Azioni Enel, quotazioni del titolo ENEL in Borsa

Tutto quello che c’è da sapere per rimanere aggiornati sul mercato finanziario. Informazioni, andamento e grafico in tempo reale sulle quotazioni in borsa dei maggiori titoli sui listini mondiali.

Stazione di ricarica elettrica
Stazione di ricarica elettrica Enel X

Codice ISIN: IT0003128367
Settore: Utenze
Industria: Centrali elettriche


Le azioni di Enel sono quotate alla Borsa di Milano con il ticker ENEL.

Guarda lo storico della quotazione del titolo al FTSE MIB

Descrizione Azienda

Enel S.p.A. ( acronimo di Ente Nazionale per l’energia ELettrica) è azienda Italiana che opera nel settore della produzione e della distribuzione di energia elettrica. La produzione di energia elettrica è realizzata da diverse fonti di energia tra cui geotermica, eolica, fotovoltaica, idroelettrica, termoelettrica, nucleare, biomasse e solare termodinamico. È il primo produttore e distributore italiano di elettricità.
La società è uno dei principali operatori a livello globale e risulta la 73°azienda al mondo per fatturato.

La sede principale è a Roma.

Ha 66 717 dipendenti e circa 70 milioni di clienti al mondo. La capacità netta installata è pari a 84GW. Nell’ultimo anno il gruppo Enel ha prodotto complessivamente 207 miliardi di kWh di elettricità, ha distribuito sulle proprie reti 484,6 miliardi di kWh e ha venduto 298,2 miliardi di kWh.

A seguito della liberalizzazione del mercato, Enel non può produrre più del 50% dell’energia elettrica prodotta sul territorio nazionale ed è obbligata, al pari di tutte le aziende produttrici, a collegare alla rete elettrica chiunque ne faccia richiesta (servizio universale), secondo le normative europee.

Enel opera in in più di 32 paesi: è presente in Europa (Italia, Spagna, Portogallo, Russia, Romania, Francia, Bulgaria, Grecia, Germania, Polonia, Paesi Bassi, Regno Unito e Irlanda), in Nord America (Canada e Stati Uniti), America Latina (Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Messico, Panama e Perù), in Africa (Marocco, Sudafrica e Zambia), in Asia (India, Giappone e Sud Corea), in Oceania (Australia e Nuova Zelanda).

Enel è organizzata in 4 linee di business:

  • Infrastrutture e reti globale: si occupa delle infrastrutture di trasporto e distribuzione dell’energia.
  • Generazione globale: si occupa della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e tradizionali.
  • Trading globale: si occupa di fornire alle società del gruppo Enel e a terzi prodotti impiegati nell’alimentazione di centrali termoelettriche e i servizi di ottimizzazione nel settore produttivo e distributivo dell’energia.
  • Enel X: si occupa di fornire prodotti e servizi innovativi al servizio della trasformazione energetica a livello domestico, cittadino e industriale, in un’ottica di sviluppo sostenibile.

Enel svolge inoltre attività di ricerca e sviluppo nell’ambito della produzione e della trasmissione di energia elettrica e nella ricerca di energia da fonti rinnovabili.

Il Gruppo Enel è quotato in Borsa dal 1999 nell’indice FTSE MIB della Borsa di Milano. Da marzo 2019 è l’azienda più capitalizzata della Borsa Italiana con un valore di oltre 67 miliardi di euro. Da settembre 2019 fa parte dell’indice STOXX Europe 50.
Il principale azionista di Enel con il 23,6% è il Ministero dell’Economia e Finanze italiano.

L’azionariato, a dicembre 2020, è cosi composto:

  • Ministero dell’Economia e finanze, 23,6%
  • Investitori individuali, 14,1%
  • Investitori istituzionali, 62,3%

Oltre allo Stato Italiano, tra i principali azionisti di Enel vi sono:

  • Capital Research & Management Co. (World Investors), 4,57%
  • Norges Bank Investment Management, 2,41%
  • The Vanguard Group, Inc., 1,97%
  • Capital Research & Management Co. (Global Investors), 1,63%
  • BlackRock Advisors (UK) Ltd., 1,01%
  • BlackRock Investment Management (UK) Ltd., 0,83%

Nel mercato flottante gli investitori sono cosi distribuiti:

