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Augusto Barbera nuovo presidente della Corte costituzionale. Chi è il riformista alla guida della Consulta

Ex parlamentare e ministro nel governo Ciampi, Barbera è da sempre sostenitore del sistema maggioritario e di una riforma della Costituzione che garantisca governabilità e legittimazione del premier

Augusto Barbera nuovo presidente della Corte costituzionale. Chi è il riformista alla guida della Consulta

Augusto Barbera è stato eletto all’unanimità presidente della Corte costituzionale, un riformista convinto con una lunga carriera politica. Barbera, 85 anni, professore emerito di diritto all’Università di Bologna, era già presidente facente funzione dal mese scorso, quando era finito il mandato di Silvana Sciarra. Alla fine del 2024, dopo 9 anni, finirà il suo mandato di giudice della Corte Costituzionale, e quindi anche quello di presidente.

Come primo atto il nuovo presidente ha indicato tre nuovi vice: Franco Modugno, Giulio Prosperetti e Giovanni Amoroso.

Chi è Augusto Barbera

Dopo la laurea nel novembre del 1960, Barbera si è formato all’Università di Catania dove, nel 1968, ha conseguito la libera docenza in Diritto costituzionale. Il neopresidente della Consulta è stato consigliere regionale della Regione Emilia-Romagna dal 1980 al 1982 ed ex parlamentare del Partito Comunista Italiano (Pci) e poi con il Partito Democratico della Sinistra (Pds) fra il 1976 e il 1994, è stato ministro per i Rapporti con il Parlamento nel governo Ciampi, si dimise con altri tre esponenti della sinistra solo 24 ore dopo il giuramento per il no della Camera all’autorizzazione a procedere per Bettino Craxi. Grande sostenitore del sistema maggioritario e delle riforme costituzionali, è stato fra i promotori dei referendum del 1991, 1993 e 1999 per trasformare il sistema elettorale.

Barbera, vicino a Giorgio Napolitano, ha lavorato per traghettare gli ex comunisti nel socialismo europeo. La sua esperienza include la Commissione Bozzi del 1983/84 e la partecipazione ai “saggi” sulle riforme costituzionali nel 2013. La sua elezione alla Consulta avviene nel contesto del dibattito sulla possibile elezione diretta del premier. Il neo presidente, non difensore acritico della Costituzione, è consapevole che le riforme costituzionali richiedono un impegno bipartisan. La sua lunga storia di impegno politico e il suo approccio pragmatico potrebbero contribuire a realizzare il “sogno” di istituzioni più efficienti e stabili, una visione che Barbera porta avanti da oltre quarant’anni.

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