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Basilico in acquaponica: un metodo sostenibile e produttivo

Re delle piante aromatiche della cucina mediterrnea, protagonista del pesto genovese, il basilico si presta molto bene alla coltivazione in acquaponica, una soluzione sostenibile all’esaurimento delle risorse idriche del pianeta.. Si conservano le caratteristiche organolettiche r si aumenta la produttività risparmiando l’acqua. Una campagna equity crowdfunding di The Circle Food&Energy Solution per realizzare il più grande impianto di produzione acquaponica d’Europa.

Basilico in acquaponica: un metodo sostenibile e produttivo

Il profumo del pesto è in una foglia di basilico. Una pianta aromatica in grado di esaltare piatti della tradizione gastronomica italiana, protagonista di uno dei condimenti più famosi, più imitati e più falsificati al mondo: il pesto genovese. Il suo utilizzo non si limita a condire la pasta ma può essere usato anche per farcire la pizza, spalmato sul pane o per arricchire verdure, zuppe o vellutate. Il basilico può essere coltivato in casa da maggio fine alla fine del mese di agosto. Invece, con l’agricoltura acquaponica vi è la possibilità di coltivare piantine di basilico tutto l’anno, mantenendo intatto il profumo intenso e il sapore fresco,. Inoltre diventa così una soluzione sostenibile all’esaurimento delle risorse idriche del pianeta.

Composto per circa il 92% da acqua, il basilico è ricco di vitamine (A e B), sali minerali, flavonoidi e antiossidanti, utili per contrasta l’azione dei radicali liberi. Dalla proprietà antinfiammatoria e antibatteriche, il basilico favorisce la digestione e il corretto funzionamento dello stomaco.

Il pesto genovese è differente dal pesto alla genovese, in quanto il primo indica la ricetta tradizionale con i 7 ingredienti contemplati dal Consorzio del Pesto Genovese. Si ottiene pestando, con l’uso del mortaio di marmo e pestello in legno, il basilico genovese DOP con pinoli, aglio, Parmigiano Reggiano DOP, Pecorino DOP (Fiore Sardo), olio extravergine d’oliva e sale. Si tratta di una salsa a crudo, in grado di esaltare tutte le caratteristiche organolettiche degli ingredienti. La lavorazione dovrebbe terminare il prima possibile così da evitare l’ossidazione degli ingredienti, motivo per cui si sconsiglia di utilizzare il frullatore.

La ricetta originale è protagonista di molte leggende. La prima citazione risalirebbe alla seconda metà del XIX secolo, fatta dal noto gastronomo dell’epoca Giovanni Battista Ratto ne la Cucina Genovese nel 1870. Tuttavia, la ricetta sembrerebbe risalire all’evoluzione di una salsa molto più antica, l’aggiadda (ovvero agliata), utilizzata per la conservazione dei cibi cotti.

Un’altra leggenda narra di un convento sulle alture di Genova (Prà), intitolato a San Basilio, in cui un frate raccolse l’erba aromatica che cresce proprio su quelle alture, da cui deriva il nome basilico. A quel punto, unì la pianta con alcuni ingredienti che gli erano stati portati dai fedeli e da lì nacque la famosa salsa che nei secoli venne poi perfezionata.

Agricoltura acquaponica

L’acquaponica è un sistema di produzione sostenibile ad alta produttività, completante biologico, che coniuga l’acquacoltura (allevamento di specie acquatiche come carpe e trote) con la coltivazione Idroponica (coltura di vegetali fuori suolo). Questa tecnica consente, dunque, di coltivare le piante nutrendole grazie a ciò che il mondo ittico produce naturalmente.

Inoltre, permette di coltivare all’interno di un’area piccola, le piante crescono più velocemente, non usa suolo quindi c’è un basso consumo di carbonio, non c’è l’utilizzo di prodotti chimici o fonti fossili e quindi l’energia utilizzata è molto inferiore rispetto ai metodi tradizionali. Evita gli sprechi in quanto recupera e ricicla costantemente le acque e le sostanze nutritive. Infine, richiede un minor lavoro non essendo necessario ad esempio eliminare l’erbacce.

Esistono diverse tipologie di agricoltura in acquaponica. Letti di crescita: ambiente di coltivazione all’altezza dell’uomo con substrato poroso (vulcanico, pietra pomici, lapillo, argilla espansa, zeolite) con flusso e reflusso dell’acqua. Nutrient Film Technique: in canalone disposte verticalmente o orizzontalmente, le piante hanno posti predefiniti subordinati alla coltivazione prescelta e possono avere un substrato di germinazione o un vaso retinato per favorire il contatto con l’acqua. Nella Deep Water Culture le piante sono collocate su zattere galleggianti all’interno di una vasca di riciclo dell’acqua. Invece, la Coltivazione verticale ottimizza il lavoro e il costo su spazio e disposizione della pianta, utile per stagionalizzare o destagionalizzare la produzione di piante vegetali, in condizioni di luce e ambiente controllato.

Il basilico si presta molto bene a questo tipo di coltura, grazie all’elevato fabbisogno di azoto del basilico. La cura, però, richiede molta attenzione al fine di evitare un eccessivo depauperamento di nutrienti dell’acqua. Consente di avere un ottimo prodotto sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo e ambientale dato che si usa meno acqua, energia e lavoro rispetto alle coltivazioni tradizionali. Molti tipi di basilico sono stati testati in impianti di questo tipo: basilico genovese, basito limone e quello viola. Il miglior metodo acquaponico è il NFT e DWC.

Per coltivare il basilico in acquaponica bisogna tenere sotto controllo il pH e la temperatura dell’acqua. Il primo deve essere compreso tra 6.0 e 7.0, mentre la temperatura ta i 20 e i 25°C. Questo consente di ridurre lo stress delle piante e l’incidenza delle malattie. Nel caso di temperature superiori è necessario aumentare la quantità di ossigeno disciolto. La raccolta inizia quando le piante raggiungono i 15 cm di altezza e continua per 30-50 giorni circa. Deve avvenire con cura per non danneggiare le foglie stesse.

The Circle Food&Energy Solution

The Circle Food&Energy Solution, azienda agricola ed energetica di acquaponica ad alto contenuto tecnologico, ha lanciato la campagna equity crowdfunding sul portale BacktoWork24 insieme a Intesa Sanpaolo, al fine di realizzare il più grande impianto di produzione acquaponica in Europa. L’investimento minimo per partecipare è di 400 euro, dai 20mila invece si acquisiscono diritti amministrativi e di voto. Nel giro di pochi giorni dal lancio, la campagna ha raggiunto l’obiettivo minimo previsto di 100mila euro. A dimostrazione che un’agricoltura tecnologica e sostenibile in Italia non è solo possibile, ma può diventare ambasciatore nel mondo di questo importante messaggio.

Nell’anno segnato dalla pandemia, i giovani imprenditori della società hanno riadattato il loro business per creare la prima linea di Pesti in acquaponica, in vendita a partire dallo scorso febbraio. I pesti di The Circle sono creati in collaborazione con lo chef Alain Rosica di Belvedere dal 1933 e sono prodotti con le stesse foglie destinate alla ristorazione, con un alto standard qualitativo. La linea è composta dal Rucolino, un pesto di rucola, ricotta e anacardi; Oriental con senape, mizuna, spinacio giapponese, frutta secca e grana padano; Oriental Vegano la variante vegana realizzata senza il formaggio.

Gli ingredienti sono prodotti e raccolti tramite un impianto di produzione tecnologico che rispetta il ciclo naturale dei prodotti. Nel futuro ci saranno anche tisane ed erbe aromatiche essiccate.

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