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Anti-evasione, Svizzera versa 1,5 mld a Gb e Austria

Il recupero d’imposta per il Regno Unito è stato di 446,6 milioni di sterline su patrimoni complessivi per 9 miliardi, sulla base di 28 mila comunicazioni, mentre per l’Austria il recupero ha totalizzato 695,8 milioni di euro a fronte di patrimoni per un totale di 5,5 miliardi, con oltre 19mila comunicazioni.

Anti-evasione, Svizzera versa 1,5 mld a Gb e Austria

Il fisco della Svizzera ha trasferito circa 1,5 miliardi di franchi (1,2 miliardi di euro) al Regno Unito e all’Austria dall’inizio dell’anno in nome dell’intesa anti-evasione entrata in vigore il primo gennaio scorso. Come emerge dai dati forniti dall’Amministrazione tributaria federale, il recupero d’imposta per il Regno Unito è stato di 446,6 milioni di sterline su patrimoni complessivi per 9 miliardi, sulla base di 28 mila comunicazioni, mentre per l’Austria il recupero ha totalizzato 695,8 milioni di euro a fronte di patrimoni per un totale di 5,5 miliardi, con oltre 19mila comunicazioni. 

L’Amministrazione svizzera ha trasmesso a luglio per la prima volta alle autorita’ fiscali dei due Paesi gli importi che derivano dalla regolarizzazione dei patrimoni non dichiarati. La convenzione sull’imposizione alla fonte conclusa da Berna con Londra e Vienna riguarda tutti i contribuenti britannici e austriaci con un conto bancario o un deposito titoli in Svizzera per risolvere – alla base – il problema dell’evasione fiscale sui beni detenuti oltre frontiera. Due le opzioni previste per i contribuenti in trasferta estera: pagare un’imposta alla fonte, dedotta direttamente dal conto e trasmessa in forma anonima allo Stato di domicilio oppure rivelare i dati relativi al proprio conto. 

Un accordo analogo siglato con la Germania è stato bocciato dal Parlamento tedesco. L’Italia aveva concordato con la Svizzera un dialogo sulle questioni finanziarie e fiscali nel maggio 2012′, ai tempi del Governo Monti. In ottobre il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni e la sua omologa elvetica federale Eveline Widmer-Schlumpf si sono visti a Washington, durante il G20 delle Finanze e – come indicato da parte svizzera hanno concordato che le trattative fiscali devono andare avanti. Ad agevolare la ripresa del dialogo e’ anche la ratifica due settimane fa da parte della Svizzera della convenzione Ocse per lo scambio di informazioni fiscali, che fa da battistrada agli accordi bilaterali tra singoli paesi.

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