Condividi

Arte, la casa d’aste Hampel Auctions incrementa la sua presenza in Italia

Dopo gli ottimi risultati ottenuti nel 2013, l’Hampel casa d’aste tedesca con sede a Monaco, ha deciso di potenziare ulteriormente la presenza in Italia, inserendo nuove figure specialistiche che accanto a quelle già operanti, costituiranno il team italiano a disposizione della clientela di tutte le regioni del Paese.

Arte, la casa d’aste Hampel Auctions incrementa la sua presenza in Italia

Chiediamo a Vitus Graupner, direttore generale della Hampel Auctions di Monaco, di spiegarci meglio quale sia il motivo per cui la sua casa d’aste ha scelto di investire con forza in Italia, visto che il momento economico e sociale del nostro Paese presenta ancora molte difficoltà e le stesse aziende italiane preferiscono varcare sempre di più i confini nazionali.


Signor Graupner, qual’è il motivo che vi porta ad investire in Italia?

Vitus Graupner: L’Italia è un Paese meraviglioso e sono convinto che ben presto riuscirà ad uscire dalla crisi e riallinearsi ai Paesi europei per ricominciare la strada verso un futuro migliore sia sociale che economico. Dal punto di vista artistico, ben sappiamo il grande patrimonio che possiede e anche se il collezionismo appare un po’ sotto tono, non è detto che l’arte italiana sia sottovalutata, anzi!  Per noi l’arte italiana è importantissima, alla quale diamo un grande valore e soprattutto crediamo possa essere un ottimo investimento nel tempo. La bellezza dell’Italia non delude mai.

In Italia come siete presenti?

Vitus Graupner: Crediamo che non sia indispensabile avere un ufficio in Italia, ben sappiamo che in questi ultimi anni è cambiato radicalmente il modo di operare. Oggi il cliente che vuole vendere o comperare preferisce che sia lo specialista ad andare a visitarlo al fine di instaurare un rapporto molto più personale. Per questo stiamo potenziando il nostro staff, con diversi specialisti, almeno per le aree principali: arte antica, antichi maestri, arte moderna e contemporanea, interiors, ma anche gioielli e orologi. Il nostro obiettivo è offrire al cliente, massima competenza e assistenza, soprattutto in quelle fasi di organizzazione che possono togliere troppo tempo personale al cliente. Dobbiamo pensare che in futuro le persone avranno sempre meno tempo a disposizione per “iter burocratici” e contestualmente sarà necessaria maggiore riservatezza, ecco perché riteniamo importante instaurare con il cliente un rapporto esclusivo che garantisca allo stesso tempo una continuità basata sulla fiducia. Lo staff italiano è costituito da figure che non solo conoscono l’arte ma che hanno già lavorato presso case d’asta, perché il nostro settore è molto particolare e richiede una conoscenza precisa e attenta del mercato dell’arte e di tutti gli attori che la compongono: gallerie, art-dealer, art-consultant, critici, curatori, direttori di musei, fondazioni, istituzioni, fiere, ecc.

Un cliente, un collezionista, può comunque contattare la sede di Monaco per avere informazioni, consigli, acquistare o vendere una qualsiasi opera d’arte?

Vitus Graupner: Certo che si. In funzione del suo bisogno, troverà tutte le risposte che cerca. Poi se desidera, potrà essere seguito direttamente dal nostro referente italiano che resterà sempre a sua disposizione.

L’Hampel per la sua storia, si conferma essere molto competitiva nei settori dell’arte antica o classica, quali sono i vostri clienti abituali?

Vitus Hampel: Copriamo tutta l’area del Nord-Europa, ma anche l’Inghilterra, la Russia, e negli ultimi anni possiamo vantare anche clientela americana e asiatica. Inoltre, consideri che abbiamo clienti che ci seguono da generazioni, di padre in figlio e per noi è una grande soddisfazione ed espressione di stima mantenuta nel tempo.

Mi conferma che oggi l’interesse maggiore riguarda l’arte moderna e contemporanea? e nuovi “paperoni”…che investono in arte?

Vitus Graupner: Vorrei fare una premessa, non credo che l’arte moderna e contemporanea possa sostituire l’arte in genere, soprattutto quella come la pittura di antichi maestri. Quest’ultima come ben sappiamo è poco sensibile alle “mode” di conseguenza risulterà sempre un ottimo e sicuro investimento, meglio se nel medio lungo periodo. A riguardo della sua domanda, posso solo che confermarle che in questo momento, il moderno/contemporaneo è quello che maggiormente chiede il mercato. Questa corsa per aggiudicarsi un’opera di questo genere, meglio se  trattasi di un autore molto apprezzato e di ottima provenienza, un esempio è il tedesco Richter, è dettata dal fatto che il mercato si è molto amplificato, facendo accorrere collezionisti da tutto il mondo, creando così un aumento della domanda rispetto all’offerta reale che troviamo sul mercato.  Ed è così che più le opere sono ricercate e maggiormente vengono contese tra collezionisti facendo lievitare, e non di poco, il loro reale valore. Consideri solo quanti sono i nuovi, come diceva lei provenienti dell’india, dall’Asia ed in primis dalla Cina o ancora…dagli Emirati Arabi, mi creda…e siamo solo all’inizio.

Un’ultima domanda, pensate che l’arte italiana moderna ossia quella dei maestri del ‘900 – escludendo i nomi di Fontana, Burri, Manzoni, Castellani e pochi altri che hanno raggiunto le vette internazionali –  possa essere rivalutata in futuro?

Vitus Graupner: è sicuramente vero che sono cambiati i gusti e le tendenze, con una maggiore sofferenza o comprensione dell’arte del ‘900, ma credo che valga lo stesso principio riguardante la ripresa economica italiana, quando ciò avverrà molte cose torneranno al loro giusto posto. Non si può escludere o non saper cogliere la bellezza di opere di maestri italiani come ad esempio, Balla, Carrà e molti altri. L’arte non muore, cambia solo il passo, ora lento, ora veloce. C’è solo da aspettare.

Commenta