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Attentato a Istanbul: 42 morti, l’ombra dell’Isis

Martedì alle 22 tre kamikaze hanno aperto il fuoco a colpi di kalashnikov nell’aeroporto Ataturk, poi si sono fatti saltare in aria durante uno scontro a fuoco con la polizia – Il sospetto è che l’attacco sia opera dell’Isis

Attentato a Istanbul: 42 morti, l’ombra dell’Isis

Ancora un attentato terroristico a Istanbul. Stavolta a finire sotto attacco è il maggiore aeroporto della Turchia a finire sotto attacco, dove ieri almeno 3 terroristi armati di kalashnikov hanno aperto il fuoco intorno alle 22 locali ai controlli di sicurezza nella zona degli arrivi dell’aeroporto Ataturk, provocando 42 morti e 238 feriti (molti sono in gravi condizioni, mentre 109 sono già stati dimessi). Poco dopo, si sono fatti saltare in aria durante uno scontro a fuoco con la polizia.

Il commando, secondo fonti di polizia, sarebbe stato composto in tutto da 7 persone, di cui altre 3 sarebbero in fuga e una arrestata. L’autopsia sui corpi dei tre attentatori si è conclusa. La loro identità non è ancora stata resa nota, ma secondo fonti delle indagini si tratterebbe di cittadini stranieri, mentre sarebbe una donna la persona arrestata ieri sera dalla polizia turca perché sospettata di far parte in qualche modo del commando.

Le indagini, che puntano dritte verso la pista jihadista, sono comunque appena all’inizio. Secondo il governo comunque tutto porterebbe all’Isis. Le esplosioni udite nello scalo sono state almeno tre, una delle quali è documentata da questo video:

Ingressi e uscite dell’aeroporto sono stati subito chiusi, mentre diversi voli in arrivo sono stati dirottati altrove e quelli in partenza cancellati. Tra le 41 vittime accertate dell’attacco, oltre ai cittadini turchi, ci sarebbero 5 sauditi – tra cui almeno 3 anche con cittadinanza turca -, due iracheni, un tunisino, un uzbeko, un cinese, un iraniano, un ucraino e un giordano.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha condannato l’attacco, ricordando che è avvenuto durante il mese sacro islamico del Ramadan. Messaggi di solidarietà sono giunti alla Turchia da tutto il mondo.

Solo 20 giorni fa, Istanbul era stata colpita da un altro attacco bomba vicino all’Università statale, che aveva fatto 12 morti ed era stato rivendicato dal gruppo estremista curdo Tak. A gennaio e a marzo altre 2 azioni terroristiche attribuite all’Isis: quella nel centro turistico di Sultanahmet, in cui sono morti 12 tedeschi, e quello nella via dello shopping Istiklal, che ha ucciso 4 turisti.

Altri 2 attacchi quest’anno hanno colpito la capitale Ankara, con decine di morti, mentre più di 100 persone avevano perso la vita in quello del 10 ottobre contro un corteo filo-curdo, sempre nella capitale turca. Ora, questo nuovo attentato rischia anche di dare il colpo di grazia al turismo, che a maggio aveva fatto registrare il crollo peggiore dal 1994.

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