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Assonime: nessuno tocchi le riforme di Monti

Il Consiglio direttivo dell’Associazione fra le società italiane per azioni, a cui ha preso parte oggi anche il premier Mario Monti, sottolinea come “le riforme già realizzate in materia di pensioni, liberalizzazioni e consolidamento delle pubbliche finanze, inclusa l’Imu, debbano essere considerate irreversibili”.

Assonime: nessuno tocchi le riforme di Monti

E’ necessario “ai fini della crescita della produttività” rendere “permanente e potenziare la detassazione del salario di produttività negoziato a livello aziendale“. Questo uno dei suggerimenti inviati oggi al Governo dal Consiglio direttivo di Assonime, a cui ha preso parte anche il premier Mario Monti.

L’Associazione fra le società italiane per azioni ha espresso inoltre il suo “forte sostegno all’azione del Governo – si legge ancora nella nota diffusa al termine del Consiglio -. Le riforme già realizzate in materia di pensioni, liberalizzazioni e consolidamento delle pubbliche finanze, inclusa l’Imu, devono essere considerate irreversibili“.

Queste riforme, sottolinea ancora l’Associazione, devono essere “approfondite, da qualunque forza politica che si proponga di governare, sia perché riportano l’Italia su un sentiero economico e finanziario sostenibile, sia perché la credibilità riconquistata nei confronti dei partner e delle istituzioni dell’Unione europea non può essere di nuovo compromessa”. 

Il presidente di Assonime, Luigi Abete, ha illustrato al presidente del Consiglio i punti che secondo l’Associazione dovrebbero essere considerati prioritari dal Governo nei mesi restanti della legislatura, concentrando l’attenzione sulle misure per migliorare il settore pubblico e sostenere la crescita dell’economia. 

Particolare enfasi è stata posta sull’esigenza di “dare completa attuazione alle misure già varate in materia di finanziamento delle infrastrutture, semplificazione e spending review, inclusa la privatizzazione del patrimonio immobiliare e delle società pubbliche locali”. 

Infine, il Consiglio Direttivo ha auspicato l’avvio del percorso di revisione dell’articolo 117 della Costituzione per riportare alla competenza legislativa esclusiva dello Stato le grandi reti di trasporto, energia e comunicazioni.

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