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Asta Bot: rendimenti più che raddoppiati. Borsa in altalena

Il Tesoro colloca 6 miliardi di titoli annuali al rendimento più alto degli ultimi 5 anni – Tria difende la manovra in Parlamento, ma secondo alcune indiscrezioni Di Maio sarebbe pronto a sostituirlo – Rallenta il petrolio, comunque vicino ai massimi – Sul Ftse Mib rimbalzano le banche, sotto tiro lusso e automotive

Asta Bot: rendimenti più che raddoppiati. Borsa in altalena

Piazza Affari, in equilibrio instabile, prende atto degli annunci sulla manovra arrivati in mattinata dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e a metà seduta guadagna lo 0,2%, mantenendosi sopra quota 20mila.

Stamane il numero uno del Tesoro ha difeso in Commissione Bilancio della Camera i numeri della Nota di aggiornamento al Def bocciati ieri sia dalla Banca d’Italia sia dalla Corte dei Conti. La legge di Bilancio nel 2019 aumenta l’indebitamento netto di circa 22 miliardi e contiene misure a copertura per 15 miliardi.

Intanto, il Tesoro è riuscito a collocare 6 miliardi di Bot a 12 mesi (pari al quantitativo in scadenza), ma solo a rendimenti più che doppi rispetto al mese scorso. Il rendimento del Bot a 12 mesi è salito a 0,949% da 0,436% del collocamento di settembre. Si tratta del dato più alto da 5 anni. In frenata la domanda, che ha raggiunto i 9,763 miliardi di euro con un rapporto di copertura di 1,63 (da 1,91 dell’asta di settembre).

Lo spread oscilla attorno a quota 292, il rendimento del decennale al 3,23%.

Secondo il “Giornale”, Luigi Di Maio sarebbe pronto a licenziare Giovanni Tria per sostituirlo con Andrea Roventini, professore associato alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, esperto del reddito di cittadinanza (da finanziare con patrimoniali) e nemico dichiarato della flat tax.

Mark Zandi, capo economista di Moody’s Analytics, in un’intervista a La Stampa sostiene sia logico aspettarsi che le preoccupazioni sull’Italia si rifletteranno anche nelle prossime valutazione delle agenzie di rating. “Il giudizio dei mercati – dice – come quello delle agenzie di rating, non si basa sulla politica, ma sui numeri, che sono dati oggettivi e uguali per tutti”. E ancora: “È come giocare d’azzardo con la salute economica e fiscale di lungo termine dell’Italia”.

Proseguono in rosso gli altri listini di Eurolandia: Parigi, Francoforte e Madrid accusano perdite tra lo 0,3-0,4%. In ribasso anche Londra (-0,1%) mentre si moltiplicano i segnali di un prossimo accordo sulla Brexit. Entro lunedì dovrebbe essere individuato un compromesso sul confine tra Irlanda ed Ulster, l’ultima questione aperta. La sterlina sale a 1,3162 sul dollaro, sospinta dai dati sulla crescita del Pil nel terzo trimestre.

Rallenta il petrolio, comunque vicino ai massimi: brent a quota 84,75 dollari al barile. Saipem +1,2%: Barclays ha alzato il target price a 6,6 euro. Eni +0,9%.

Giornata difficile per il lusso. Moncler cade in ribasso del 4,4% ed è la peggior blue chip di oggi. Morgan Stanley riduce il giudizio sul settore a Underweight da Neutral su prospettive “top-down”. I titoli del Lusso “sono vulnerabili a una generale sottoperformance” rispetto alle azioni “value”, scrivono gli analisti del broker guidati da Krupa Patel. Il settore “sembra stressato” anche dopo il recente sell-off e la fiducia dei consumatori cinesi sembra aver raggiunto il picco, aggiungono nella nota.

LVMH perde il 4,7% a Parigi, nonostante le vendite del terzo trimestre abbiano registrato una crescita organica del 10%; Kering -3,7%, Richemont -1,4%. A Milano sono in rosso anche Ferragamo (-2,6%) e Tod’s (-1,8%).

Contrastato anche il cammino dell’automotive. Lo stoxx europeo cede un punto percentuale circa. A Milano arretra Brembo (-4%). Giù la scuderia Agnelli: Ferrari -2,4% nonostante il buy di Société Générale, Exor -1,05% Cnh Industrial -1,2%.

Fiat Chrysler -1,5%. Secondo Bloomberg l’azienda e Calsonic Kansei (Kkr) avrebbero trovato un accordo sul prezzo di Magneti Marelli, escludendo però dal perimetro la divisione di componenti di plastica e dell’illuminazione a led, e potrebbero annunciare l’intesa entro la fine del mese.

In progresso le banche. Reuters ha scritto che le autorità di vigilanza bancaria europee hanno intensificato il monitoraggio dei livelli di liquidità delle banche italiane.

Ubi Banca +1,4%, Unicredit +1,7% e Intesa Sanpaolo +2,4%. Sale anche Banco Bpm (+2,9%) che ha affidato a Nomura l’incarico di gestire la cessione della quota in Agos Ducato.

Generali +1,6%. Caltagirone ha comprato nei giorni scorsi lo 0,13% del capitale.

In evidenza Autogrill (+4,80%) che potrebbe quotare le attività in usa.

Berenberg ha aggiornato i giudizi sulle utilities: Terna -1% bocciata a Hold da Buy. Italgas (target price alzato a 5,60 euro). Snam -0,2% (target alzato a 5,90 euro).

Arretra Astaldi (-5%): i fondi gestiti da Fidelity hanno tagliato la quota al 4,295% da 7,131%.

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