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Ambiente e imprese: allarme a Siracusa

Mobilitazione nella grande area industriale di raffinazione con una petizione popolare.Il Ministro Costa risponde e prende tempo. Segnalati casi di tumori e malformazioni.

Ambiente e imprese: allarme a Siracusa

Nuovo allarme ambientale in Sicilia nelle raffinerie e nei depositi costieri dell’area di Siracusa. Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa lo sa, ma non dà risposte per tempi celeri. Delusione a piene mani per cittadini e sindacati che speravano in qualcosa di più efficace grazie alla mobilitazione di questi giorni. Ancor di più quando a Roma dal governo si dice che le emergenze ambientali sono tutte sotto controllo. Costa invece ha preso tempo. La protesta nell’area di Siracusa è in atto con una petizione che ha già raccolto migliaia di firme. Che cosa respiriamo nel quadrilatero industriale di Augusta, Melilli, Priolo e Siracusa si stanno chiedendo migliaia di cittadini ? Da due anni non si riesce a venire a capo concretamente di un piano di risanamento ambientale e industriale in uno dei più importanti snodi energetici italiani. In modo più adeguato non si riescono a dare garanzie sulla salute di migliaia di persone. I tumori sono in aumento.

Nel 2017 dopo diversi esposti, la Procura della Repubblica di Siracusa pose sotto sequestro i due impianti di raffinazione della Esso e della Lukoil, perché rilasciavano sostanze inquinanti in atmosfera. Gli scarichi erano fuori legge. Gli effetti di quella decisione sono stati la cessione degli impianti Exxon alla Sonatrach pochi mesi fa e la decisione della Lukoil di adeguare le strutture tecniche. Sono state installate le centraline di monitoraggi ma chi vive a ridosso degli impianti continua ad ammalarsi. Nella mobilitazione di queste ore viene ricordata anche l’ inchiesta del 2001 che accerto’ la diffusione di malattie e malformazioni causate , tra l’altro, dagli sversamenti di mercurio nella rada del porto di Augusta. In sostanza l’esistenza di una correlazione tra inquinamento industriale e i tantissimi casi di morte per tumore registrati . Chi ha lanciato la petizione ha rievocato anche i fenomeni accertati di inquinamento delle falde acquifere, poco sorvegliate.

Alla richiesta di aggiornamento del Catasto inquinanti, ad una riduzione del trattamento delle energie fossili nella zona ( leggi petrolio) ed alla richiesta di una accelerazione per una transizione ecologica, Costa ha risposto. La sua replica giunge nel pieno della mobilitazione , contiene ammissioni e giustificazioni. Ha scarso rilievo la menzione di un suo recente decreto ambientale per la raffineria di Milazzo. Qui vogliono fatti per la loro area. La nostra attenzione sul quadrilatero industriale di Augusta, Melilli, Priolo e Siracusa è alta , scrive il Ministro, laddove gli effetti di un inquinamento ambientale ha origini antiche. Conseguenze ancora vivissime sulla popolazione e sul territorio sono tristemente noti sia a chi vive in quelle zone , e purtroppo ha spesso in famiglia un malato di tumore, sia a chi le segue come rappresentante dello Stato. I siti inquinati di interesse nazionale sono decine e questo del siracusano è certamente critico, annota il Ministri. Ma i processi industriali critici che nelle intenzioni del governo del cambiamento andavano sorvegliati e gestiti finora sono stati solo enunciati. E non è che prima non si conoscessero.

I Cinquestelle più di tutti hanno raccolto consensi grazie a propaganda e sit in davanti agli stabilimenti. Antagonisti dichiarati – prima di andare al governo – di impianti e stabilimenti legati a storici processi energetici. Ora con la ridotta eccezione per l’area di Taranto – e con tutte le contestazioni della settimana scorsa al Ministro Di Maio – da Porto Marghera a Crotone, a Milazzo, ad Augusta stessa, si è fermi. Lo conferma anche Costa , del resto, nella nota ai siciliani: “ Purtroppo si tratta di un problema complesso a cui non si possono dare risposte rapide in tempi brevi. Sarebbe disonesto dire il contrario. Ma provare a fare qualcosa si può, a partire dalla sburocratizzazione e semplificazione dei procedimenti legati alle bonifiche”.

Finora si sono tenute 1600 conferenze di servizi interlocutorie per i 41 siti di interesse nazionale. A chi dare la responsabilità se quello che si discute e soprattutto viene chiesto dai territori, non fa passi avanti ? Nell’area di Siracusa il registro dei morti di tumore è aggiornato da un parroco. Nel Piano regionale della Sicilia di tutela della qualità dell’aria , conclude il Ministro, ci sono prescrizioni severe per le Autorizzazioni Integrate Ambientali. Il ministero, a giustificazione, segue la bonifica delle varie aree del sito dove si ammette è stata riscontrata contaminazione nei terreni, nei sedimenti marini, nelle acque sotterranee e profonde, ma occorre un impegno concreto da parte di tutti. Per la transizione energetica e meno fonti fossili , Roma dice che ci sono gli obiettivi della decarbonizzazione al 2050. Qui si guarda al giorno per giorno.

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