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Antitrust, servono nuove forme di pagamento della P.A.

Nel suo ultimo bollettino settimanale l’Authority rileva che in molti casi gli unici modi per pagare il dovuto alle amministrazioni sono il vecchio bollettino postale e la fila agli sportelli pubblici – Un sistema antiquato che, tra l’altro, può distorcere la concorrenza – C’è bisogno di avere nuove possibilità: Mav, bonifici e web.

Antitrust, servono nuove forme di pagamento della P.A.

Una volta tanto, invece di lamentarci del “quanto”, lamentiamoci del “come”. Si fa troppa fatica a pagare la pubblica amministrazione. E non tanto per mancanza di voglia, ma soprattutto per difficoltà pratiche. Se ne è accorta anche l’Antitrust, che nel suo ultimo bollettino settimanale fa notare come spesso gli uffici pubblici consentano i pagamenti solo attraverso due strumenti “classici” (in alcuni casi forse arcaici): il bollettino di conto corrente postale e la transazione allo sportello pubblico.

Secondo l’Authority, questa limitazione “può produrre distorsioni concorrenziali e ostacoli al corretto funzionamento del mercato, nonché disagi nei confronti dei consumatori”. In effetti, ognuno sa quanta fatica possa costare il pagamento perfino del più misero dei bollettini. Specialmente quando i terminali delle Poste funzionano a singhiozzo, come è accaduto poche settimane fa in tutta Italia. Per queste ragioni, l’Autorità si rivolge direttamente ai ministeri dell’Economia e della Pubblica amministrazione auspicando “che venga stimolato e garantito lo sviluppo di un reale contesto competitivo attraverso l’ampliamento degli strumenti e delle reti utilizzabili per effettuare i pagamenti”.

Così, tra l’altro, si eliminerebbero anche i vantaggi competitivi attribuiti a Poste Italiane. Di strumenti alternativi ce ne sarebbero parecchi: il Mav (vale a dire il pagamento mediante avviso), il bonifico bancario (in questo caso le amministrazioni dovrebbero rendere disponibili i loro codici Iban) o il pagamento attraverso reti alternative (ad esempio Lottomatica, Sisal, etc.). Oltre, naturalmente, al metodo più ovvio: la carta di credito sul web.

Pubblicato in: News

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