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Banche: speranze per le venete, nubi su Mps. Bolla high tech?

Dopo Wall Street, anche nelle Borse asiatiche franano i titoli dell’high tech – Banche: nelle prossime ore si capirà se può scattare la soluzione di sistema per il salvataggio della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca mentre si complica di nuovo la cessione degli Npl del Monte dei Paschi – Via all’aumento Ubi

Politica e banche centrali sono destinate a dominare la scena della settimana finanziaria, che si apre però con un quesito inquietante: sta per scoppiare la bolla dell’hi-tech, il propellente principale del rialzo di Wall Street? Stamane sui listini asiatici si è ripetuta la bufera di venerdì sulle Borse Usa quando i Big, tra cui Apple, Facebook, Microsoft e Netflix, avevano accusato perite superiore al 2%, facendo precipitare il Nasdaq a -1,8% (contro -0,1% dell’indice S&P 500, Dow Jones +0,5%). Tutto è partito con alcuni avvertimenti sui pericoli associati all’investimento nelle società cicliche, arrivati da un alto dirigente di Goldman Sachs.

Stesso copione stamane in Asia. Titoli come Hon Hai (primo fornitore di Apple), la coreana Lg o il colosso giapponese Soft Bank lasciano sul terreno dal 2,5% al 5%. Samsung cede l’1,8%. In calo in Cina anche Tencent (-1,2%). La frana ha condizionato al ribasso gli indici: a Tokyo il Nikkei cede lo 0,6%, il coreano Kospi -0,9%, Hong Komg -1,2%. Shanghai e Mumbai -0,5%.

ARABIA E RUSSIA RINNOVANO L’ASSE SUL GREGGIO

Il petrolio tipo Brent è rialzo dello 0,5%, a 48,4 dollari il barile. L’Arabia Saudita e la Russia hanno rinnovato l’impegno sulla produzione: i due ministri dell’Energia dei due paesi si sono incontrati nel fine settimana in Kazakhstan. Khalid Al Falih ha affermato che nei prossimi tre sei mesi la discesa delle scorte strategiche dei paesi consumatori accelererà.

FRANCIA EN MARCHE!, LONDRA IMPANTANATA

Euro in lieve apprezzamento su dollaro e su sterlina. In Europa la bufera tech è destinata a ripetersi, seppur con minore intensità visto il peso più modesto del settore. In primo piano c’è la cronaca elettorale, a partire dalla Francia illuminata dal trionfo di En Marche!, il partito di Emmanuel Macron che nel primo turno delle legislative (ha votato solo il 49,6% degli aventi diritto) ha conquistato un terzo circa dei voti prenotando una larga maggioranza alla prossima assemblea nazionale. Crollano i socialisti, ampiamente ridimensionata Marie Le Pen.

Assai più complicato il quadro politico inglese: l’ex Cancelliere allo Scacchiere George Osborne ha definito Theresa May “un cadavere di donna che cammina”. Il Parlamento britannico è convocato per lunedì 19, alla presenza della Regina.

TRUMP NEL MIRINO, L’INCHIESTA TOCCA SESSIONS

Non meno difficile la posizione di Donald Trump negli Usa. Domani riprende al Congresso l’indagine sul Russiagate: sarà interrogato il procuratore generale Jess Sessions che, sotto giuramento, aveva negato rapporti con i diplomatici di Mosca rima del voto. È stato accertato invece che Sessions ha incontrato l’ambasciatore russo in almeno tre circostanze. Intanto il Congresso ha approvato la cancellazione delle regole sulla finanza previste dalla Dodd-Franck, ma il provvedimento sarà senz’altro bocciato al Senato.

PRIM STOP PER GRILLO, TIENE IL PD, SALE IL CENTRO DESTRA

Infine l’Italia. Il test delle amministrative, limitato ma significativo, ha registrato la prima rilevante battuta d’arresto del Movimento 5 Stelle, escluso dai ballottaggi delle principali città, Genova compresa. Risale il centrodestra, tiene la leadership del partito democratico. Piazza Affari, che ha espresso con eloquenza la scorsa settimana l’ostilità alle elezioni anticipate, è però più concentrata sulla partita bancaria che sulla politica.

Tra oggi e domani potrebbe profilarsi la soluzione di sistema per Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca. Con il contributo determinante di Banca Intesa e Unicredit all’operazione. Ma ci sono ancora elementi di incertezza: la forma del veicolo per la ricapitalizzazione e la possibilità di avere una conferma, a scanso di sorprese, dalla Bce e dalla Commissione Europea del fatto che l’importo privato necessario per far scattare l’intervento pubblico sia effettivamente di 1,25 miliardi.

Ancora brividi invece attorno a Monte Paschi. I fondi interessati all’acquisto delle sofferenze premono per uno “sconto” sul prezzo di cessione (26miliardi). L’accordo attuale prevede infatti l’acquisto degli Npl ad un veicolo destinato a finanziarsi con 3,3 miliardi di titoli senior con garanzia statale più 1,750 miliardi di tranche junior e mezzanino. I soggetti coinvolti (Atlante 2, Credito Fondiario e in particolare Fortress), che dispongono di un’esclusiva fino al 28 giugno, chiedono una revisione del prezzo perché una parte delle sofferenze è stata accumulata dopo la precedente due diligence. Di qui la richiesta di scendere dall’attuale 20-21% del valore nominale. Ma questo comporta il rischio di far ripartire daccapo il negoziato.

