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Banche Usa, c’è un’altra “malata”: PacWest cerca acquirenti e crolla in Borsa

Dopo Silicon Valley Bank e First Republic Bank, le difficoltà del mercato immobiliare dopo l’aumento dei tassi d’interesse mandano ko PacWest che ha perso oltre il 100% del suo valore in due sedute di Borsa

Banche Usa, c’è un’altra “malata”: PacWest cerca acquirenti e crolla in Borsa

Il sistema bancario americano continua a traballare e con esso le banche di tutto il mondo. Dopo il fallimento di Silicon Valley Bank, la chiusura di Signature Bank e la vendita di First Republic Bank a JP Morgan a far tremare il comparto è la PacWest, istituto bancario californiano, che sta lavorando su diverse “opzioni strategiche” per il futuro. Eppure gli investitori statunitensi all’orizzonte vedono una sola possibilità: PacWest vuole vendere e cerca un acquirente che però potrebbe essere molto difficile da individuare. Tanto è bastato per far crollare il titolo in Borsa: nell’After Hours del 3 maggio, le azioni hanno perso il 52% del loro valore, mentre nella seduta odierna il titolo cede un’ulteriore 51%. In due giorni la banca ha perso oltre il 100% del suo valore, dimezzando la capitalizzazione a 380 milioni di dollari.

Banche Usa: il caso PacWest e il precedente First Republic

PacWest ha un portafoglio fortemente esposto a prestiti garantiti da immobili commerciali e ai mutui residenziali, entrambi danneggiati dall’aumento dei tassi di interesse deciso dalla Fed.

Secondo Bloomberg, la banca starebbe dunque valutando diverse opzioni strategiche, tra le quali una possibile vendita, uno scioglimento o un aumento di capitale. La prima strada sarebbe quella preferita, ma all’orizzonte potrebbero sorgere delle difficoltà. Dopo la crisi di Silicon Valley Bank, Signature Bank e First Republic Bank potrebbe essere difficile trovare dei compratori disposti a subire delle perdite per salvare la banca di Los Angeles, tanto più dopo le numerose garanzie offerte a JP Morgan.

Il colosso guidato da Jamie Dimon ha infatti rilevato First Republic grazie a un’asta indetta dalla Fdic (Federal Deposit Insurance Corporation), ottenendo diversi vantaggi, primo tra tutti una copertura sull’80% delle perdite sui prestiti commerciali e residenziali. Inoltre la Fdic concederà un finanziamento da 50 miliardi.

Ma se JP Morgan ha ottenuto tutti questi vantaggi, perché altri non dovrebbero averli? È questa la domanda che circola a Wall Street. Più che comprare, alle realtà interessate converrebbe attendere un fallimento e farsi avanti in un secondo momento ottenendo garanzie e prestiti da parte delle Autorità. In questo contesto bisogna però tenere bene a mente le parole pronunciate ieri dal presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, secondo cui l’acquisizione di First Republic da parte di JPMorgan sarebbe una “eccezione”. “Penso che sia probabilmente una buona politica che non vogliamo che le banche più grandi facciano grandi acquisizioni – ha detto – Questa è la politica, ma questa è un’eccezione per una banca in fallimento e penso che in realtà sia un buon risultato per il sistema bancario”.

“Gli investitori temono che PacWest sia la prossima banca a cadere, mentre si diffondono i timori per la fuga dei depositi e la mancanza di diversificazione degli asset tra i piccoli istituti di credito”, ha spiegato a Reuters Susannah Streeter, responsabile della divisione liquidità e mercati di Hargreaves Lansdown.

Allo scopo di placare i timori emersi, la Pacific Western Bank ha fatto sapere di avere una una situazione di liquidità «solida» e di non avere registrato nessuna fuga di depositi. Al contrario, ha affermato, da fine marzo i depositi sarebbero cresciuti arrivando ai 28 miliardi del 2 maggio. Non solo, la banca avrebbe suscitato l’interesse di “diversi potenziali partner e investitori”, con i quali “le trattative sono in corso”. 

Powell: “Banche solide”, ma Wall Street non ci crede

Poco prima del crollo di PacWest in Borsa, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell aveva rassicurato i mercati sulla “solidità” e sulla “resilienza” delle banche statunitensi, affermando che nelle ultime settimane “le condizioni del sistema bancario sono nettamente migliorate, il sistema è sano e solido“. Quanto a casi come quello di SVB “eviteremo che accadano ancora”, aveva detto il numero uno della Fed. Sono bastate poche ore per far sì che ogni rassicurazione cadesse nel vuoto.

(Ultimo aggiornamento: ore 17.30 del 4 maggio).

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