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Bankitalia: recessione per tutto il 2012

Secondo l’ultimo bollettino economico di Via Nazionale, il Pil dovrebbe calare del 2% quest’anno e dello 0,2% il prossimo – Disocupazione oltre l’11% nel 2013 – Crollano i consumi, le famiglie usano i risparmi – Inflazione al 3% nel 2012 e sotto il 2% nel 2013.

Bankitalia: recessione per tutto il 2012

L’Italia dovrà affrontare una lunga recessione, che potrebbe finire solo all’inizio dell’anno prossimo. Secondo il bollettino economico della Banca d’Italia, con lo spread Btp-Bund intorno a quota 450, il Pil dovrebbe calare del 2% quest’anno e dello 0,2% il prossimo. Le stime sono state riviste al ribasso rispetto alle previsioni di inizio gennaio.

“La fase recessiva – scrive Bankitalia – si estenderebbe alla seconda parte di quest’anno, ma a ritmi più contenuti rispetto ai primi due trimestri. Avrebbe termine all’inizio del 2013. Nel corso del prossimo anno la dinamica del prodotto resterebbe appena positiva, per poi riprendere vigore successivamente”. La crescita congiunturale “potrebbe avviarsi su basi più robuste” nel 2014.

Nel 2012 e nel 2013, spiega Bankitalia, “l’attività economica continuerebbe a essere caratterizzata da un’accentuata debolezza della domanda interna. Il principale contributo positivo alla dinamica del prodotto proverrebbe dalle esportazioni. L’accumulazione di capitale risentirebbe delle condizioni di accesso al credito ancora tese e di quelle del mercato immobiliare”.

DISOCCUPAZIONE OLTRE L’11% NEL 2013

“L’occupazione – afferma Via Nazionale – scenderebbe di poco più dell’1% quest’anno e resterebbe stazionaria il prossimo. A fronte di un significativo aumento della partecipazione al mercato del lavoro, già osservato nella prima parte del 2012, il tasso di disoccupazione si porterebbe al di sopra dell’11% nel 2013”.

CROLLANO I CONSUMI, LE FAMIGLIE USANO I RISPARMI

I consumi si contrarranno “del 2,5% quest’anno e di quasi l’1% l’anno prossimo. Parte della spesa in consumi nell’anno corrente sarebbe finanziata attingendo ai risparmi: il tasso di risparmio scenderebbe ancora nella media del 2012-13. La spesa delle famiglie sarebbe frenata dagli effetti delle manovre di riequilibrio dei conti pubblici sul reddito disponibile, nonché dall’incertezza sulle prospettive del mercato del lavoro”.

SCENDE COSTO CREDITO, MA PRESTITI ANCORA DEBOLI

“il costo dei prestiti alle imprese si è gradualmente ridotto dall’inizio dell’anno”. In primavera “sono emersi segnali di attenuazione delle difficoltà di accesso al credito” ma “i miglioramenti restano incerti e prosegue la debolezza delle quantità erogate. Le prospettive del credito restano condizionate dal perdurare delle tensioni sui mercati finanziari internazionali e dallo sfavorevole quadro economico, che si riflette sulla domanda da parte di imprese e famiglie e sulle valutazioni degli intermediari riguardo al loro merito di credito”.

INFLAZIONE AL 3% NEL 2012, SOTTO IL 2% NEL 2013

“l’inflazione misurata con l’indice dei prezzi al consumo armonizzato (Ipca) salirebbe al 3% nella media di quest’anno (dal 2,9% nel 2011), per poi scendere sotto il 2% nel 2013. La dinamica dei prezzi nell’anno in corso risentirebbe in larga parte degli aumenti delle imposte indirette (per quasi un punto percentuale) e del rincaro di inizio anno del greggio. Alla discesa dell’inflazione nel 2013 contribuisce il rinvio, disposto nel decreto sulla spending review, dell’aumento delle aliquote Iva originariamente previsto per il prossimo ottobre”.

CON RISPARMI SPENDING REVIEW RIDURRE LE TASSE SUL LAVORO

“L’attività di revisione della spesa, insieme al contrasto all’evasione, può consentire di ridurre le aliquote fiscali, specie sul lavoro, favorendo la ripresa”.

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