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Atac: Dg Rota sbatte la porta, scontro con M5S

Di pochi minuti fa la notizia del ritiro delle deleghe a Rota da parte dell’amministratore unico Fantasia – Ma il manager non ci sta: “Mi sono dimesso una settimana fa” – Continuano le polemiche dopo le interviste in cui l’ex dg di Atac denuncia le disastrose condizioni della municipalizzata romana.

Atac: Dg Rota sbatte la porta, scontro con M5S

Il crac era nell’aria. Bruno Rota non è più il direttore generale dell’Atac.

Lo rivela l’Ansa, secondo cui l’amministratore Unico di Atac, Manuel Fantasia, ha ritirato le deleghe dell’ormai ex dg.

Ma Rota non ci sta a passare per l’uomo “messo alla porta”: “Ho mantenuto la notizia riservata”, ha dichiarato il manager all’Ansa, “come mi era stato richiesto. Vedo però che questa correttezza viene ripagata con comportamenti non di pari correttezza e quindi sono costretto a precisare questa circostanza. Come si possa silurare un manager che ha dato le dimissioni da sette giorni resta un mistero dell’amministrazione capitolina. O forse l’ennesimo tentativo di ingannare l’opinione pubblica senza rispettare dignità e lavoro”.

Dopo le durissime interviste rilasciate al Fatto Quotidiano e al Corriere della Sera in cui denunciava le disastrose condizioni in cui versa Atac, l’ormai ex direttore generale, arrivato alla guida della municipalizzata capitolina solo 3 mesi fa, ha deciso dunque di fare un passo indietro, ponendo fine allo scontro apertosi con il M5S e con il Campidoglio che non hanno gradito le dichiarazioni rilasciate ai giornali dall’ex dg.

“I soldi sono finiti – spiegava Rota, ex dg della municipalizzata milanese Atm al Corriere– per l’azienda il tempo è scaduto: ha debiti per un miliardo e 350 milioni e non riesce più a far fronte ai propri impegni finanziari”. 

Solo uno dei passaggi dell’intervista che ha fatto infuriare i pentastellati, spingendo Enrico Stefano, presidente della commissione comunale Mobilità ad attaccare duramente il manager su Facebook: “Gli abbiamo dato carta bianca. Magari in questi tre mesi poteva cominciare a dare dei segnali, rimuovendo i dirigenti responsabili del disastro, come lo abbiamo invitato a fare più volte».

Pronta la replica dell’ex dg di Atac «Più che di dirigenti da cacciare, lui e non solo lui, mi hanno parlato di giovani da promuovere. Velocemente. Nomi noti. Sempre i soliti».

Si riapre dunque il caos nomine a Roma. Come detto in precedenza, Rota era entrato in Atac lo scorso aprile, sette mesi dopo in cui Roma perse in un solo giorno praticamente tutti i vertici delle sue municipalizzate e l’assessore al bilancio Marcello Minenna. Lo scorso 1°settembre si dimisero: l’amministratore unico di Ama Alessandro Solidoro e i vertici di Atac Marco Rettighieri e Armando Brandolese.

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