L’ORA DEL RIALZO DEI TASSI USA, SI RIUNISCONO BOE E BOJ

Sarà una settimana all’insegna delle decisioni delle banche centrali. Mercoledì, alle 20 ore italiana, Janet Yellen terrà la conferenza stampa dopo la riunione del board della Federal Reserve. I mercati danno per molto probabile, quasi scontato, il secondo aumento dei tassi del 2017, da 1 a 1,25%, nonostante i segnali di rallentamento dell’economia Usa. Non minor attenzione sarà dedicata all’avvio del processo di riduzione del bilancio della Banca centrale, cresciuto negli anni di crisi a 4.500 miliardi di dollari (più di 3.500 miliardi accumulati dal 2008). La Fed ha già annunciato che l’operazione comincerà quest’anno. Si tratta ora di avere più dettagli sulle modalità che dovranno assicurare un calo soft.

Giovedì toccherà alla Bank of England. Il compito del governatore Mark Carney stavolta sarà davvero complicato. L’esito delle elezioni ha introdotto nuovi punti interrogativi sulla sterlina e sulla congiuntura economica, in frenata. È probabile che il board della “old Lady” sceglierà di non muoversi. Secondo gli analisti di Ing la situazione non cambierà almeno fino al 2019, data prevista per la conclusione degli accordi sulla Brexit. Venerdì prossimo l’agenzia canadese di rating DBRS aggiornerà il rating sul debito sovrano del Regno Unito.

La settimana si chiuderà con le riunioni della Banca centrale del Giappone e di quella russa. Gli analisti danno per scontato che il governatore Haruhiko Kuroda non toccherà i tassi, perseverando nella politica dei rendimenti sotto zero. L’unico cambiamento del Sol levante dovrebbe riguardare l’abdicazione in settimana dell’imperatore Akihito, 83 anni. Sarà la prima volta nella storia.

Infine la Russia: ad aprile Elvira Nabiulina ha tagliato il costo del denaro di mezzo punto, al 9,25%. Oggi si terranno manifestazioni di protesta nelle principali città del Paese. L’occasione sarà offerta dal Russia day, la festa della repubblica russa.

ASTE DEL TESORO AL VIA, AL VOTO LA MANOVRINA

Ad urne appena chiuse, il Tesoro italiano dà il via alle aste di metà mese. Stamane toccherà ai Bot a 12 mesi (6 miliardi). Domani sarà la volta dei Btp a 3 e 7 anni (5,5 miliardi in tutto).

Tra mercoledì e giovedì è atteso il sì del Senato al decreto che corregge i conti pubblici per 3,4 miliardi di euro, con ogni probabilità attraverso un voto di fiducia da cui però Mdp minaccia di sfilarsi senza un ripensamento sui voucher.

Appuntamenti-chiave anche per Eurogruppo ed Ecofin che, tra l’altro, esamineranno le richieste presentate dal ministro Pier Carlo Padoan per ammorbidire la prossima finanziaria. Sul tavolo dell’Eurogruppo ci sarà anche la revisione del piano di aiuti alla Grecia.

AUMENTI: PARTONO UBI E PININFARINA. IN ARRIVO I CONTI DI INDITEX

Ancora banche in primo piano in Piazza Affari. Stamane prenderà il via l’aumento di capitale di Ubi banca (+4,9% in settimana) di 400 milioni buono per sostenere l’integrazione delle tre good bank (Etruria, Marche e CariChieti) acquistate per un euro simbolico. L’operazione, promossa dagli analisti di Equita sim, prevede uno sconto del 26,1% circa sul prezzo teorico ex diritto (terp) in Borsa della giornata antecedente l’annuncio: le 167.006.712 nuove azioni ordinarie Ubi saranno offerte in sottoscrizione a 2,395 euro, in ragione di 6 nuovi titoli ogni 35 posseduti. 

Riflettori accesi oggi in Borsa su Banca Carige dopo il voto che venerdì ha sfiduciato l’ad Guido Bastianini per dissensi con il principale azionista Vittorio Malacalza, principalmente sul prezzo e sulle modalità della cessione degli Npl. Martedì dovrebbe essere nominato un direttore generale interno, cui verranno affidate per il momento le deleghe dell’ex ad.

Oggi inizia l’aumento di capitale di Pininfarina che terminerà il prossimo 30 giugno. I diritti saranno negoziabili fino al 26 giugno. Il prezzo di riferimento rettificato è fissato a 2,188 euro. Da seguire, mercoledì 19, i conti di Inditex, il colosso dell’abbigliamento controllato da Amancio Ortega. Secondo gli analisti di Citibank i profitti del trimestre sono saliti del 16%, a fronte di un aumento delle vendite nell’ordine del 7%.

L’indice FtseMib di Piazza Affari ha archiviato una settimana positiva: in cinque sedute ha guadagnato complessivamente lo 0,9%, portando a +9,7% la performance da inizio anno. La Borsa di Francoforte ha guadagnato in settimana l’1,1%, Madrid +0,5%. Per Parigi l’arretramento è stato dello 0,8%, Londra -0,4%.

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