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Auto: De Meo lancia l’allarme e chiede alla Ue incentivi per l’industria dell’auto europea

Il presidente dei costruttori europei segnala la perdita di competitività del settore, minacciato dagli aiuti concessi da Usa e Cina alla case nazionali. La richiesta all’Ue di una nuova regolamentazione. Per il 2023 vendite in crescita del 5%

Auto: De Meo lancia l’allarme e chiede alla Ue incentivi per l’industria dell’auto europea

Luca De Meo, amministratore delegato del gruppo Renault e Presidente di Acea, l ‘Associazione europea dei costruttori di automobili, ha lanciato un chiaro allarme sul settore automotive europeo e sulla sua tenuta nella concorrenza con il mercato Usa.

Il neo presidente di Acea ha scritto all’Unione Europea per chiedere aiuti e una nuova regolamentazione che sostenga l’industria automobilistica europea nella competizione con Stati Uniti e Cina sostenute, la prima dai poderosi incentivi sull’auto elettrica; la seconda dalla presenza dello Stato. Un appello che sollecita la Ue a mettersi in moto per salvaguardare e promuovere il libero scambio messo in pericolo dalla forza di fuoco delle due potenze contrapposte.

Serve una nuova politica industriale che eviti la deindustrializzazione di un settore che vale circa l’8% del Pil europeo.

La lettera all’Unione Europea e i piani americani e cinesi

De Meo, nella lettera inviata all’UE sottolinea che “l’industria automobilistica è una potenza economica per l’Europa e sta guidando la transizione verso una mobilità a emissioni zero. Le recenti tendenze mostrano tuttavia che sta gradualmente perdendo terreno rispetto ai suoi principali concorrenti globali. Le prossime sfide del settore sono di fondamentale importanza”.
È “urgente”, spiega il Presidente Acea, “per l’Europa di adottare un piano industriale per l’auto ambizioso e strutturato per contrastare quelli di altre regioni globali che incentivano il percorso verso le zero emissioni. La svolta verso l’auto elettrica pone l’Europa in svantaggio nel controllo della catena del valore specialmente nei confronti dei concorrenti cinesi”.

In particolare, a preoccupare i costruttori è il nuovo standard Euro 7 (previsto per il 2025). C’è il rischio, osserva De Meo, che l’applicazione della nuova direttiva porti ad un aumento di almeno 2.000 euro del prezzo delle vetture e “forzerebbe le case a investire miliardi per benefici ambientali minimi”, ha sottolineato De Meo. Proseguendo su questa strada, sostiene il Presidente Acea, un costruttore come Renault sarebbe costretto a chiudere 4 fabbriche.

Un rischio collasso per tutto il settore europeo con a rischio 300 mila posti di lavoro.

La critica mossa all’Europa è quella di essersi limitata a regolare il mercato mentre Stati Uniti e Cina con i loro piani strategici “sostengono la loro industria“. Le politiche americane con la Inflation Reduction Act e il piano strategico della Cina per diventare autosufficiente nell’alta tecnologia (Made in China 2025) rischiano di penalizzare fortemente l’auto europea. II nuovo piano avviato da Biden, ad agosto 2022, per esempio, sta portando forti stimoli alla transizione green dell’industria automobilistica americana.

Il comparto “non deve essere solo regolamentato“, dice De Meo, “ma anche supportato, come stanno facendo Washington e Pechino”. Viene, inoltre, contestata la decisione dell’UE di adottare esclusivamente l’elettrico come unica ed esclusiva tecnologia di decarbonizzazione. Lo stop alle auto termiche nel 2035 preoccupa molto. Nel 2030 solo 5% delle materie prime per costruire le batterie proverrà dell’Europa. E cresce l’ipotesi in futuro di possibili aiuti di Stato.

Nel 2023 aumento delle vendite in crescita del 5%

Intanto, le case automobilistiche puntano al 2023 per rilanciare un mercato messo a dura prova negli anni precedenti dalle chiusure dovute alla pandemia da Covid19. Nuovi modelli e lanci sono previsti durante l’anno per stimolare le vendite.
De Meo stima per il 2023 vendite in aumento con una crescita del 5% rispetto agli anni precedenti pari a 9,8 milioni di auto. Dati in linea con quelli stimati per l’Italia dall’Unrae a dicembre 2022 che prevedono la vendita di 1,4 milioni di unità, in crescita del 7,7%.

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