Condividi

Autostrade: Cdp presenta l’offerta d’acquisto con i fondi esteri

La Cassa Depositi e Prestiti ha formalizzato la sua offerta insieme ai fondi Blackstone e Macquarie per rilevare Autostrade da Atlantia che però non considera congruo il prezzo proposto dalla cordata

Autostrade: Cdp presenta l’offerta d’acquisto con i fondi esteri

Alla fine l’offerta e arrivata. Cassa Depositi e prestiti e i fondi Blackstone e Macquarie (il primo statunitense, il secondo australiano) hanno messo nero su bianco le loro condizioni per acquistare la quota di Autostrade per l’Italia in mano ad Atlantia (pari all’88,06%). Cdp propone alla holding della famiglia Benetton la sottoscrizione di un memorandum of understanding tra tutte le parti entro il 28 ottobre per chiarire nel dettaglio i termini dell’operazione. Dalla firma dell’intesa inizierebbe un periodo di dieci settimane durante il quale Cdp Equity, Blackstone e Macquarie effettuerebbero la due diligence. Al termine di questo processo, verrebbe formulata l’offerta economica. Il Cda di Atlantia, inizialmente convocato per ieri, si è aggiornato a oggi per discutere della proposta.

La Cassa e i due fondi si aspettano a questo punto che il Consiglio della holding rinvii l’Assemblea per la scissione già convocata per il 30 ottobre, congelando così la strategia del doppio binario (cessione dell’88% o scissione di Aspi e quotazione in Borsa). Il gruppo Benetton però non considera adeguato il prezzo e chiede un’offerta vincolante.

L’operazione prevede anche la firma di un “term sheet” per disciplinare le condizioni e gli assetti di governance di una newco partecipata da Cdp Equity quale primo azionista (probabilmente al 40%) e da Blackstone e Macquarie come soci di minoranza (ciascuno con il 30%). Il veicolo sarà utilizzato per realizzare l’investimento.

Intanto, il fondo britannico Tci, guidato da Chris Hohn, ha aumentato la sua partecipazione nel capitale di Atlantia portandola oltre la soglia rilevante del 10%. L’obiettivo è probabilmente avere più peso all’assemblea del 30 ottobre. Tci ha detto più volte di considerare accettabile per Aspi una valorizzazione fra 11 e 12 miliardi di euro per il 100% del capitale, precisando che senza un processo competitivo e un’offerta adeguata sarebbe preferibile la strada della scissione con successiva Ipo di Aspi in Borsa.

Sul fronte politico, dall’opposizione arrivano proteste per il coinvolgimento di Blackstone e Macquarie: “Spero davvero che le notizie che abbiamo letto finora sulla trattativa tra Cdp e Aspi vengano smentite – ha detto il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri – Sembra confermato infatti che ad acquistare le quote di Aspi siano, in maggioranza, fondi stranieri come Blackstone e Macquarie, molto aggressivi dal punto di vista della gestione. Inoltre, vorrei ricordare che dentro Aspi ci sono già soci Allianz e il Silk Road Fund. Stiamo quindi mettendo la nostra principale infrastruttura autostradale nelle mani di fondi americani, australiani, cinesi e tedeschi. Non c’è patto di sindacato che esista: questo assetto non garantirà certo le risorse necessarie per ammodernare e sviluppare la nostra rete”.

La ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, ha assicurato che a garanzia dell’operazione c’è Cassa depositi e prestiti: “Credo che il modello che ha in testa Cdp, ovvero da un lato avere partner italiani insieme a partner stranieri che rendono l’operazione più di mercato e dall’altra il fatto che Cdp abbia la governance e quindi la guida della più grande azienda concessionaria del nostro paese, sia una garanzia”.

Lunedì il titolo in Borsa di Atlantia ha chiuso in rialzo del 4,62%, a 15,29 euro, mettendo a segno la miglior prestazione del Ftse Mib.

Commenta