzione era concentrata su cosa succedeva a Vitoria, dove, come da pronostico, il Caja Laboral ha battuto senza problemi il Cedevita Zagabria (97-70), ultimi del girone, regalandosi il quarto posto, dopo che a tre giornate dalla fine sembrava fuori da qualsiasi discorso. Per l’Olimpia, contro i greci detentori del trofeo, è arrivata un’altra sconfitta in volata, l’ennesima in questa prima parte di stagione, 82-81 il punteggio finale, dopo una buona gara che ha visto il solito Langford come miglior marcatore con 21 punti, ma che anche stavolta ha mancato il tiro finale. Un ko, il terzo di fila e settimo nelle ultime otto in Europa, questa volta indolore, arrivato dopo un match equilibrato e le motivazioni per entrambe ridotte al minimo, con Milano che ha provato comunque a giocarsela ma è stata penalizzata dai sempre troppi errori ai liberi, mentre all’Olympiakos il successo non è bastato a chiudere al primo posto nel girone, vista la contemporanea vittoria dello Zalgiris Kaunas in casa contro l’Anadolu Efes.

Un risultato positivo non avrebbe cambiato niente, se non per il prestigio di vincere su un campo come il Pireo e per il morale, con la possibilità di dare seguito alla vittoria ottenuta a Pesaro nell’ultimo turno di campionato, invece non è arrivato, ma non è certamente questo che nelle prossime settimane farà pensare Armani e tutta la dirigenza meneghina. L’EA7, così, saluta anticipatamente l’Eurolega (negli ultimi 15 anni solo due volte è riuscita ad arrivare tra le prime 16 del continente, l’ultima lo scorso anno), nonostante fino a poche settimane fa avesse il destino nelle proprie mani (fatali le sconfitte nello scontro diretto a Vitoria e nella penultima giornata in casa con lo Zalgiris), dopo che i pronostici di inizio stagione mettevano la squadra di Scariolo addirittura tra le prime cinque favorite per la vittoria finale.

Grandissima delusione per l’Olimpia, costruita in estate, oltre che per vincere in Italia, proprio per andare il più avanti possibile, magari fino in fondo, in Europa, con l’arrivo di giocatori di valore adatti a questo scopo (vedi Hendrix e Langford), ma forse anche quest’anno, dopo pochi mesi, si dovranno rivedere acquisti sbagliati o le situazioni di alcuni elementi che non stanno rendendo secondo le attese. Infatti dopo l’addio al primo obiettivo stagionale, è già tempo di interrogativi intorno al roster biancorosso : chi va, chi resta, chi arriva? Il gruppo a disposizione di Scariolo (verso il quale iniziano ad esserci i primi dubbi e malumori dei tifosi), va detto, è sicuramente forte, prendendo giocatore per giocatore è, sulla carta, il migliore del nostro campionato, ma guardando questi primi mesi il contributo della maggior parte di essi è nettamente inferiore a quanto era lecito aspettarsi e i problemi emersi sono molteplici.

Partendo dai nuovi arrivi l’unico che si sta confermando ai suoi livelli è Keith Langford, miglior realizzatore in quasi tutte le partite, il solo capace di prendere l’iniziativa nei momenti difficili e in grado di fare la differenza, mentre per quanto riguarda Richard Hendrix (compagno di Langford anche al Maccabi) si può parlare probabilmente della maggiore delusione di questa parte di stagione. Il lungo americano, visto lo scarso apporto alla squadra, ha via via perso minutaggio in favore di Bourousis, che dopo la scorsa annata con più bassi che alti, è tornato a fare la voce grossa sotto il tabellone (anche se troppo spesso è bloccato dai problemi fisici), e nelle gerarchie a volte coach Scariolo gli preferisce perfino l’italoamericano Chiotti (sicuramente meno tecnico, ma che dà sempre tutto quello che può dare). Per Hendrix si mormora già di un possibile taglio (si parla di un possibile ritorno di Radosevic), stessa cosa per un altro nuovo acquisto, il play ex Varese Stipcevic, che però finora ha avuto poco spazio per dimostrare se si è fatta una scelta sbagliata (anche se ha visto il campo sicuramente più spesso di Jacopo Giachetti, quasi del tutto dimenticato nelle rotazioni). Purtroppo, ad essere onesti, anche il “vecchio” Gianluca Basile non sta riuscendo a dare quel contributo di esperienza e classe che i tifosi si aspettavano, al Baso certamente non si può chiedere molto di più, ma qualche giocata decisiva delle sue in determinati momenti servirebbe come il pane a questa squadra. Parlando di quelli che già c’erano, si deve segnalare anche quest’anno un Fotsis troppo discontinuo nelle prestazioni, un continuo alternarsi di gare dove risulta uno degli uomini più importanti ad altre dove sparisce del tutto, un Omar Cook (forse il vero grande problema, con le troppe palle perse a partita) che non è mai riuscito a diventare il vero leader di questa formazione, per finire con un Hairston molto meno devastante di prima e che, specialmente in fase realizzativa, sembra a volte subire la contemporanea presenza in campo di Langford. Per trovare le poche note positive di questi primi mesi, allora, bisogna guardare ai due giovani italiani, Niccolò Melli e Alessandro Gentile, il primo meno timido degli esordi e in costante crescita, anche guardando la media punti, il secondo che sta trovando qualche difficoltà ad esplodere definitivamente, ma che ha già dimostrato di avere un futuro da grandissimo.

