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Banche: Casini presidente della commissione d’inchiesta

Il presidente della Commissione Affari Esteri guiderà la commissione che si occuperà di indagare sul sistema bancario italiano – AL centro dell’attenzione gli istituti che hanno vissuto le crisi più profonde.

Banche: Casini presidente della commissione d’inchiesta

Confermate le previsioni della vigilia. Sarà Pierferdinando Casini, ex presidente della Camera e senatore di Area Popolare, il presidente della commissione d’inchiesta parlamentare sulle banche.

L’attuale presidente della Commissione Affari Esteri del Senato è stato eletto al primo scrutinio, ottenendo 21 dei 40 voti espressi dai componenti della commissione e raggiungendo così la maggioranza assoluta.

Una figura considerata da molti “di garanzia”, ma che nei giorni scorsi è stata anche oggetto di polemiche a causa di alcune dichiarazioni rilasciate lo scorso aprile, quando Casini definì l’organo come un segnale di “cedimento alla demagogia e alla propaganda”. 

“Sono preoccupato per i tempi e per la campagna elettorale che è già iniziata” –  ha affermato oggi il neopresidente – “è necessario dare una prima risposta di verità ai risparmiatori italiani coinvolti, verificando eventuali manipolazioni e truffe. Lo dovremo fare in un periodo limitato di tempo che andrà stabilito dalla commissione”. “Guiderò la commissione senza timidezze nell’individuazione delle responsabilità personali e istituzionali che dovessero emergere” ha concluso.

Al “secondo posto” il viceministro dell’Economia, Enrico Zanetti, (Sc-Ala) che ha ottenuto 9 voti. A seguire: Carlo Martelli (M5S) con 5 voti, Bruno Tabacci (Centro Democratico) 3 voti. Due le schede bianche.

Ricordiamo che la commissione sul sistema bancario italiano è composta da 40 membri tra deputati e senatori ed è dotata dei poteri dell’autorità giudiziaria. I vicepresidenti sono il senatore Mauro Maria Marino (Pd) ed il deputato Renato Brunetta (Fi) che hanno ottenuto rispettivamente 17 e 12 voti. I senatori Zeller e Tosato sono stati nominati segretari.

Le prime banche poste sotto osservazione saranno quelle protagoniste delle crisi più profonde come Monte dei Paschi, Veneto Banca e Pop Vicenza. Faro anche sugli istituti posti in risoluzione nel novembre scorso vale a dire Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti, tre delle quali (ad eccezione della Cassa di Ferrara), passate sotto il controllo di Ubi Banca.

La missione della commissione sarà quella di approfondire le crisi bancarie occupandosi di vari temi caldi, come i criteri di “remunerazione dei manager”, la “raccolta della provvista e gli strumenti utilizzati”, ma anche la correttezza del collocamento pubblico alla clientela retail degli strumenti ad alto rischio e le forme di erogazione del credito ai clienti.

Sotto la lente della commissione passeranno anche la struttura dei costi e le politiche di fusione delle banche, l’attività svolta dalla Vigilanza sugli istituti in crisi e “l’osservanza degli obblighi di diligenza, trasparenza e correttezza nell’allocazione di prodotti finanziari, e degli obblighi di corretta informazione agli investitori”. 

Dubbi sulla durata dei lavori della commissione. In base alla legge, la chiusura dovrebbe avvenire “entro un anno dalla costituzione e comunque entro la fine della Legislatura”. Il “problema” è che la Legislatura attuale dovrebbe finire entro febbraio 2018.

Gli altri nomi che compongono la commissione sono: i deputati Francesco Bonifazi, Renato Brunetta, Daniele Capezzone, Susanna Cenni, Gian Pietro Dal Moro, Carlo Dell’Aringa, Giorgia Meloni, Matteo Orfini, Giovanni Paglia, Carla Ruocco, Giovanni Sanga, Sandra Savino, Carlo Sibilia, Bruno Tabacci, Paolo Tancredi, Luigi Taranto, Franco Vazio, Alessio Villarosa, Enrico Zanetti e Davide Zoggia, ed i senatori Andrea Augello, Raffaela Bellot, Pier Ferdinando Casini, Remigio Ceroni, Antonio D’Ali’, Mauro Del Barba, Paola De Pin, Camilla Fabbri, Stefania Giannini, Gianni Pietro Girotto, Andrea Marcucci, Mauro Maria Marino, Carlo Martelli, Maurizio Migliavacca, Franco Mirabelli, Francesco Molinari, Lionello Marco Pagnoncelli, Gian Carlo Sangalli, Paolo Tosato e Karl Zeller.

Il Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, ha commentato con soddisfazione l’istituzione della commissione d’inchiesta: “Mi aspetto, in parallelo con l’attività della magistratura, che si faccia chiarezza anche su tutto il polverone alzato sulle banche in questi ultimi anni”.

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