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Appello economisti: basta attacchi a Quirinale e Ue

Un gruppo di economisti, guidato da Lorenzo Bini Smaghi (ex board di Bce), ha lanciato un appello perché cessino gli attacchi al Presidente della Repubblica e alla Ue e sia escluso dalla guida del Ministero dell’Economia chi propone la ristrutturazione del debito e l’uscita dall’euro che metterebbero “a repentaglio i risparmi di tutti gli italiani”

Appello economisti: basta attacchi a Quirinale e Ue

“La discussione politica di questi giorni ha assunto toni molto violenti che hanno investito il Presidente della Repubblica e il suo ruolo. È un fatto grave che non ha precedenti. Tali attacchi al Presidente sono tanto più ingiustificati quando si consideri che diverse dichiarazioni dei leader della coalizione gialloverde sui rapporti tra il nostro paese e la UE – e alcuni passaggi del Contratto per il governo del cambiamento – mettono a repentaglio il risparmio di tutti gli Italiani”. È quanto osservano i sottoscrittori di una lettera appello di un gruppo di economisti guidati da Lorenzo Bini Smaghi.

Per loro “la sola aspettativa che l’Italia possa avere un governo che la conduca fuori dall’Euro sta già facendo perdere moltissimi miliardi agli italiani che hanno titoli di stato, obbligazioni italiane, ecc. Siamo tra i moltissimi italiani convinti che il prossimo Ministro dell’Economia non debba essere caratterizzato per aver proposto ristrutturazioni del debito e l’uscita dall’euro”.

Per il gruppo di esperti, che include anche Angelo Airaghi, Ernesto Auci, Michele Bagella, Andrea Boitani, Virginio Dastoli, Giampaolo Galli, Alfredo Macchiati, Maurizio Melani, Costanza Pera, Riccardo Perissich, Guido Rivolta, sarebbe semmai necessaria “una personalità determinata a discutere con i partner europei la politica economica del governo, anche facendo valere con determinazione una visione diversa da quella di altri grandi Paesi quando necessario, avendo come stella polare la salvaguardia di un futuro europeo per l’Italia, l’integrità dell’euro nell’interesse dei risparmiatori, dei produttori e consumatori, e dei cittadini italiani ed evitando gravi danni soprattutto alle fasce più deboli della popolazione con un aumento delle diseguaglianze”.

In questa prospettiva gli autori dell’appello propongono anche che i responsabili dei dicasteri del prossimo governo si impegnino ad investire tutti i loro risparmi in titoli di stato italiani.

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