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Ambrosetti: Renzi, Brexit e referendum al centro del Forum 2016

Venerdì si apre a Villa d’Este di Cernobbio la 42sima edizione del Forum Ambrosetti, il tradizionale appuntamento di inizio settembre con i maggiori economisti e manager e con l’establishment – La sfilata del Governo comincerà con il premier Renzi e con il ministro il Padoan – Il debutto di Boccia e di Valls – De Molli presenta le novità di quest’anno.

Ambrosetti: Renzi, Brexit e referendum al centro del Forum 2016

“Ambrosetti – The European House è il primo think tank italiano per importanza, il quarto d’Europa e, secondo l’università della Pennsylvania, l’unico italiano nella top 20 mondiale”. A ribadirlo, qualora ce ne fosse bisogno, è l’amministratore delegato di Ambrosetti – The European House, Valerio De Molli, che anticipa a FIRSTonline alcune novità del tradizionale Forum di Cernobbio, che torna venerdì 2 settembre giungendo alla sua 42esima edizione, sempre nella splendida cornice di Villa d’Este: “Un evento che ha un peso superiore a quanto si possa immaginare: ogni anno raduniamo sulle sponde del lago di Como 250 tra i maggiori esponenti internazionali del mondo economico, politico e scientifico, e altre centinaia sono in lista d’attesa o prenotati per le prossime edizioni”.

Come il premier francese Manuel Valls, che esordirà – fresco di polemiche sul burkini – dopo essere stato invitato e confermato già nel 2015, o come i “quattro economisti di fama mondiale” che, nella logica del turnover, sostituiranno un ospite storico come Nouriel Roubini e parteciperanno per la prima volta al dibattito, come al solito spalmato su tre giorni, da venerdì 2 a domenica 4 settembre.

Come vengono scelti questi leader? “Il criterio è molto rigoroso – spiega De Molli -: deve trattarsi di numeri uno nel loro settore. Se si tratta di imprenditori, hanno diritto a occupare uno dei 250 posti a sedere disponibili solo amministratori delegati o presidenti. Se si tratta di politici, devono essere ministri in carica o anche ex, ma tuttora leader globalmente riconosciuti, come ad esempio Shimon Peres”.

A proposito di leader, è ufficialmente confermata la presenza del premier Matteo Renzi, che nel primo anno di mandato, il 2014, snobbò l’evento (“Io a Cernobbio non ci vado, vado dove le imprese investono”, disse recandosi in una fabbrica nel bresciano), salvo esordire 12 mesi fa. Per lui sarà dunque la seconda presenza consecutiva: interverrà nella giornata inaugurale, anche questa volta in compagnia del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.

“Gli altri due criteri di selezione – prosegue l’ad di Ambrosetti – The European House – sono la presenza di donne leader per almeno il 15%, che è una percentuale molto alta per le riunioni di think tank di questo tipo, e la presenza di almeno il 30-40% di ospiti internazionali”. Tra questi, anche i quattro nuovi economisti di cui però non si può ancora anticipare il nome.

Così come non si possono anticipare i nomi, ma anche quest’anno ci saranno, degli atleti italiani ospiti della serata, di solito quella del sabato, dedicata ai campioni dello sport. A pochi giorni dalla fine delle Olimpiadi non è difficile ipotizzare che saranno proprio i medagliati di Rio 2016 a presentarsi sul lago di Como: per Gregorio Paltrinieri, presente già nel 2014 insieme a Vincenzo Nibali e Marco Belinelli, potrebbe esserci un bis, così come per Elisa Di Francisca, medaglia d’oro nella scherma a Londra 2012 e invitata proprio quell’anno. “Ci saranno delle sorprese e da italiani siamo molto orgogliosi di dare questa vetrina alle nostre eccellenze sportive”, dice De Molli.

Questo però sarà anche “il Cernobbio” dell’emergenza sicurezza: “In un momento come questo è particolarmente importante – rassicura De Molli – e più di 100 uomini, tra forze dell’ordine, guardie private nostre e scorte dei vari ospiti, vigileranno sulla sicurezza di tutti i partecipanti. Del resto ci sono almeno 10 governi rappresentati e molti esponenti dell’Unione europea”. Persino ai giornalisti, per la prima volta, oltre al documento d’identità viene chiesta anche una foto.

Tra i partecipanti ci saranno infatti anche centinaia di giornalisti in arrivo da tutto il mondo: anche in questa edizione, accrediti alla mano, dovrebbero essere circa 400. “La parte stampa è curata da una dozzina di persone, sui 60 in tutto che siamo. C’è poi un gruppo ristretto di 15 persone, che chiamiamo ‘core team’, che sul Forum di Villa d’Este ci lavora 365 giorni l’anno: basti pensare che la prima riunione per organizzare l’evento del 2017 è fissata per martedì 6 settembre, 48 ore dopo la fine di questa edizione, e che abbiamo già in agenda le riunioni operative da qui ai prossimi 12 mesi”.

Come sempre, il Forum avrà alcune iniziative laterali, come il “warm-up” del giovedì dedicato “a 200 manager diversi da quelli che poi parteciperanno al dibattito vero e proprio, è il modo per iniziare a introdurre alcuni di quelli in lista d’attesa”, spiega De Molli. Contestualmente alle riunioni dei numeri uno si terrà anche quest’anno l’appuntamento dei Leader del Futuro, “quello organizzato da 100 giovani, figlie o figli di imprenditori, che presenteranno le loro idee”.

Quanto ai temi, che poi dovrebbero essere e saranno la parte principale del Forum, De Molli non può anticipare troppo, rimandando a una conference call dedicata ai giornalisti in programma martedì 30 agosto e per quanto possibile ai giorni della kermesse, anche se gli spunti andranno come sempre raccolti qua e là durante i tradizionali coffee break, visto che le riunioni sono rigorosamente a porte chiuse. Si parlerà comunque di Brexit e del referendum costituzionale del prossimo autunno, i due appuntamenti chiave all’interno dei quali si colloca il Forum.

“Presenteremo – rivela De Molli – una ricerca per ognuno di questi argomenti. Su Brexit dico intanto che è un’opportunità, soprattutto per Milano e per la Lombardia, mentre sul referendum abbiamo fatto una ricerca inedita che dimostra l’impatto concreto delle riforme istituzionali sugli indicatori economici”. Su questo argomento farà il suo esordio, nella giornata di domenica, anche il neoeletto presidente di Confindustria Vincenzo Boccia: sul lago di Como spira il vento del sì?

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