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Assicurazioni, Ivass: “Liquidità va tenuta sotto controllo ma i rischi sono adeguatamente presidiati”

Nella sua relazione annuale il presidente dell’Istituto di vigilanza per le assicurazioni illustra le criticità del Ramo Vita e suggerisce “alta attenzione”. Per Eurovita si auspica un accordo entro fine mese

Assicurazioni, Ivass: “Liquidità va tenuta sotto controllo ma  i rischi sono adeguatamente presidiati”

E’ un quadro piuttosto complesso quello descritto dal presidente dell’Ivass Luigi Federico Signorini che suggerisce di mantenere alta l’attenzione, sebbene nel complesso i rischi appaiono adeguatamente presidiati. Nella sua relazione annuale il Signorini ha acceso più di un faro sul settore assicurativo, a cominciare dal rischio liquidità su cui “si è innalzata l’attenzione delle compagnie e del supervisore“, visto il calo dell’ indice di solvibilità soprattutto a causa del ramo Vita.

Per Eurovita si auspica un accordo entro questo mese

E a proposito del segmento Vita, il centro delle preoccupazione dell’autorità riguarda il “caso Eurovitaper il quale Signorini auspica un accordo “nel più breve tempo possibile”, probabilmente entro giugno, confermando come “si stia delineando,una via d’uscita di mercato che vede coinvolto un gruppo di banche e assicurazioni”. La data del 30 giugno è quella relativa al blocco dei riscatti imposta dalla stessa Ivass. Per il presidente dell’Istituto di vigilanza per le assicurazioni la soluzione deve “salvaguardare pienamente i diritti degli assicurati, di mostrare determinazione nell’affrontare una situazione del tutto nuova e inattesa e di dare un segnale forte di solidità e capacità di reazione, a beneficio della stabilità del sistema nel suo complesso”.

Un quadro complicato dall’aumento di tassi e di inflazione

Il rialzo dei tassi e dei prezzi “hanno avuto impatti di rilievo sulle nostre compagnie di assicurazione” dice Signorini, “sia attraverso la riduzione del valore di mercato delle attività e passività finanziarie sia per l’aumento dei costi dei sinistri”. I rapporti di solvibilità hanno avuto un calo “contenuto”, ma ad essere penalizzato è stato il segmento Vita dove è cresciuto il rapporto fra riscatti e premi. Così “si è innalzata l’attenzione delle compagnie e del supervisore sul rischio di liquidità.

Indice di solvibilità in calo a causa del segmento Vita

Alla fine del 2022 l’indice di solvibilità per la media del sistema era sceso al 246%, un valore inferiore di circa cinque punti rispetto a un anno prima: rimane dunque “tuttora elevato e in linea con la media europea”. La diminuzione è dovuta al comparto Vita, sul quale ha pesato un significativo aumento del requisito connesso al rischio di estinzione anticipata dei contratti. Per le compagnie specializzate in questo settore l’indicatore è diminuito in media di oltre 25 punti, a poco più del 200%.
Invece per le compagnie dei rami Danni e “multiramo”, “non vi sono state, in media, diminuzioni”.

Il ramo vita per la prima volta in dieci anni è in perdita. Soffre anche l’Rc auto

All’adeguata patrimonializzazione delle compagnie hanno contribuito sia rafforzamenti di capitale realizzati dagli azionisti, sia minori distribuzioni di dividendi.
Ma i profitti si sono ridotti considerevolmente. Il ROE medio delle compagnie assicurative si è ridotto di oltre 5 punti rispetto al 2021, scendendo al 3,2 per cento. La gestione Vita è passata da un utile di 4,3 miliardi a una perdita di 0,4. I rami danni hanno invece visto un utile sostanzialmente invariato (2,7 miliardi). Ma per la prima volta dal 2011, l’assicurazione auto ha segnato una lieve perdita per l’effetto dell’inflazione sul costo dei sinistri e a causa di una raccolta in diminuzione.

L’aiuto dalla norma ad hoc, ma ci vuole massima prudenza

A dare una mano è stata la “norma temporanea” (che però “non sarebbe consigliato estendere”, dice Signorini) che ha dato facoltà alle società di non registrare nel 2022 gli effetti economici delle minusvalenze sui titoli del portafoglio non immobilizzato, accumulandoli in una riserva indisponibile.
In questo modo si sono limitate “le perdite da valutazione esposte in bilancio”. Ne hanno fatto uso 36 compagnie, “che rappresentano circa due terzi del mercato in termini di attivi, sterilizzando minusvalenze per complessivi 17,7 miliardi di euro”. Una norma successiva, approvata lo scorso gennaio, ha permesso alle assicurazioni, entro certi limiti e a certe condizioni, di liberare parte di tali riserve per la distribuzione di utili. L’Ivass ha chiesto ai Cda delle compagnie di utilizzare questa possibilità solo dopo aver “attentamente valutato la situazione di solvibilità anche prospettica e la tenuta della posizione di liquidità anche in scenari stressati”, raccomandando “la massima prudenza” riguardo la distribuzione di utili o altri elementi patrimoniali.

Premi del Ramo Vita proseguono calo anche nel 2023

Anche i premi nel Ramo Vita hanno visto un calo marcato nel 2022, (-11%) ed “è proseguito nei primi mesi del 2023, in particolare con riferimento ai prodotti unit linked, che svolgono una funzione simile a quella di puri investimenti finanziari”. Invece nel settore Danni i premi sono cresciuti, con l’eccezione del ramo auto. A frenare la raccolta di premi, dice il presidente, è stato l’incremento dei rendimenti delle attività finanziarie alternative alle polizze, alimentando le estinzioni anticipate dei contratti Vita, in particolare tra i detentori di polizze di importo elevato.

Il rapporto riscatti/premi storna leggermente dopo aver superato il 100%

Il rapporto tra riscatti e premi è cresciuto: in aprile ha brevemente superato il 100%, per poi stabilizzarsi intorno al 90% nelle settimane successive. L’aumento è stato maggiore per le compagnie che
distribuiscono i propri prodotti attraverso il canale bancario o mediante promotori finanziari.
Tensioni sulla liquidità possono rappresentare un fattore critico specialmente in presenza di minusvalenze latenti sul portafoglio investimenti” dice il presidente. Alla fine del 2022 il saldo tra plusvalenze e minusvalenze era negativo per oltre 50 miliardi di euro; è gradualmente migliorato nei mesi successivi, portandosi a meno di 30 miliardi il 9 giugno.
“Le compagnie più esposte alle dinamiche dei tassi e dei riscatti sono state oggetto di un’intensa azione di vigilanza” e le imprese interessate si sono mosse in vario modo: sono stati pianificati, e in molti casi già attuati, interventi per migliorare la posizione di solvibilità (rafforzamenti patrimoniali, ricorso alla riassicurazione) e per far fronte ad eventuali tensioni di liquidità (aperture di linee di credito, vendita di attivi). Dove necessario abbiamo chiesto espressamente di rinunciare alla distribuzione di dividendi.

“Nel complesso i rischi appaiono adeguatamente presidiati. Poiché l’andamento futuro dei tassi non può che essere incerto, l’attenzione delle compagnie deve rimanere alta”.” dice Signorini.

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