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Asta Btp: tassi giù, ma lo spread sale

Il Tesoro ha collocato 2,5 miliardi di Btp a 5 anni con rendimento in calo dal 5,29% al 4,73% e 4 miliardi di titoli decennali con tasso medio in discesa dal 5,96% al 5,82% – Il differenziale con i Bund rimane alto – Moody’s taglia le stime sul Pil Italiano – A Piazza Affari brilla ancora Mediobanca – Rcs sospesa per eccesso di ribasso – Banche a 2 velocità

Asta Btp: tassi giù, ma lo spread sale

Il Tesoro centra l’obiettivo massimo collocando 6,5 miliardi di Btp. Tassi in calo sia per i 5 e che i 10 anni. Il quinquennale in netta discesa sotto il 5% al 4,73% dal 5,29% di luglio. Meno marcato il calo sul decennale al 5,82% dal 5,96% precedente.

In attesa dell’esito del collocamento di 7,5 miliardi di euro di Btp a 10 e 5 anni da parte del Tesoro, il rendimento del decennale italiano era salito di 4 punti base al 5,81%, lo spread con il Bund è 447 punti base, 7 punti base in più della chiusura di ieri sera.

La Borsa di Milano procede comunque all’insegna della cautela: l’indice Ftse Mib sale dello 0,15%, a quota 14965. Francoforte e Parigi sono in calo dello 0,53% e dello 0,12%. Londra -0,07%

“L’incertezza politica e finanziaria in Grecia e le potenziali tensioni sul finanziamento in Spagna e Italia hanno fatto salire il rischio di un forte dissesto economico e finanziario con possibili riverberi a livello globale”, si legge in un rapporto di Moody’s.

L’agenzia, tra l’altro, taglia le stime di crescita sull’Italia nel 2012 e nel 2013, in un contesto di “moderata recessione” per la zona euro. Nel report, dedicato alle prospettive economiche globali per il 2012 e il 2013, Moody’s prevede che l’economia italiana si contrarrà tra il 2,5% e l’1,5% quest’anno e tra l’1% e al più un andamento piatto il prossimo. Ad aprile le previsioni parlavano di un Pil italiano in contrazione tra il 2% e l’1% nel 2012 e compreso tra un -0,5% e un +0,5% nel 2013.

A Piazza Affari è sempre la galassia Mediobanca a tenere desta l’attenzione: il titolo sale dell’1,7%. Secondo Il Messaggero, l’a.d. Alberto Nagel ha concordato con il cda una revisione del perimetro delle attività del gruppo, per effetto di questo cambio di strategia, potrebbero essere ridotte le quote in alcune società partecipate.

Tra queste c’è Rcs Mediagroup, anche oggi sospesa per eccesso di ribasso al prezzo teorico di 1,19 euro. Le azioni del gruppo che edita il Corriere della Sera hanno strappato in apertura, balzando del 12,26% a 1,19 euro prima di entrare in asta di volatilità (+5,66% il rialzo teorico). In quattro sedute il titolo sta mettendo a segno un balzo del 116% in attesa di conoscere le misure che l’ad Scott Jovane deciderà di adottare per tagliare il debito e che potrebbero portare anche a un rimescolamento della compagine azionaria. Mediobanca potrebbe scendere anche in Generali (+0,63) ed in Telecom Italia (+0,07%).

Avvio di seduta positivo per Camfin (+1,81%, a 0,33 euro) dopo il via libera del Cda all’emissione di un bond convertibile in titoli Pirelli per rifinanziare i circa 130 milioni di debiti in scadenza a dicembre. Nel cda di ieri si e’ consumato l’ennesimo scontro con la famiglia Malacalza, i cui rappresentanti, sostenitori dell’aumento di capitale, hanno votato contro l’operazione. I rapporti tra i soci appaiono alquanto logori e potrebbero portare a gennaio alla disdetta dei patti che legano i due soci lungo la catena societaria che porta a Pirelli -1,91%. Corre Prelios (+7,14 a 0,1 euro) dopo che Camfin ha dato il suo sostegno a sostenere le operazioni di ricapitalizzazione allo studio.

Le banche sono miste. Unicredit sale dello 0,26%, Banca Popolare di Milano dell’1% e Popolare dell’Emilia dello 0,7%. Poco rilevanti le altre variazioni di prezzo all’interno dell’indice Ftse Mib, Fiat -3,21%: Morgan Stanley mette in guardia stamattina sulla tenuta degli utili nel segmento dell’automotive europeo anche sulla base dei dati di luglio, in cui il livello delle immatricolazioni è sceso sui livelli minimi degli ultimi 30 anni a 11 milioni di autovetture.

Il broker, che conferma la raccomandazione underweight su Fiat e su Peugeot, afferma che a questo punto dell’anno, un nuovo peggioramento, ma anche un’assenza di ripresa nel quarto trimestre, potrebbe mettere in pericolo le stime sul 2012.

Forte calo di Ferragamo (- 3,86%) all’indomani della presentazione dei dati del trimestre in cui i ricavi sono cresciuti del 16,7% a cambi costanti a 305,5 milioni.

L’a.d. Michele Norsa ha detto nella conference call di aspettarsi “un ulteriore miglioramento, non enorme ma comunque significativo in termini di Ebitda e margine lordo”. Ferragamo guadagna da inizio anno il 61%, è il miglior titolo dell’indice Ftse Mib in questo arco di tempo.

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