L’Olimpia, al di là di tutto, nelle poche convincenti partite di questa prima parte di stagione ha comunque fatto vedere che, se tutti i suoi uomini più importanti girano, riesce, almeno in Italia, ad essere di una categoria superiore alla maggior parte degli avversari (non va dimenticato il successo a Siena), ma quello che lascia delusi e arrabbiati i tifosi è la poca grinta e determinazione dimostrata in troppi incontri, tutte qualità che aveva bene Stefano Mancinelli, l’ex, ora da molti rimpianto, a cui per motivi economici si è deciso di non rinnovare il contratto quest’estate e che ora, dopo essere stato a lungo svincolato, sembra pronto ad accettare l’offerta di una nuova squadra (ma non si sa ancora se in Italia o all’estero).

Di sicuro c’è che il difficile pubblico milanese è tutto tranne che convinto da questo ennesimo progetto di rilancio e Langford e compagni stanno facendo del loro meglio per non far aumentare l’entusiasmo e l’attaccamento nei loro confronti (come dimostrato dagli enormi spazi vuoti in quasi ogni incontro al Forum). Tifosi preoccupati anche per la situazione in campionato, dove la vittoria nell’ultimo turno contro il fanalino di coda Pesaro, arrivata all’ultimo secondo grazie a Langford, non lascia ancora tranquilli per l’approdo alle Final Eight di Coppa Italia. Infatti, a 4 giornate dal termine del girone d’andata, l’EA7 si trova con 12 punti all’ottavo posto in classifica (l’ultimo utile per partecipare alla manifestazione che assegna il primo trofeo stagionale) a pari con Brindisi e Bologna, con sole 2 lunghezze di vantaggio sulla coppia Caserta e Reggio Emilia e 4 su Venezia, mentre davanti corrono, con la sempre più sorprendente capolista Varese (una sola sconfitta nelle prime 11 partite), inseguita, oltre che da Siena e Cantù, da Sassari (la squadra che finora ha fatto vedere il miglior basket) e dal ritorno di Roma (l’unica finora a battere Varese).

Dopo la pausa di questo week end, dedicato allo spettacolo dell’All-Star Game in programma a Biella, durante il quale si sfideranno la Nazionale Italiana e il team dei migliori stranieri del campionato votati dai tifosi, Milano tornerà in campo il 23 nel big match del Forum proprio contro Varese, alla caccia di quei punti necessari per essere inclusa nel tabellone di Coppa Italia, in programma dal 7 al 10 febbraio 2013 proprio nel capoluogo lombardo, 17 anni dopo l’ultima volta, motivo in più per non mancare l’appuntamento, ma se così non fosse la delusione sarebbe ancora maggiore rispetto all’uscita dall’Europa. Per Scariolo e i giocatori, quindi, il derby con Varese sarà un confronto a dir poco delicato, con punti in palio determinanti per il proseguo della stagione, l’ex tecnico della Spagna e i suoi ragazzi saranno obbligati a vincere, per far passare un Natale sicuramente più sereno ai loro tifosi ed evitare che il clima diventi ulteriormente più pesante.

Per chiudere il discorso Eurolega, da segnalare le sconfitte del giorno prima di Cantù e Siena, due ko dai significati completamente diversi. Ai brianzoli non è riuscita l’ennesima impresa e nello spareggio con il Fenerbahce hanno dovuto cedere per 77-69 (quinto ko su 5 trasferte), troppo forte la squadra turca, con gli ex senesi McCalebb, Sato e Andersen, e gente del calibro dell’ex Pana Mike Batiste, Peker, Savas, Onan, Ermis, oltre ai più giovani Karaman e Bogdanovic e l’ex Milano J.R. Bremer.

