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Banca Ifis entra nella top 500 della classifica di The Banker’s Banking Brands

La banca veneta guadagna un posto nella graduatoria mondiale 2022 dei migliori trademark del settore banking – Ottimi risulti anche nella valutazione di metriche Esg

Banca Ifis entra nella top 500 della classifica di The Banker’s Banking Brands

Banca Ifis entra per la prima volta nella classifica di The Banker’s Top 500 Banking Brands: la graduatoria delle maggiori 500 banche al mondo ordinate secondo il valore del brand, condotta dalla società indipendente Brand Finance. La classifica è stata rivelata dopo la pubblicazione dell’edizione di febbraio di “The Banker“, il mensile del Financial Times dedicato ai temi della finanza internazionale.

Per la prima volta dall’indomani della crisi finanziaria globale, il valore aggregato della classifica Top 500 Banking Brands di The Banker si è contratto, anche se di poco più del 2%. I migliori marchi bancari del mondo hanno affrontato numerosi venti contrari negli ultimi 12 mesi, con un conseguente calo del valore del marchio globale. Questo risultato può essere attribuito principalmente al sentimento ribassista degli analisti riguardo all’economia globale, a causa dell’incertezza e dei movimenti dei tassi di interesse, situazione esasperata dalle ricadute della pandemia di Covid-19.

Nonostante una capitalizzazione inferiore al miliardo di dollari, la banca guidato da Frederik Geertman si ritaglia il 488° posto della classifica internazionale, con valore pari a 186 milioni di dollari. Il valore del suo marchio ha guadagnato il 28% in termini di brand value dal 2019 (pre-rebranding) al 2021. Migliorato anche il brand rating, con l’acquisizione di 11 punti in termini di brand strenght, passando da una valutazione A+ del 2019 a AA nel 2021.

Inoltre, l’istituto veneto è stato incluso anche tra le aziende analizzate da CSRhub, partner di Brand Finance specializzato nella valutazione di metriche Esg. Secondo CSRHub, Banca Ifis ottiene ottimi risultati anche in Governance and Employee score, metriche che guardano da un lato l’attenzione alla propria forza lavoro, diversità e inclusione, diritti dei lavoratori e sicurezza sul lavoro e dall’altra l’eticità della banca e trasparenza e leadership del suo Cda.

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