  • Investitori Istituzionali, 81,6%
  • Investitori Individuali 18,4%

Nella ripartizione geografica dell’azionariato istituzionale troviamo:

  • Germania, 6,4%
  • Regno Unito, 13,3%
  • Nord America, 46,4%
  • Francia, 5,5%
  • Italia, 6,7%
  • Resto d’Europa, 15,3%
  • Resto del Mondo, 6,4%

Nel 2020 è il fatturato di Enel è stato di 64 miliardi di euro con un uile netto di 2,6 miliardi.
I ricavi sono ripartiti cosi:
– Vendita di elettrica e gas naturale (54,9%)
– Trasporto e distribuzione di elettricità (13,%)
– Altre attività (32,1%)

In Italia tra le società partecipate o controllate del Gruppo Enel troviamo:

  • Enel Produzione, si occupa della produzione di energia elettrica.
  • Servizio Elettrico Nazionale, si occupa della vendita di energia elettrica sul mercato regolato.
  • Enel Energia,che si occupa della vendita di energia elettrica sul mercato libero e di gas naturale alla clientela finale.
  • Enel Green Power, che si occupa dello sviluppo e della gestione delle attività di generazione di energia da fonti rinnovabili. Detiene numerose partecipazioni in altre aziende operanti nel settore delle energie rinnovabili italiane.
  • Energy Hydro Piave (51% tramite Enel Produzione)
  • Enel.si (100% tramite Enel Energia), offre soluzioni di energie rinnovabili alla clientela finale e gestisce i “Punto Enel Green Power” in franchising.
  • Enel Sole, per l’illuminazione pubblica e artistica.
  • E-distribuzione, per la distribuzione di energia elettrica
  • Enel Trade, per il trading sui mercati internazionali,’l’approvvigionamento e la vendita di prodotti energetici. Possiede a livello estero il 100% di Enel Trade Romania, Enel Trade Croazia e Enel Trade Serbia e Nuove Energie, azienda specializzata nella costruzione di impianti di rigassificazione del Gas naturale liquefatto.

Enel aveva anche il 50% di Open Fiber, operatore all’ingrosso di infrastrutture di rete, che controllava con quota paritaria con insieme a CDP Equity. Ad agosto 2021, Enel ha ceduto la propria partecipazione al capitale della società. Il 40% è andato al fondo australiano Macquarie per due miliardi e 120 milioni di euro e il 10% Cdp Equity per 530 milioni. L’operazione verrà ratificata a novembre 2021.

All’estero le società partecipate o controllate sono:

  • Enel Investment Holding BV
  • Enel Iberia Srl (Spagna)
  • Endesa (Spagna, 70,1% tramite Enel Iberia Srl)
  • Enel Russia, (Russia, 56,4% tramite Enel Investment Holding BV)
  • RusEnergoSbyt, (Russia, 49,5%)
  • Empresa Distribuidora Sur SA, (Argentina, 41%)
  • Empresa Electrica Panguipulli SA: controllo 61,9%,
  • Enel Américas SA: (Cile, 56,80%,)
  • Enel Distribución Chile SA: (Cile, 61,04%)
  • Enel Generación Chile SA: (Cile, 57,9%)
  • Enel Green Power Chile Ltda: (Cile, 61,9%)
  • Enel Green Power del Sur SpA: (Cile, 61,9%)
  • Gas Atacama Chile SA: (Cile, 58,0%)
  • Enel Perù SAC
  • Enel Distribución Perù SAA, (47,2%)
  • Enel Generación Perù SA, (47,5%)
  • Enel Finance International
  • Enel Financ America
  • International Endesa

Approfondimento economico e finanziario dell’azienda

Enel è stata istituita nel 1962 come ente pubblico per la produzione e della distribuzione di energia elettrica. Nasce ufficialmente con la legge 6 dicembre 1962, n. 1643. L’obiettivo dello Stato Italiano era di rendere l’energia elettrica uno strumento per lo sviluppo del paese.
Le precedenti aziende che operavano nella produzione, trasformazione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica, fatto salvo alcune eccezioni, vennero fatte confluire nel nuovo ente.

Le prime acquisizioni interessarono diverse aziende su tutto il territorio nazionale: SIP, Edison Volta, SADE, SEEE, OEG, SELT-Valdarno, SRE, SME, SGES, SEC, Carbosarda. Negli anni successivi alla sua creazione furono incorporate tutte le piccole imprese di generazione e distribuzione dell’energia elettrica che erano ancora sparse sul territorio nazionale e non erano rientrate nel novero di quelle prioritarie. Le acquisizioni avvenivano solitamente mediante decreti del Presidente della Repubblica.

