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Assoimmobiliare: mercato frena nel 2018, e il Governo…

Nel 2018 il mercato immobiliare registra un calo dei volumi rispetto al 2017 da record – La città più attrattiva si conferma Milano: “Con Roma il dialogo istituzionale è più difficile…” – Appello al Governo: “Le chiusure domenicali penalizzano gli immobili commerciali e l’abolizione della deducibilità sugli interessi passivi è una pericolosa svista”.

Assoimmobiliare: mercato frena nel 2018, e il Governo…

Un settore, quello immobiliare, che considerando la filiera vale il 10% del Pil ma che ha già rallentato nel 2018 (dopo un 2017 da record) e rischia di essere zavorrato da alcune scelte del nuovo Governo. E’ questo il campanello d’allarme lanciato da Assoimmobiliare in occasione dell’Assemblea generale di Milano. Milano che tra l’altro, pur in un contesto difficile come quello attuale, si conferma la città più attrattiva, con il 28% del totale transato in Italia, rispetto al 7% di Roma. “Milano si conferma il traino per la crescita, e le Olimpiadi potrebbero rappresentare un’altra opportunità importante”, ha detto Silvia Rovere, presidente di Assoimmobiliare, l’associazione di categoria legata a Confindustria.

Nel frattempo però c’è da risollevare un mercato che in Italia chiuderà il 2018 con volumi pari a circa 7,5 miliardi di euro, in decrescita del 35% rispetto al 2017 che era stato un anno record con transazioni per 11,4 miliardi, un livello persino superiore a quello precedente la crisi. “Il calo – spiega Rovere – è imputabile, almeno nel primo semestre, principalmente alla carenza di offerta di prodotto istituzionale in cosiddetta prime location (affitto in fascia privilegiata), come conferma l’ulteriore compressione degli yield che si assestano sui minimi storici: inferiori al 3,5% a Milano e inferiori al 4% a Roma”.

La cautela degli investitori (ancora per il 67% stranieri) riguarda soprattutto gli immobili commerciali, e qui entra in gioco il primo segnale critico nei confronti del nuovo esecutivo. Se infatti sul rallentamento dei grandi centri commerciali incide il macrotrend dell’e-commerce, si attende nel 2019 un ulteriore impatto negativo sui fatturati se il Governo dovesse decidere, come annunciato, la chiusura domenicale dei negozi. “Assoimmobiliare ha immediatamente reagito: l’impatto sarebbe molto negativo per il comparto, perché la domenica rappresenta il secondo giorno per presenze e fatturato e le chiusure metterebbero a rischio 40.000 posti di lavoro senza considerare l’indotto”.

Proprio per questo Assoimmobiliare punta sul dialogo con le istituzioni, a incominciare da quelle locali: con Milano è già in piedi il tavolo “C’è Milano da fare” e la discussione per il nuovo Piano di governo del territorio. “Con Roma invece l’interlocuzione con l’amministrazione è stata finora più difficile”, ammette Rovere, che poi lancia un appello al Governo su quella che sembra essere una clamorosa svista: il decreto legislativo che, recependo la direttiva Ue contro l’elusione fiscale, ha disposto l’abrogazione della integrale deducibilità degli interessi passivi per le immobiliari di gestione, in relazione ai finanziamenti garantiti da ipoteca su immobili destinati alla locazione.

“La sua abrogazione tout court – sostiene la presidente degli industriali dell’immobile – non rappresenta una necessaria attuazione della norma comunitaria. Il regime speciale riconosciuto alle società immobiliari si giustificava – e si giustifica – sulla base del rilevante ruolo del nostro settore e della particolare struttura del conto economico delle società che investono in immobili destinati alla locazione, dove il peso degli oneri finanziari rispetto al fatturato è molto più elevato rispetto ad un’impresa che produce beni o servizi. Limitare la deducibilità significa ridurre drasticamente gli utili, o addirittura generare perdite“.

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