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Ania, Minucci: “Assicurazioni pronte a investire nelle Pmi, ma a 3 condizioni”

ASSEMBLEA ANIA, LA RELAZIONE DI MINUCCI – Perché le assicurazioni investano “occorre dotare il nostro mercato finanziario di un’adeguata gamma di strumenti” – E’ necessario poi “che la futura normativa di vigilanza non penalizzi gli investimenti a lungo termine” – Infine, “bisogna prevedere un regime fiscale che funzioni da incentivo”.

Ania, Minucci: “Assicurazioni pronte a investire nelle Pmi, ma a 3 condizioni”

Le assicurazioni italiane sono pronte “a contribuire per non far mancare i finanziamenti all’economia reale”, ma “è necessario che sussistano tre condizioni”. Lo ha detto il presidente dell’Ania, Aldo Minucci, rispondendo nel corso della sua relazione annuale al recente appello del presidente dell’Ivass (l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), che invitava le compagnie a un ruolo più attivo nel finanziamento delle piccole imprese. 

“In primo luogo – ha sottolineato Minucci – occorre dotare il nostro mercato finanziario di un’adeguata gamma di strumenti coerenti con i principi di sicurezza, liquidità, diversificazione e redditività che sono alla base delle regole prudenziali del settore”. 

In secondo luogo, per il numero uno dell’Ania “è indispensabile che la futura normativa di vigilanza non penalizzi gli investimenti a lungo termine. E’ evidente, infatti, che la presenza di requisiti patrimoniali troppo elevati nell’ambito di Solvency II renderebbe investimenti di questo tipo difficili, se non impossibili. Per questo chiediamo con forza al Governo e all’Ivass di proseguire l’azione affinché siano modificate le regole europee che, così come sono scritte oggi, aumenterebbero a dismisura le necessità di capitale per le imprese del settore”. 

Infine, secondo Minucci “bisogna prevedere un regime fiscale che incentivi effettivamente tutte le forme di risparmio e di investimento a lungo termine”.

Il presidente dell’Ania ha rimarcato inoltre come le compagnie assicurative nei loro portafogli abbiano circa l’11% del debito pubblico italiano, “uno stock imponente che sfiora i 220 miliardi”.

Stando ai dati forniti da Minucci, tra il 2008 e il 2012 la quota dei titoli governativi italiani nei portafogli delle assicurazioni è aumentata dal 33% al 50%: la nuova legge che ha ridotto l’impatto delle minusvalenze sui titoli governativi “è stata di aiuto, ma nella scelta d’investimento compiuta dalle compagnie va soprattutto colto e apprezzato il segnale di fiducia nella capacità del Paese di superare l’emergenza”.


Allegati: Relazione-Presidente-Aldo-Minucci-Assemblea-ANIA-2013.pdf

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