Il piano strategico iniziale di Enel era di ammodernare e sviluppare la rete elettrica. Furono costruite nuove dorsali ad altra tensione, creati collegamenti internazionali e con le isole, elettrificate le zone rurali e realizzati centri di dispacciamento.

Nel 1967 il controllo di Enel passa da Comitato dei Ministri al comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE).

Negli anni settanta, a causa di una crisi energetica, l’Italia adotta un drastico piano di austerity e crea il primo piano energetico nazionale (PEN).L’obiettivo del piano era di creare nuove centrali elettriche e diversificare le fonti energetiche, per ridurre la dipendenza dagli idrocarburi, attraverso l’utilizzo di energia idroelettrica e geotermica, l’incremento dell’uso del carbone, l’incenerimento dei rifiuti e il ricorso all’energia nucleare.
Sul territorio nazionale vengono così create diverse centrali idroelettriche e nucleari e pozzi per la produzioni di energia geotermica.

Anche durante gli anni ottanta vengono creati nuovi impianti, anche sperimentali per utilizzare energie alternative. La dipendenza del petrolio diminuisce dal 75,3% del 1973 al 58,5% nel 1985.

Nel 1986 Enel chiude per la prima volta il bilancio in attivo con 14 miliardi e 100 milioni di lire di utile.

A seguito del disastro di Chernobyl, viene lanciato un referendum sul nucleare che sancì la fine dell’energia nucleare in Italia, la chiusura delle centrali nucleari esistenti e il blocco di nuovi impianti.

Enel comincia ad attivarsi per trovare energie alternative.
Nel 1981, Enel è la prima società al mondo, insieme all’aiuto della CEE, a realizzare e ad allacciare una centrale solare (la centrale Eurelios di Adrano in Sicilia) alla rete elettrica in via sperimentale. La centrale verrà poi chiusa nel 1987.
Nel 1984 entra in attività la prima centrale fotovoltaica a Vulcano, Sicilia, e viene avviata la prima centrale eolica a Alta Nurra in Sardegna.

Nel 1988 viene presentato il nuovo piano energetico nazionale (PEN) che stabilisce i nuovi obiettivi: incremento dell’efficienza energetica, protezione dell’ambiente, sfruttamento delle risorse nazionali, e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento dall’estero.

Negli anni novanta con la legge 9 gennaio 1991, n. 9, si da il via a un primo processo di liberalizzazione della produzione di energia elettrica proveniente da fonti convenzionali e da fonti rinnovabili: le imprese potevano produrre energia elettrica per uso proprio con l’obbligo di cederne la quantità in eccesso a Enel.

Nel 1992 avviene la trasformazione di Enel in una società per azioni con il Ministero del Tesoro come unico azionista.

Nel 1999, con il Decreto Bersani, avviene la liberalizzazione del mercato elettrico. A seguito del Decreto, Enel viene riorganizzata. Le attività di produzione, trasmissione, distribuzione e vendita di energia vengono separate e affidate a tra nuove società: Enel Produzione, Enel Distribuzione e Terna.
Viene stabilita che la soglia massima di produzione di Enel sul suolo nazionale non può superare il 50% dell’intera produzione.

La società viene quotata in Borsa nel1999 con la vendita del 31,7% del capitale.

Gli anni duemila sono caratterizzati da politiche di riduzione dell’impatto ambientale nella produzione di energia e da una internazionalizzazione della società

Nel 2000 Enel acquisisce CHI Energy, produttore di energia rinnovabile nel nord america, per 170 milioni di dollari.

Nel 2001 acquista Viesgo, società controllata di Endesa e operante sul mercato spagnolo. Compra Infostrada da Vodafone per 7,25 miliardi di euro. Successicamente Infostrada si fonde con Wind Telecomunicazioni.

A seguito del Decreto Bersani cede Elettrogen S.p.A, Eurogen S.p.A e Interpower S.p.A.

Nel 2005 viene ceduto il controllo di Terna a Cassa depositi e prestiti S.p.A e le quote di Wind a Weather Investments S.A.R.L.

Nel 2008 viene istituita Enel Green Power, che si occupa di ricerca e sviluppo di energia da fonti rinnovabili.

