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Banche e petrolio pesano su Piazza Affari

Istituti italiani sotto tiro sul Ftse Mib in attesa di novità sul negoziato con la Ue per salvare le due banche venete – Dopo un nuovo crollo del greggio (-4,6%) il settore dei petroliferi è il peggiore d’Europa – Bene l’asta dei Ctz – Continua la frana di Ferragamo, male anche Italgas dopo il downgrade di Goldman Sachs – Sale Mediaset

Banche e petrolio pesano su Piazza Affari

Brusco risveglio per Piazza Affari: banche sotto pressione, indice della fiducia dei consumatori ai minimi da due anni, in contrasto con i buoni indici dell’attività manifatturiera. A conferma della gravità del malessere del mercato italiano. A Milano l’indice Ftse Mib accusa una perdita di poco inferiore al punto percentuale, attorno a 21.100 punti. Perdita analoga per Madrid. Il calo del petrolio favorisce il ribasso anche degli altri listini: Parigi -0,7%, Francoforte -0,4%.

Poco mossa Londra (+0,07%) che lunedì sarà chiusa per il Bank Holiday. Il listino della City è influenzato dalla debolezza della sterlina sui minimi da fine marzo dopo il deludente dato sulla crescita del Pil UK del primo trimestre (+2% contro stime di +2,1%).

Si indebolisce anche il dollaro nei confronti dell’euro, che sale a 1,122, da 1,121. Lo spread Btp/Bund è fermo a 176 punti base. Il rendimento del decennale è pari al 2,116%. Nell’asta odierna dei Ctz sono stati assegnati titoli per 3,5 miliardi, al massimo dell’offerta.

Pesa sui listini il tonfo del petrolio -4,6% dopo il vertice Opec di Vienna in cui si è deciso di prorogare di altri nove mesi il contingentamento alla produzione attualmente in atto, senza nuovi tagli. Stamane il brent risale a 51,75 dollari al barile (+0,29 dollari). Il Wti guadagna 0,23 dollari, a 49,13 dollari al barile.

L’indice Stoxx dei petroliferi perde l’1,6% ed è il peggiore indice settoriale nell’area europea. Eni arretra dell’1,6%. Sul titolo è intervenuta Exane con un downgrade a Underperform da Neutral. Saipem scende dell’1,9%, Tenaris -2,7%. La francese Total scende dell’1,2%.

Sotto tiro anche le banche (-1,5% l’indice Stoxx di settore). Scendono gli istituti italiani, nell’attesa di conoscere l’esito della difficile negoziazione fra il governo italiano e la Ue per il salvataggio della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca

Unicredit scende del 2,4%, stesso ribasso di IntesaBanco Bpm -1,9%. Perdite robuste anche per le big europee del credito: Deutsche Bank -1,8%, Société Générale -1,6%, Bbva -1,5%. Male le assicurazioni: Generali -1%, Unipol -1,9%. Poco mossa Fca (-0,07%).

Continua nel lusso la frana di Salvatore Ferragamo (-3,5% a 24,80 euro), sui livelli di inizio febbraio. In tre sedute il titolo ha perso il 12%. Stamattina Kepler-Cheuvreux ha abbassato il target price a 27,50 euro da 29 euro. Confermato il giudizio Hold. Exane ha tagliato a 28 euro da 30 euro, giudizio Outperform. Ieri Mediobanca ha ridotto la raccomandazione a Neutral da Outperform. Target abbassato a 26,50 euro da 29,70 euro.

Nel settore moda, invece, sono ben richieste le Moncler, che salgono dell’1,5%. Da segnalare ancora il calo di Italgas (-2,51%): Goldman Sachs ha tagliato il giudizio a “neutral” rimuovendo il titolo dalla ‘buy list’ paneuropea.

Sale Mediaset (+2,7%) nel giorno del primo sciopero del tg nella storia del gruppo.

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