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Atene tiene le Borse in altalena ma Piazza Affari rimbalza e il petrolio terremota i bond

I listini azionari recuperano in chiusura dopo una giornata in altalena – Banche e Stm tra i titoli migliori: Intesa e Unicredit ok – Atlantia, Fca, Buzzi, Tenaris in ribasso – La fiammata del petrolio attorno ai 70 dollari fa salire i rendimenti dei titoli di Stato e l’euro si rafforza sul dollaro (1,13) – Ue, Bce e Fmi negano dissidi sulla Grecia.

Atene tiene le Borse in altalena ma Piazza Affari rimbalza e il petrolio terremota i bond

In una seduta volatile e incerta, le Borse europee riescono a chiudere in rialzo poco sopra la parità. Piazza Affari, migliore borsa del Vecchio Continente, guadagna lo 0,37% guidata dalla buona performance del risparmio gestito e delle banche. Parigi sale dello 0,15%, Londra in attesa delle elezioni politiche di domani archivia un prudente +0,09% e Francoforte +0,20%. La giornata è stata caratterizzata dalle vendite sul decennale tedesco, con il rendimento del bund che ha invertito la tendenza ed è salito a 0,53%. In un mese, secondo i dati Bloomberg, ha ripreso 33 punti base. Un contraccolpo per alcuni osservatori fisiologico dopo l’euforia innescata dal Qe di Draghi che aveva spinto eccessivamente in alto le quotazioni, e giù i rendimenti.

Rendimenti ancora negativi, seppur in salita, per il nuovo Shatz, il titolo biennale collocato oggi sempre da Berlino: la Germania ha collocato 3,974 miliardi del suo nuovo Schatz giugno 2017 al rendimento medio negativo -0,21% contro il rendimento medio precedente di -0,28%. La domanda è stata solida, per un totale di 6,458 miliardi di euro a fronte di un’offerta di 5 miliardi.

Nel frattempo, anche lo spread Btp-bund si muove volatile volando oltre i 140 punti base per poi chiudere in  rialzo a 137 punti base secondo le quotazioni Bloomberg. Il rendimento del Btp si porta a 1,9%. Tensione anche sul Bonos spagnolo il cui spread chiude a 134 punti e il rendimento si porta a 1,87%.

GRECIA, ANCORA NEBBIA. A FITCH PIACE L’ITALICUM

La Grecia lascia ancora i mercati nell’incertezza. Oggi ha pagato i 200 milioni di euro di prestito ricevuti dal Fmi  e Juncker e Tsipras parlano di progressi nel negoziato. Così come Yanis Varoufakis che dopo l’incontro con ministro italiano Padoan  ha affermato: ”Con Padoan abbiamo un comune linguaggio e un comune obiettivo. Abbiamo avuto una discussione intensa per costruire una piattaforma per un accordo che risolva la situazione e porti la Grecia verso un percorso di crescita dopo giugno. Sono molto fiducioso in vista dell’incontro dell’Eurogruppo lunedì”.

Tuttavia, in queste ore il Parlamento ellenico ha dato il via libera alla riassunzione di circa 4 mila funzionari e impiegati pubblici che erano stati licenziati nell’ambito delle misure di austerità imposte dalla Troika negli ultimi due anni. E il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem fa sapere che “restano ancora da risolvere molti problemi” per cui “non ci sarà nessun accordo lunedì prossimo” all’Eurogruppo di Bruxelles. 

L’Italia incassa invece l’aprovazione di una delle agenzie di rating sulla nuova legge elettorale che potrebbe addirittura portare a un upgrade del rating. “Il passaggio della nuova legge elettorale in Italia – ha commentato Fitch in un report pubblicato oggi – rappresenta un progresso nel cammino delle riforme istituzionali e strutturali che se portato avanti porterebbe a un rafforzamento nel medio termine del profilo di credito sovrano riducendo il rischio politico che grava sulle decisioni di natura politica ed economica”. Per gli analisti la legge elettorale dovrebbe “indirettamente supportare il profilo di credito dell’Italia riducendo il rischio che esplosioni di volatilità politica indeboliscano la capacità dei governi di attuare riforme strutturali oltre che accorciarne la vita”. Molto ora dipende dalla proposta di riforma costituzionale ora in discussione.

Sempre oggi, l’indice Pmi servizi diffuso da Markit/Adaci è risultato in crescita a 53,1 punti, sopra le attese ed evidenziando la crescita più rapida da dieci mesi.

YELLEN NON TEME LA BOLLA. OCCUPATI PRIVATI SOTTO LE ATTESE

A Wall Street i listini procedono in calo: -0,43% il Dow Jones e -0,13% l’S&P500. Durante la conferenza “Finance and society” tenutasi a Washington, iol presidente della Fed JAnet Yellen ha affermato che le valutazioni nell’azionario sono “in generale abbastanza alte” anche se non si vedono i segni di bolle. I dati macroeconomici di oggi non hanno poi permesso di trovare altri spunti di acquisto. La produttività dei lavoratori americani è calata dell’1,9% nel corso del primo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti mentre è aumentata dello 0,6% rispetto a un anno fa. Il dato è leggermente sotto le stime degli analisti che si aspettavano un calo dell’1,8%.

Allo stesso tempo il settore privato degli Stati Uniti ha creato in aprile 169.000 posti di lavoro, meno delle attese degli analisti che si attendevano la creazione di 205.000 nuovi impieghi. Venerdì si attende il dato ufficiale che comprende anche gli occupati del settore pubblico. Il petrolio Wti ha accelerato al rialzo dopo il dato sulle scorte settimanali Usa risultate in calo di 3,882 milioni di barili a 487 milioni. Alla chiusura dell’europa sale dello 0,41% a 60,65 dollari al barile. In forte rialzo anche il cambio euro dollaro che sale dell’1,44% a 1,1346.

NESSUNO FRENA IL RISPARMIO GESTITO

A Piazza Affari si mette in evidenza il comparto del risparmio gestito dopo i buoni dati della raccolta di alcuni operatori. Azuimut ha registrato una raccolta netta positiva nel mese di aprile di oltre un miliardo, portando così la raccolta netta da inizio anno a 2,3 miliardi. Il titolo ha guadagnato il 2,46%. miglior titolo è Banca Mediolanum +2,73%. Bene anche le banche alla vigilia delle trimestrali e dopo il report positivo di Credit Suisse grazie al migliorato trend sia sul fronte macro sia derivante dalla riforma delle popolari.

Gli analisti si aspettano un incremento del 7% degli utili delle banche italiane su base aggregata rispetto al primo trimestre 2014. Tra le migliori, Bper +1,97&, Intesa +1,96% e Unicredit +1,84%. Fuori dal paniere principale spicca Beni Stabili con un rialzo del 6% grazie al nuovo accordo di locazione con Telecom Italia e a contratti preliminari per la vendita di asset immobiliari per quasi 110 milioni lordi.

In fondo al Ftse Mib Atlantia -4,6%, Fca -3,32%, Buzzi Unicem -2,9% e Tenaris -2,18%.

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