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Banche, Tim e Juve riducono le perdite Piazza Affari

I listini europei chiudono contrastati con il cambio di rotta di Wall Street – A Piazza Affari brillano le grandi banche, la Juventus, Tenaris e Poste – Recupera in parte Telecom Italia – Vendite su Exor, Fca, Ferrari e su Recordati

Banche, Tim e Juve riducono le perdite Piazza Affari

Il cambio di rotta di Wall Street, dopo un avvio in rialzo, disorienta le borse europee che chiudono miste in attesa dell’intervento di Mario Draghi, domani, al termine della prima riunione della Bce nel 2019. Piazza Affari perde lo 0,19% e scende a 19.400 punti, frenata dalla scuderia Agnelli, nonostante una Juventus indomabile (+2,41%). Scendono Francoforte -0,17% e Parigi -0,15%. Bene Madrid +1,01%. In netto calo Londra, -0,85%, su cui pesa il tonfo di Metro Bank (-38,92%), dopo l’annuncio di un aumento nell’esposizione a prestiti ad alto rischio.

Wall Street sta rallentando, dopo una partenza in verde, dovuta alle buone trimestrali di importanti società come Ibm, Procter & Gamble e United Technologies. Il rimbalzo non sembra al momento così solido, visto che Nasdaq e S&P sono passati in rosso. Restano sullo sfondo le preoccupazioni della trattativa con la Cina sui dazi e lo shutdown, giunto al 33esimo giorno. A causa del blocco federale la crescita Usa del primo trimestre potrebbe risultare uguale a zero, sostiene Kevin Hassett, presidente del Council of Economic Adviser della Casa Bianca, anche se la situazione tornerebbe normale con la ripresa delle attività. Lo shutdown impedisce anche l’elaborazione di dati macroeconomici essenziali e usati dalla Federal Reserve per prendere le sue decisioni di politica monetaria.

In Europa invece i riflettori sono puntati su Mario Draghi e su quello che dirà sul rallentamento economico messo ulteriormente in luce a Davos in questi giorni. Dopo la chiusura del quantitative easing, alcuni analisti ritengono che il presidente della Bce potrebbe puntare sul lancio di una nuova Tltro, l’operazione di liquidità finalizzata ai prestiti per le aziende, ma nulla è scontato.

L’Italia, con il suo debito pubblico ciclopico e con la prospettiva di una crescita più debole, attende con ancora più ansia le mosse della Banca centrale, anche se il ministro  Giovanni Tria garantisce che il rapporto deficit/pil al 2,04%, previsto nella legge di bilancio verrà rispettato, non ci sarà bisogno di manovre correttive e lo spread continuerà a scendere.

Oggi intanto il differenziale del decennale italiano con il decennale tedesco si è leggermente allargato +0,88%, 252.40 punti e il rendimento del benchmark italiano è salito lievemente, al 2,76%.

Poco mosse le materie prime. Il petrolio, tipo brent tratta a  61,47 dollari al barile. L’oro si muove in area 1284,7 dollari l’oncia.

Euro in modesta salita sul dollaro, a 1,138. Si rafforza ancora la sterlina e il cambio con la moneta unica è in area 0,871. 

In Piazza Affari le banche sono contrastate: Unicredit, +1,65%; Ubi +0,81%; Intesa +0,62%, il cui amministratore delegato Carlo Messina ha escluso categoricamente un coinvolgimento in Carige. Per Fabio Panetta, vice direttore generale di Banca d’Italia, bisogna cercare in ogni caso un partner per l’istituto genovese, che ha dei punti di forza interessanti per un possibile compratore. Debole Bper -1,47%, mentre fuori dal listino principale Mps guadagna l‘1,24%, dopo aver collocato un bond da 1 miliardo di euro. 

Sempre in auge la Juventus, che sembra voler vincere il campionato del Ftse Mib, se mai ce ne fosse uno.

Poste +0,93%. Rialza un pochino la testa Telecom, +0,54% dopo il minimo toccato ieri. 

A frenare il listino è soprattutto la galassia Agnelli: Exor -1,68%; Fca -1,32%; Ferrari -1,61%. Arretra anche Recordati -1,6%.

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