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Alitalia, ok al decreto: vendita prorogata al 31 ottobre

Via libera definitivo al decreto legge che stabilisce una proroga al 31 ottobre 2018 della scadenza per completare la procedura di cessione dell’ex compagnia di bandiera. Previsto il rinvio al 15 dicembre 2018 del termine ultimo entro il quale Alitalia dovrà restituire il prestito da 900 milioni ricevuto dallo Stato.

Alitalia, ok al decreto: vendita prorogata al 31 ottobre

Ok definitivo della Camera al decreto legge su Alitalia che stabilisce una proroga al 31 ottobre 2018 della scadenza per completare la procedura di cessione dell’ex compagnia di bandiera. Previsto inoltre il rinvio al 15 dicembre 2018 del termine ultimo entro il quale Alitalia dovrà restituire il prestito da 900 milioni ricevuto dallo Stato.

Il provvedimento è passato con 512 voti a favore, nessun contrario e 30 astenuti.

I deputati di Montecitorio hanno inoltre respinto tutti gli emendamenti presentati, confermando in toto il testo licenziato dal Senato, ormai vicino alla scadenza (fissata per il 26 giugno).

Nel decreto si prevedono specifici obbligli informativi per i commissari di Alitalia che dovranno trasmettere alle Camere, entro il 1°agosto, una relazione contenente tutti i dati sulla situazione economica e finanziaria della compagnia nell’ambito della procedura di cessione, con informazioni riferite a contratti di fornitura, andamento dei crediti commerciali e di altre attività finanziarie, consistenza della forza lavoro, raggiungimento degli obiettivi previsti. La relazione dovrà inoltre dar conto delle attività effettuate nel periodo tra l’entrata in vigore del decreto e quella della legge di conversione. Prevista anche una relazione conclusiva entro il 31 ottobre.

In Aula è tornata in auge la discussione sull’ingresso dello stato all’interno del capitale di Alitalia:  “Il tema di una presenza dello Stato nel capitale di Alitalia esiste. E’ sul piatto, è all’attenzione del governo”, ha dichiarato il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Davide Crippa che però ha espresso la sua contrarietà nei confronti dell’ordine del giorno presentato Stefano Fassina (Leu) che impegnava il governo a detenere un quota del 25 per cento nella compagnia aerea allo scopo di evitare il cosiddetto “spezzatino”.

Il Governo si è impegnato a “valutarne la possibilità”, anche se il sottosegretario ha chiesto di non interferire con questa fase delle trattative: “Credo sia restrittivo andare a dire quanto eventualmente capitale sociale dello Stato debba essere all’interno della compagine”.

Sulla questione è intervenuto anche il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli al margine della Relazione dell’Autorità di regolazione dei Trasporti: “La nostra posizione” su Alitalia “è che si tratta di uno dei dossier più importanti, che stiamo valutando con tutti gli interlocutori e gli stakeholder” e “presto ovviamente diremo la nostra”. A chi gli chiedeva se incontrerà i commissari, ha risposto: “Vedrò tutti gli interlocutori”.

Ricordiamo che il contratto di governo Lega-M5s prevede che Alitalia “non vada semplicemente salvata in un’ottica di mera sopravvivenza economica bensì rilanciata, nell’ambito di un piano strategico nazionale dei trasporti che non può prescindere dalla presenza di un vettore nazionale competitivo”.

Da sottolineare anche che nel corso della procedura di vendita della compagnia portata avanti nei mesi scorsi deal precedente Governo – bloccatasi in attesa del nuovo Esecutivo – , i commissari hanno raccolto tre offerte, tra cui quella di Lufthansa che era stata indicata come la più interessante. Tra gli interessati anche EasyJet, che agisce come capofila, secondo ricostruzioni di stampa, con Air France e Cerberus e la low cost ungherese Wizz Air.

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