Condividi

Alessandro Ortis verso l’Authority dei trasporti

Il nome dell’ex presidente dell’Autorità per l’energia raccoglie il consenso di tutti i partiti, che vogliono trovare un accordo prima della prossima legislatura – Gli altri due componenti della nuova Authority dovrebbero essere Mario Valducci e Maria Rita Lorenzetti.

Alessandro Ortis verso l’Authority dei trasporti

Alessandro Ortis è in pole position per la presidenza dell’authority dei trasporti. La nuova autorità costituita la primavera scorsa da uno dei decreti del Governo Monti per favorire la libaralizzazione del mercato e la concorrenza, non è ancora operativa perchè i vari partiti che appoggiano il Governo non sono finora riusciti a trovare un accordo sui nomi dei tre componenti del direttivo del nuovo organismo.

Ora sembra che sul nome di Ortis possano convergere le posizioni di tutti i partiti che riconoscono all’ex presidente dell’autorità per l’energia, capacità organizzativa ed assoluta autonomia di giudizio, qualità indispensabili per garantire l’indipendenza di questo nuovo organismo che dovrà occuparsi di settori molto delicati come quello delle Ferrovie. Gli altri due componenti del consiglio potrebbero essere Mario Valducci e Maria Rita Lorenzetti.

Il primo è attuale presidente della commissione Trasporti della Camera, in quota Pdl, ma ha dimostrato in questi anni equilibrio e competenza tanto da riscuotere il consenso dell’Udc e il rispetto da parte di molti parlamentari del Pd. Quest’ultimo comunque dovrebbe portare al vertice dell’autorità la Lorenzetti, ex presidente della Regione Umbria ed attualmente impegnata in una società del gruppo Fs che si occupa proprio di mobilità.

Dopo un lungo braccio di ferro sembra insomma che sul nome di Ortis la situazione sia in procinto di sbloccarsi. D’altra parte il primo candidato preferito da Monti, il prof Senn, essendo cittadino svizzero non può occupare una posizione di vertice in un ente pubblico non economico come l’autorità. Inoltre tutti sembrano essersi convinti che sarebbe rischioso perdere altro tempo, magari rinviando tutto alla prossima legislatura. Nessuno infatti può oggi sapere come sarà composto il prossimo Parlamento e se davvero ci sarà una folta rappresentanza di grillini o di sinistra estrema con la quale potrebbe essere arduo trovare un ragionevole accordo.

Commenta