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Bankitalia: il Direttorio si riduce i compensi

Lo indica una delibera dell’organismo della Banca diffusa sul sito internet istituzionale: per stabilire i nuovi emolumenti del Direttorio, Il Consiglio Superiore della Banca d’Italia ha cercato di fare un confronto con le altre banche centrali europee.

Bankitalia: il Direttorio si riduce i compensi

Il Consiglio Superiore della Banca d’Italia “ha espresso l’avviso” che la Banca debba proseguire nell’opera di razionalizzazione organizzativa e di contenimento della spesa. Lo indica una delibera dell’organismo della Banca diffusa sul sito internet istituzionale di via Nazionale. La Banca d’Italia nel 2013 ha registrato spese e oneri diversi per 1.815.083.000 euro, in calo dell’1,25% (1,83 miliardi) dall’anno precedente. I dipendenti al 31 dicembre scorso erano 7.027 e la voce stipendi ed emolumenti ammontava a circa 599 milioni (-0,7%) oltre a oneri previdenziali per circa 155 milioni e altre spese relative al personale per 47,1 milioni. La Banca d’Italia ha poi pagato pensioni e corrisposto tfr per 293,3 milioni. Le spese di amministrazione lo scorso anno sono state pari a 441milioni (-0,3%). Il Consiglio Superiore sottolinea nel documento il taglio del 14% in termini reali dei costi operativi in quattro anni.

Per stabilire i nuovi emolumenti del Direttorio, Il Consiglio Superiore della Banca d’Italia ha cercato di fare un confronto con le altre banche centrali dell’Eurosistema. Confronto “reso difficile anche dalla riservatezza di queste ultime in materia” si legge nel documento pubblicato. Tuttavia qualcosa è emerso dallo sforzo di ricerca del Consiglio Superiore: gli stipendi base per il board della Bce. Quello del Presidente Mario Draghi è di 378.240 euro cui vanno aggiunte, indica l’organismo della Banca d’Italia, “indennità di residenza e rappresentanza” di cui viene fornito, a Francoforte, solo il totale per i sei membri del board pari a 527mila euro. E’ cura del Consiglio Superiore dividerlo per sei: circa 90mila euro a testa. In tal modo il totale per Draghi salirebbe a 468mila euro, quindi circa 18mila euro più del Governatore della Banca d’Italia che fino al 2012 ne prendeva ancora 758mila l’anno (poi ridotti a 550 mila dal gennaio 2013, cifra decurtata di un ulteriore 10% per ispirarsi ai principi stabiliti nel decreto legge 78 del 31 maggio 2010). Draghi tuttavia, fa capire il documento, gode di “speciali assegni e indennità di cui non è noto l’ammontare” oltre, ovviamente, a un trattamento fiscale che in Italia ci sogniamo.

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