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Aste Fer1, si parte con le gare. Ecco cosa fare

Fischio d’inizio per i nuovi incentivi gestiti dal Gse per Fotovoltaico, eolico e idroelettrico. Ammessi anche i gas residuati dei processi di depurazione. In palio 8 mila MW (anche per riattivazione o potenziamento) ma si tratta di una goccia nell’oceano di fronte al fabbisogno di 40.000 MW aggiuntivi al 2030

Aste Fer1, si parte con le gare. Ecco cosa fare

Al via le aste FER1. E’ partito oggi il bando per partecipare ai nuovi incentivi messi all’asta dal decreto ministeriale 4 luglio 2019 (cosiddetto Fer1), che prevede nuovi incentivi per le fonti rinnovabili, per un totale di 8.000 MW. Pubblicato il 9 agosto in Gazzetta Ufficiale ed entrato in vigore il giorno successivo, ha avuto un iter di gestazione lunghissimo: era atteso entro fine 2017 e i governi che si sono succeduti lo hanno faticosamente portato al traguardo finale. Il Gse (Gestore servizi elettrici) ha pubblicato il regolamento operativo in tempo di record, prima dei 15 giorni previsti per legge, e si è infine arrivati alle aste che si aprono il 30 settembre. Il primo round si concluderà il 30 ottobre ma dato che molto lunga è stata l’attesa per gli operatori del settore, è prevedibile che ci sarà una corsa alla presentazione delle offerte.

Ma chi può essere ammesso alla nuova gara? Sono quattro i differenti gruppi di impianti che possono concorrere.

 Nel Gruppo A ci sono gli impianti eolici on-shore di nuova costruzione, integrale ricostruzione, riattivazione o potenziamento, oltre agli impianti fotovoltaici di nuova costruzione.

 Nel Gruppo A-2 sono previsti incentivi per gli impianti fotovoltaici di nuova costruzione, i cui moduli sono installati su coperture di edifici e fabbricati rurali, in sostituzione di eternit o amianto.

 Nel Gruppo B sono ricompresi gli impianti idroelettrici di nuova costruzione, integrale ricostruzione (esclusi gli impianti su acquedotto), riattivazione o potenziamento. Oltre a questi, anche gli impianti a gas residuati dei processi di depurazione di nuova costruzione, riattivazione o potenziamento.

 Nel Gruppo C il Decreto prevede incentivi per il rifacimento totale o parziale di impianti eolici on-shore, idroelettrici e a gas residuati dei processi di depurazione.

A seconda della potenza dell’impianto, il Decreto prevede due differenti modalità di assegnazione degli 8.000 MW disponibili: iscrizione ai Registri per impianti di potenza inferiore a 1 MW (e superiore a 20 kW per i fotovoltaici) e     partecipazione a Procedure d’Asta al ribasso sulla tariffa incentivante, per impianti di potenza superiore o uguale a 1MW.

Guardando alle diverse tipologie, il contingente per chi si iscrive ai registri prevede un massimo di 770 MW complessivi per il Gruppo A, 800 MW per l’A-2 oltre a 80 e 120 MegaWatt rispettivamente per il gruppo B e C.

Più corposi i contingenti per le aste: 5.500 MW per il gruppo A, 110 per il B e 620 per il C.

Quella che si è aperta il 30 settembre è la prima delle aste in programma. Si proseguirà secondo il seguente calendario:

Le aste Fer1 in programma

Si parte con le aste e con l’assegnazione, quindi, di nuovi incentivi secondo i prezzi elencati nella tabella predisposta dal Gse sul suo sito.

Ma 8.000 MW sembrano essere una goccia nell’oceano paragonati al fabbisogno aggiuntivo di 40.000 MW stimato per realizzare gli obiettivi del Piano nazionale (Pniec) agganciato al 2030 quando le fonti rinnovabili dovranno assicurare il 30% dei consumi finali lordi di energia

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