Nel 2009 ottiene il pieno controllo di Endesa.

Dal 2011 Enel è ammessa nel FTSE4Good Index della Borsa di Londra che misura il comportamento delle imprese nell’ambito della sostenibilità ambientale, nelle relazioni con gli stakeholder, nel rispetto dei diritti umani, nella qualità delle condizioni lavorative e nella lotta alla corruzione.

Nel 2012 vengono cedute le rimanenti quote di Terna (5,1%), uscendo definitivamente dalla rete ad alta tensione.

Nel 2014 aquisisce, tramite la controllata Endesa Chile, il controllo del Gruppo Gas Atacama dal fondo Southern Cross Group per 309 milioni di dollari.

Dal 2014 Enel viene inserita nello STOXX Global Esg Leader Index, indice che misura i risultati delle pratiche ambientali, sociali e di governance adottate dalle aziende.

Cede, nel 2015, la partecipazione azionaria del 49% di Hydro Dolomiti Enel alla Fedaia Holdings per 335 milioni di euro.

Durante l’Expo2015 di Milano Enel è Official Global Partner.

A seguito di un progetto di riqualificazione di 23 centrali termoelettriche in disuso, viene ceduta la centrale di Porto Marghera per 5 milioni di euro.

A dicembre 2015 viene Enel Open Fiber S.p.A..
Nel 2016 Cassa Depositi e Prestiti approva l’offerta di Enel per l’acquisto di Metroweb per 714 milioni di euro. Dalla fusione di queste due società nasce Open Fiber. La nuova società è controllata con quota paritaria al 50% da Enel e CDP Equity.

A marzo 2017 viene avviata una collaborazione tra Enel e University of California a Berkeley con l’obiettivo dell’operazione è lo scouting di startup per sviluppi di nuove collaborazioni future.

Ad aprile 2017, tramite una joint venture con Dutch Infrastructure Fund, entra in Australia con il più grande progetto fotovoltaico “ready to build”.
Viene lanciato E-solutions, una nuova linea di business globale che ha lo scopo di esplorare nuove tecnologie e sviluppare prodotti innovativi e soluzioni digitali.

Nel novembre del 2017 Enel presenta il piano strategico 2018-2020, incentrato sulla digitalizzazione e sulla promozione di nuove offerte al cliente

Partecipa dal 2017 come Official Smart Charging Partner e Official Power Partner della Formula E, il primo campionato automobilistico ad emissioni zero. Avvia una partnership con Audi per lo sviluppo di servizi connessi alla mobilità elettrica.
A dicembre 2017 viene lanciato Enel X, che sviluppa prodotti e soluzioni innovative a servizio della trasformazione energetica.

Nel 2018 diventa partner del progetto Osmose, per lo sviluppo di sistemi e servizi integrati nel settore delle rinnovabili.

Entra, a settembre 2019, nello Stoxx 50, l’indice di Borsa che comprende le 50 principali società quotate in Europa. Lancia l’emissione del primo bond sostenibile mondiale da 1,5 miliardi di dollari ancorato a 4 obiettivi di sostenibilità promossi dall’Onu

L’aumento della diffusione delle auto elettriche permette ad Enel di avviare la produzione e distribuzione di colonnine di ricarica sul territorio nazionale.

A dicembre 2020, Enel X ha stretto un accordo con Mail Express Group (MEG) per l’acquisizione del 100% di CityPoste Payment, fintech italiana che offre ai consumatori un accesso diffuso ai servizi di pagamento.

Ad agosto 2021, Enel ha ceduto la propria partecipazione al capitale di Open Fiber. Il 40% è andato al fondo australiano Macquarie per due miliardi e 120 milioni di euro e il 10% Cdp Equity per 530 milioni. L’operazione verrà ratificata a novembre 2021.

A settembre 2021, Enel annuncia di aver collocato un bond sostenibile da 3,5 miliardi di euro legato al raggiungimento di un obiettivo di sostenibilità del gruppo, la riduzione di emissioni di gas serra. I titoli, che saranno quotati sul mercato regolamentato Euronext di Dublino, hanno una durata media di circa 9 anni e un costo pari a circa lo 0,4%.
Nello stesso mese viene lanciata una nuova società, Gridspertise, che si occuperà della trasformazione digitale di reti intelligenti e sostenibili.

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