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ANTICIPI DI A – La Juve non si ferma mai, batte il Milan (3 a 1) e si porta a +10 sulla Roma

I campioni d’Italia liquidano il Milan e si portano a +10 sulla Roma, ma Allegri per scaramanzia dice che il campionato non è ancora chiuso – Di Tevez il primo gol, poi pareggia Antonelli ma Bonucci prima e Morata poi chiudono il conto – Buffon nega a Pazzini il pareggio e dà una svolta vincente alla partita della Juve che ora pensa al Borussia in Champions

ANTICIPI DI A – La Juve non si ferma mai, batte il Milan (3 a 1) e si porta a +10 sulla Roma

Tutto come da copione. Nessun colpo di scena allo Stadium, dove la Juventus ha avuto ragione del Milan con un netto 3-1 grazie ai gol di Tevez, Bonucci e Morata. Successo pesantissimo quello della banda Allegri, momentaneamente a + 10 sulla Roma, sconfitta prevedibile e, tutto sommato, logica per i rossoneri di Inzaghi, che, blasone a parte, devono cercare i punti in altre partite. Va detto però che il Milan se l’è giocata e che, nonostante il risultato, può certamente trarre qualche indicazione positiva: fosse sempre sceso in campo con questa mentalità la classifica sarebbe ben diversa. Alla fine però contano i punti e la Juventus ne ha ben 53, 10 in più della Roma (di scena oggi a Cagliari) e 24 più del Milan. Numeri da capogiro, da far pensare a un campionato ormai chiuso e senza storia. “Non è così, mancano ancora troppe partite – la replica di Massimiliano Allegri. – Certo che battere il Milan era importante anche sul piano psicologico, io e i ragazzi possiamo toglierci molte soddisfazioni quest’anno”.

Morale opposto in casa rossonera, per cui anche l’Europa League rischia di diventare irraggiungibile, a meno di una decisa sterzata a partire dalle prossime gare. “Io però sono soddisfatto, per buona parte del match abbiamo giocato alla pari con la Juve – il pensiero di Filippo Inzaghi. – Avevamo tantissimi assenti, nonostante questo i ragazzi sono stati bravi, abbiamo anche avuto la palla del 2-2 con Pazzini.

Prestazioni così fanno morale in vista dei prossimi impegni”. Che saranno a San Siro contro Empoli e Cesena e che hanno tutta l’aria di essere veri e propri spartiacque della stagione, in un senso o nell’altro. Per fare punti allo Stadium sarebbe servita una partita perfetta, di quelle senza errori o sbavature. Invece il Milan, nonostante un atteggiamento coraggioso (squadra alta e pressione sui portatori di palla bianconeri), sbaglia già al 15’ quando Zaccardo, ultimo uomo, si perde Tevez (posizione regolare la sua): l’Apache s’invola e batte Diego Lopez per l’1-0. Sembra l’inizio di una goleada, invece la squadra di Inzaghi non si abbatte e al 28’ trova il pareggio con Antonelli, bravissimo a staccare di testa neanche fosse papà Dustin. Gol su calcio d’angolo, una rarità dalle parti di Milanello: che sia la svolta? Il dubbio aleggia solo per tre minuti, poi ci pensa Bonucci a ristabilire le distanze proprio su corner, il tallone d’Achille rossonero (con questo sono 9 le reti incassate così).

La Juve ha un altro passo e ogni volta che affonda dà l’idea di poter colpire, il Milan ha però il merito di non perdere il filo e il match resta in equilibrio. Qualche leziosismo di troppo fa arrabbiare Allegri e a inizio secondo tempo si capisce bene il perché: Antonelli ruba palla a Marchisio e lancia Pazzini, l’attaccante, entrato al posto dell’influenzato Menez, costringe Buffon a una parata bella e, forse, decisiva. Già, qualche minuto dopo infatti (65’) la Juve la chiude con Morata, lucido nel capitalizzare la respinta del palo sul tiro di Marchisio a Lopez battuto. La partita, di fatto, finisce lì, anche se il portierone rossonero evita che il risultato diventi umiliante con diversi interventi. “Siamo stati un po’ superficiali – ha ammonito Allegri. – Bisogna stare più attenti, non si può rischiare così nelle ripartenze”. L’allenatore della Juve storce il naso, quello del Milan torna a casa soddisfatto: paradossi del calcio, eppure la classifica si spiega anche così. La mentalità dei bianconeri infatti è finalizzata alla perfezione, in vista di un ottavo di Champions insidioso (ieri il Borussia Dortmund ha vinto 3-0) ma abbordabile (la squadra di Klopp resta in zona retrocessione), quella dei rossoneri invece è ancora tutta da costruire. E questa, a febbraio inoltrato, non è una bella cosa.

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