Anche la Mapooro deve quindi salutare anzitempo l’Europa, ma ai ragazzi di Trinchieri non si può dire niente, se non bravi, dopo aver visto una partita giocata con un cuore enorme, in cui hanno dato tutto, partendo fortissimo e riuscendo a chiudere il primo quarto davanti, arrendendosi solo nel finale, complici tanti giocatori non al meglio della forma (Tabù e Tyus) e altri infortunati recuperati in fretta e furia, come Scekic. Proprio i troppi infortuni hanno condizionato il cammino europeo di Cantù, alla quale non è bastata l’ennesima grandissima prova di un super Markoishvili (20 punti), supportato da Aradori e dal sempre più affidabile Cusin (uno che dà sempre di più del cento per cento), alla fine solo applausi, ammirazione, ma anche il rammarico di aver buttato via questa qualificazione prima, in altre partite.

La Mapooro, infatti, il passaggio alle Top 16 non l’ha perso ieri, ma precedentemente, quando è uscita sconfitta all’ultimo da incontri in cui meritava un risultato diverso, come i due ko contro i tutt’altro che irresistibili sloveni dell’Union Olimpija e il doppio confronto perso con il Panathinaikos, sempre per soli 2 punti di scarto. Va detto, anche, che i biancoblu erano riusciti ad arrivare a giocarsi tutto in quest’ultimo incontro grazie alla splendida vittoria della settimana prima in casa contro il Real Madrid e alla grandissima prestazione dell’andata proprio contro il Fenerbahce, quando si imposero 82-58. Riguardo al Fenerbahce, partito come una delle favorite ad arrivare fino in fondo, boccata d’ossigeno per il nostro Simone Pianigiani, che, visto il non semplice cammino nel girone, iniziava ad essere nell’occhio della critica, con il ricchissimo proprietario del club turco insoddisfatto dei risultati e il fantasma di Obradovic sulle spalle. Per Cantù, che si ributterà nel campionato a cominciare dalla trasferta di Montegranaro, l’obbligo di centrare la partecipazione alla Coppa Italia, non ancora del tutto sicura, visti i 12 punti in classifica.

Accesso già ottenuto, invece da Siena, con i suoi 18 punti, reduce dal ko all’overtime (88-95, con 23 punti del solito Bobby Brown) subito in casa dai modesti polacchi del Prokom. Il Montepaschi, già qualificato da un paio di settimane, finisce male la prima fase, venendo sorpreso dagli ultimi del gruppo, che sono riusciti a recuperare nel secondo tempo addirittura 28 punti alla formazione di Banchi, colpevole di essersi addormentata troppo presto, rimediando la quinta sconfitta del girone (la terza all’overtime). Passo falso del tutto ininfluente, anche perché i biancoverdi mantengono la terza posizione finale, grazie alla sconfitta dell’Alba Berlino sul campo del Maccabi, da segnalare la presenza europea numero 126 di Marco Carraretto, che lo rende primatista di ogni epoca del club toscano.

Il Montepaschi riprenderà l’avventura in Eurolega a fine dicembre e si ritroverà nel gruppo F, insieme a Maccabi, Barcellona, Khimki, Olympiakos, Besiktas, Fenerbahce e Caja Laboral, mentre il gruppo E sarà formato da Real Madrid, Zalgiris Kaunas, Unicaja Malaga, CSKA Mosca, Panathinaikos, Efes Istanbul, Alba Berlino e Brose Baskets. Siena, totalmente un’altra squadra da quella impacciata di inizio stagione, ha tutte le carte per far bene e andare avanti, anche se per la vittoria finale parte sicuramente dietro ad almeno 6/7 altre formazioni, a meno di ulteriori innesti di mercato. In Italia, invece, dopo i primi dubbi in seguito alla grande rivoluzione estiva e visti i problemi evidenziati da Milano, il Montepaschi si sta candidando nuovamente ad essere la favorita numero uno, con buone possibilità, e con buona pace per tutte le altre, di continuare il dominio degli ultimi anni. Dopo la sconfitta di inizio novembre rimediata con l’EA7, ha infilato 5 successi consecutivi e nel turno pre-natalizio sarà impegnata sul difficile campo di Bologna, in un torneo che promette di essere il più incerto degli ultimi anni, con le outsider terribili Varese e Sassari, oltre naturalmente a Milano.

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