La crisi economica causata dal coronavirus pone le banche al centro dell’attenzione internazionale. Saranno loro infatti a dover veicolare liquidità all’economia reale, cercando di sostenere famiglie e imprese alle prese con una recessione senza precedenti. Non a caso Bce e Bankitalia hanno chiesto alle banche quotate in Borsa di sospendere l’erogazione dei dividendi e conservare risorse da destinare alla ripresa.
In questo contesto, secondo un’analisi condotta da Assopopolari la prossimità diventa un elemento essenziale per l’accesso al credito.
Lo studio effettuato sui dati di categoria analizza anche il passato, mettendo in risalto come negli ultimi dieci anni gli impieghi del credito popolare abbiano registrato una crescita doppia rispetto a quella mostrata dagli altri istituti di credito. Tutto ciò, evidenzia Assopopolari, si è tradotto “in un’azione anticiclica di stabilizzazione degli andamenti economici nelle fasi recessive della congiuntura”.
Per questo motivo, l’Associazione sottolinea quanto sia importante la presenza fisica delle banche sul territorio di insediamento, avvertendo sui rischi creati da “un’ulteriore chiusura degli sportelli bancari”. La conseguenza primaria di questo scenario, potrebbe infatti essere quella di ridurre le possibilità di accesso al credito soprattutto per le aziende di piccole e medie dimensioni.
Giuseppe De Lucia Lumeno, segretario generale dell’Associazione fra le Banche Popolari, ha ricordato come “oggi, nella drammatica situazione dell’economia, la rapidità dell’accesso al credito sarà essenziale. Per questo la conoscenza e la vicinanza alle comunità, alle imprese, soprattutto medie e piccole, e alle famiglie, che il sistema del Credito Popolare è in grado di assicurare all’intero sistema economico, è essenziale affinché la rinascita possa essere rapida e reale”.
