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Banco Bpm: “Troppe banche, acquisizioni nel 2019”

L’Ad Giuseppe Castagna candida, in un’intervista, il gruppo bancario a diventare un polo per nuove aggregazioni. “Il consolidamento -afferma – non è ancora finito”. E punta ad accelerare lo smaltimento degli Npl da 8 fino a 12 miliardi

Banco Bpm: “Troppe banche, acquisizioni nel 2019”

Il “caso” Banco Bpm farà scuola e il gruppo bancario nato dalla fusione tra Banco Popolare e Popolare di Milano potrebbe essere ancora protagonista del consolidamento tra le banche che non ha esaurito la sua spinta. Bisognerà però aspettare il 2019 per eventuali nuove acquisizioni. Sugli Npl il gruppo bancario punta ad accelerare le cessioni fino a 11-12 miliardi.

Sono queste le linee-guida presentate da Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm, nel corso di un’intervista a “L’economia” del Corriere della Sera“, che celebra il primo anno dalla fusione.

“Il consolidamento continuerà. Ci sono ancora troppe banche universali, in Italia si ridurranno a 4-6 gruppi” osserva Castagna “e noi, che abbiamo fatto esperienza anche dei rapporti con i regolatori, potremmo essere parte di questa nuova tornata di aggregazioni, con banche della nostra stazza. Vedremo a fine piano, a fine 2019, se ne avremo anche la forza”.

Banco Bpm è la prima banca europea nata da una fusione avvenuta sotto la supervisione della Vigilanza europea guidata da Danièle Nouy. Un processo non facile, che ha portato alla richiesta da parte dell’organo europeo di un aumento di capitale da parte di Banco Popolare per un miliardo come condizione preliminare per autorizzare l’operazione. Nei primi 12 mesi dalla nascita, l’istituto ha mostrato di riuscire a portare avanti con determinazione il piano industriale, che prevedeva la riduzione degli Npl per 8 miliardi complessivi entro il 2019, e che potrebbe essere portato a termine in anticipo, il riordino tra le diverse partecipazioni nei settori dell’asset management e assicurativo in cui si erano venuti a trovare diversi doppioni e il passaggio a un unico sistema informatico.

“Rispetto agli 8 miliardi di cessioni di Npl del piano industriale – afferma il manager – che raggiungeremo già nel primo semestre del secondo anno, penso si possa arrivare almeno a 11-12 miliardi, in parte con la garanzia pubblica Gacs in parte con lo smaltimento interno degli Npl”. “La fusione ci ha dato un grande vantaggio nella percezione del cliente e nella capacità di concedere credito con più rotondità e servizi a maggiore valore aggiunto”, rileva poi Castagna. Intanto a piazza Affari i titoli segnano un incremento dell’1,02% a 3,13 euro.

“Noi, che abbiamo fatto esperienza anche dei rapporti con i regolatori – ha aggiunto il manager – potremmo essere parte di questa nuova tornata di aggregazioni, con banche della nostra stazza. Vedremo a fine piano, a fine 2019, se ne avremo anche la forza. Il consolidamento serve a rendere le banche più efficienti per servire meglio le imprese, specie le piccole e medie di cui noi vogliamo essere la corporate & investment bank di riferimento, che sentono la necessità di crescere, con un merger o con attività da finanziare con strumenti adeguati”. “La fusione conclude Castagna – è servita a questo, ci ha dato un grande vantaggio nella percezione del cliente e nella capacità di concedere credito con più rotondità e servizi a maggior valore aggiunto”.

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